“I predatori dell’arte perduta”, di Fabio Isman
Le pagine del libro di Fabio Isman raccontano la storia di milioni di reperti scavati clandestinamente e di siti archeologici devastati con la complicità dei tombaroli da parte dei mercanti d’arte. È il resoconto di una vera razzia compiuta tra il 1970 e il 2004 sulle nostre opere d’arte, vendute all’estero per milioni di dollari. Il testo fornisce una visione concreta e inesorabile delle strategie messe a punto dagli intermediari per riuscire a “smerciare” i nostri tesori e delle tattiche dei carabinieri che cercano di acciuffarli. Una specie di lotta tra guardie e ladri che ricorda scene da film comici, riportata con accuratezza e ironia grazie alle ricostruzioni basate sulle interviste, gli atti giudiziari e le intercettazioni telefoniche svolte nel corso degli anni. La descrizione degli attori coinvolti è infatti spesso esilarante: dal ricettatore che ripete a memoria ciò che dovrà raccontare al “contatto” che dovrà ricomprare la refurtiva – in un monologo interamente intercettato dai carabinieri – alle forze dell’ordine in borghese mimetizzate dietro i cespugli mentre i trafugatori di tesori agiscono, e in pieno giorno, per non farsi notare. Un caso emblematico di furbizia colossale descritto è quello del “Cratere di Eufronio”, capolavoro d’argilla databile al 5000 a.C, rinvenuto nelle campagne laziali e rivenduto in maniera truffaldina al Metropolitan Museum di New York nel 2008 che da poco l’ha restituito all’Italia. Il giornalista del Messaggero, insomma, svela il tesoro perduto e solo parzialmente recuperato e il danno patrimoniale (si stima che il rapporto tra le opere conservate nei nostri musei e quelle trafugate sia di 1 a 100) al quale si aggiungono lo scempio della devastazione dei siti archeologici e la beffa storica fatta alle spese di opere italiane disperse nel mondo che perdono i loro connotati originari (autore, provenienza, periodo) per soddisfare i capricci feticisti di facoltosi collezionisti. Il libro, pubblicato da Skira editore nel 2009, viene presentato in diverse conferenze stampa soprattutto per sensibilizzare la gente al problema del commercio illegale di opere d’arte con l’autore che mostra una puntuale preoccupazione per i tagli imposti dal Ministero dei Beni Culturali alle Sovraintendenze, per la contrazione delle risorse che presto potrebbe colpire i nuclei regionali dei Carabinieri preposti alla difesa del patrimonio artistico e per le difficoltà che gli investigatori potrebbero incontrare a causa della legge Alfano sulle intercettazioni.
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