I politici vogliono una Costituzione semplificata
La Corte Costituzionale potrebbe anche dichiarare incostituzionale l’attuale legge elettorale chiamata Porcellum. In tal caso avrebbe ragione Beppe Grillo a dire che il nostro Parlamento eletto è anticostituzionale.
Ma c’è anche il docente alla Normale di Pisa Salvatore Settis che, dopo aver esaminato la bozza di legge Semplificazione, ha sbottato così: «Come può questo Parlamento, eletto con il Porcellum, essere legittimato a pensare (e figuriamoci a varare) una qualsiasi riforma della Costituzione?» Ciò che il professore ritiene inaccettabile è che, se passerà il disegno di legge Semplificazione, il paesaggio subirà un altro schiaffo. Lo stesso allarme lo lancia il leader dei Verdi Angelo Bonelli che afferma: «Da quel che ho potuto capire si tratta della solita deregulation in quanto ci si ostina a vedere la tutela ambientale come questione ideologica e un freno allo sviluppo. Un’impostazione, questa, che non esiste più in nessun altro Paese europeo. In quel disegno di legge vedo la mano dell’ex ministro dell’Ambiente Clini». Il disegno di legge è stato definito, infatti, il “Salva Ilva” di Taranto. Ma a parte le specifiche norme riguardanti l’Ilva, sembrano discutibili anche altre a carattere generale. Una riguarda la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) che sarà estesa anche ad interventi pesanti di ristrutturazione edilizia, tipo abbattimento e ricostruzione di immobili.
Un’altra norma si riferisce alle “acque emunte” (cioè inquinate) che saranno sottoposte al regime degli scarichi industriali anziché a quelle più rigide sui rifiuti. Poi c’è la norma che dimezza i tempi per le valutazioni di impatto ambientale, da 90 a 45 giorni, da parte delle Soprintendenze. Il rilascio del parere era già stato reso non più vincolante dal governo Berlusconi. Questa norma comporterà la sostanziale estromissione delle Soprintendenze dal controllo dei beni sottoposti a vincolo paesaggistico e lascerà campo libero alle Regioni. Dice Settis: «Queste norme-inciucio sono attentati al paesaggio e all’ambiente nonostante l’attuale ministro dell’Ambiente Orlando (Pd) abbia definito prioritari il rischio idrogeologico, la tutela degli ecosistemi, la riduzione del consumo di territorio e la pianificazione delle risorse idriche. Le cosiddette Semplificazioni non debbono mai essere fatte a discapito della tutela del paesaggio, sancita dall’art. 9 della Costituzione. Sarebbe un modo per mortificare ulteriormente il compito delle Soprintendenze che, con il governo Berlusconi prima, e con il governo Monti poi, hanno già subito pesanti tagli».
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