I PARTITI, I PROGRAMMI, LE PRIORITA’ E L’UE
Cosa è emerso dalle urne del 20 e 21 settembre 2020? Il SI al referendum ha ottenuto il 70% contro il 30% del NO e un’affluenza sopra il 53%. Soprattutto un fatto: liste collegate al candidato regionale hanno ottenuto cifre tali da “oscurare” i partiti di appartenenza e non solo. Un successo potremmo dire personale più che di partito. Una discrasia tra partiti e personalità politiche? Discrasia tra realtà politica locale e nazionale? L’impegno si nota e il popolo non è bue (sondaggio docet). D’altronde, è da qualche anno che nascono e muoiono partiti e che partiti “storici” cambiano pelle, si gonfiano e si sgonfiano. Perché? E il partito del non voto quanto “pesa”? In effetti, pare che la “bugia sondaggistica” sia un segno di sicurezza da parte dell’elettore. Il populismo è lo strumento che gonfia e sgonfia il partito come fosse un pallone? E’ il “ragazzo dei giornali” che strilla per fare acquistare copie ma poi che “giornale” vendi? La gerarchia attualmente pertanto è: politico, programma, partito? Il “filo della logica politica”, pare sia una logica a “fattispecie” da realizzare in ambito particolare e generale. Il voto forse è “l’espressione scritta” più semplice, sintetica e diretta possibile, la cui semplicità rasenta “l’analfabetismo” (la x che si appone sulla scheda) simbolo appunto di estrema semplicità e chiarezza. Questa semplicità “astratta” poi si concretizza in una semplicità “concreta”: lavoro, tutele, semplificazione, tasse, contingenze, priorità, etc. Ognuno ha il suo ruolo: il politico ha il compito di ascoltare, ideare e attuare il programma; mentre al cittadino e ai partiti spetta il compito di vigilare e attuare una critica costruttiva sulla conformità tra detto (programma) e fatto (realizzato) con la scriminante della forza maggiore e del caso fortuito. Una visione completa per il bene comune (semplificazione, efficienza, efficacia, bilancio, investimenti, lavoro, tasse giuste, Ambiente, etc.). La politica deve innanzitutto avere come capisaldi la tolleranza e stabilire il limite, oltre il quale interviene la tutela contro il danno (codice penale, civile, etc.) e il rispetto reciproco dei poteri che la Costituzione italiana stabilisce separati (legislativo, esecutivo e giudiziario). I partiti devono realizzare programmi, presentarli ai cittadini, ottenere il consenso su essi rendersi alternativa credibile di Governo come obiettivo e non pensare a battere, denigrare l’avversario, etc. come unico obiettivo. Gli accordi sugli obiettivi da raggiungere. L’Europa c’è ed è un dato di fatto -basta vedere i fondi messi a disposizione per affrontare l’emergenza Covid-19 (209 miliardi di euro)- e, nella tragedia, ha unito le popolazioni dell’ UE affrontando una problematica comune e con gli stessi mezzi, come un unico popolo e Nazione. I partiti in Europa sono definiti, in Italia forse un po’ meno. Cosa fare? I progetti da presentare all’UE? Progetto Italia? Obiettivi da raggiungere. Rispetto della Natura: Covid-19 insegna…
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