I nostri presepi
Per la memoria possiamo descriverli partendo dal manufatto realizzato nella Cattedrale di San Nicola di Bari da Mario e Mirella Papi di considerevoli dimensioni consistente nel tradizionale paesaggio rurale con grotta, mangiatoia e personaggi. Scendendo per le vie del paese troviamo il lavoro di Ottavio Cappellini grande amatore dell’opera, raffigurante anche uno scorcio di Roma dell’ottocento con Castel Sant’Angelo il Tevere e sullo sfondo la cupola di San Pietro; struttura questa di circa due metri per tre. Proseguendo si giunge a quella che è la grotta che sprofonda nel sottosuolo paesano per circa dieci metri con propaggini nelle diverse direzioni capiente di circa 30/40 nicchie che contenevano in estate a temperatura costante altrettante botti in legno di buon vino di altri tempi; il percorso reso agevole nel camminamento è adeguatamente illuminato. Un gran numero di appassionati …artisti… di Colonna e dei paesi viciniori hanno contribuito a riempire tutte le nicchie di presepi dalle più svariate invenzioni. Ritroviamo Ottavio con scorci di paesaggio colonnese di epoca antica con incastonato il presepio; sono opere d’arte. Questa rassegna di presepi in grotta è giunta alla sua nona edizione grazie all’impegno della Componente la Consulta Femminile e per essa della Presidente Elsa Sforza. In altro locale troviamo due presepi artistici di Antonio Binetto e Anna Masci, veramente belli. Non possiamo chiudere senza dire cosa è stato capace di fare Franco De Marzio coadiuvato da Giampiero Caripori nella chiesetta di San Rocco allestendo novanta raffigurazioni della Natività frammezzate da mini presepi di un’inventiva veramente sorprendente; si va da quelli ricavati da tronchi di castagno, da grandi radici di ulivo, a quello all’interno della bottiglia, nella cassa della chitarra, nella lanterna a petrolio, nel carillon, nel portasigarette da tavolo, nel palmo della mano, all’albero con un presepe in ogni ramo, a quello realizzato con ritagli di ferro, chiodi e viti anche nei personaggi. Di Franco De Marzio è doveroso dire anche del nuovo look che ha dato alla mangiatoia contenente la culla del nostro Bambino ricavata in una grande radice di ulivo appositamente modellata esposta nella Cattedrale di San Nicola di Bari. È un’esposizione difficile da esprimere a parole, è curata nei minimi particolari è veramente opera d’arte. Centinaia e centinaia di persone hanno saputo apprezzare le proposte artistiche degli autori nel rappresentare quel momento Divino che ha dato inizio alla sacralità del mondo. Sicuramente la mostra si ripeterà il prossimo Natale per cui un invito va ai lettori di questo periodico a visitare queste espressioni che unitamente alla Croce ci riportano alle origini della nostra cristianità.
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