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I NOSTRI BOSCHI E IL VALORE DEGLI ECOSISTEMI FORESTALI

I NOSTRI BOSCHI E IL VALORE DEGLI ECOSISTEMI FORESTALI
Luglio 07
14:55 2024

Si è tenuto nel mese di giugno 2024 a Lariano il Convegno “I nostri boschi e il valore degli ecosistemi forestali” per i 40 anni del Parco dei Castelli Romani. Presenti il Sindaco, il Commissario Straordinario Parco Castelli Romani, l’Ass.re alla Cultura, il Presidente del Consiglio e delegato al Patrimonio Boschivo, Ass.re regionale Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste, il Direttore del Parco Castelli Romani, Storico dell’Ambiente, l’Archeologo, il PEFC Italia, l’Agronomo, l’Università della Tuscia, i boschi visti come ecosistema, l’importanza del bosco dell’ecoturismo e il patrimonio boschivo, dove tra gli obiettivi sono stati individuati la tutela dell’integrità del Vulcano Laziale, la valorizzazione delle risorse per fruizione dei cittadini, il riequilibrio sociale e lo sviluppo socio-economico delle popolazioni interessate. In riferimento alla tutela del bosco, essa si attua con leggi regionali, leggi forestali, leggi istitutive del Parco, N.O. forestali, controlli in itinere e finali. Affermato che è presente una rete ben articolata del Parco e ringraziati i lavoratori dell’Ente affinché si ottenga la giusta attrazione. Sottolineato che il Parco è un’area protetta, è stato citato il film ” Il cacciatore”, dove un personaggio chiede cosa lo attrae nell’andare a caccia e gli viene risposto “gli alberi”. In riferimento ai benefici che produce il bosco all’uomo, esso fa bene allo stress, rinforza il sistema immunitario e la circolazione sanguigna. Inoltre, serve anche a temperare la calura cittadina e luogo di spiritualità, dove la scienza e il pathos sono due facce della stessa medaglia. Per l’efficienza, occorre la partecipazione di tutti gli operatori del settore e allora il Parco vuole essere “regia di un percorso comune dove tutti devono fare la loro parte”. Citato anche Marco Aurelio il quale affermava che le cose non sono buone o cattive ma è il punto di vista determinante: dove si vede un limite, altri vedono un’opportunità. Fatto riferimento al micelio (il fungo) che in simbiosi con il bosco crea un collegamento di aiuto e sostentamento al bosco stesso e all’inaugurazione del sentiero della biodiversità di circa 6 km presso il Vallone. In riferimento al settore turistico Lariano, il Paese ha il villaggio rupestre delle necropoli (circa 80 necropoli presenti), cavità, il Maschio di Lariano (sito culturale e archeologico), sostruzioni romane e il castello medievale, il bosco, perché il territorio è stato abitato continuamente dall’età del bronzo in poi. Storicamente Lariano era uno dei maggiori castelli pontifici, patrimonio inalienabile di Santa Romana Chiesa, poi la distruzione nel XV secolo d.C. e l’appartenenza al territorio Comunale di Velletri, divenendo una grande tenuta, e i boschi prendono il sopravvento e soggetti a uso civico. L’uso del legnatico e il pascolo diventano quindi fondamentali per gli abitanti di Lariano. Poi l’evoluzione di Lariano nell’800, nel 1835 il Comune di Velletri trasforma a bosco ceduo di castagno i boschi di Lariano, i primi fermenti di autonomia degli abitanti e l’emancipazione del bosco arriva prima nel 1935, con la “prima gestione autonoma del territorio”, e poi con l’autonomia comunale nel 1967. Comunque, è stato fatto riferimento alle ditte boschive del patrimonio boschivo del Comune che sono le “prime sentinelle”, dove Lariano ha avuto sostentamento nel tempo grazie al castagno e come obiettivo si vuole coinvolgere la gestione del patrimonio forestale con la biodiversità forestale. Quindi il Parco dei Castelli Romani concepito come opportunità per il territorio locale nel salvaguardare i boschi, dove “i primi ambientalisti sono le ditte boschive” e all’interno dei boschi si può passeggiare “grazie alle attività delle ditte boschive” che sono “i giardinieri dei nostri boschi” pronti a collaborare con il Parco Regionale dei Castelli Romani.  Il confronto in materia è importante.

Affermato che il Parco nel tempo ha subito delle modifiche espansive del suo perimetro, che ricalca il complesso vulcanico dei Colli Albani, e valorizza ville storiche, esercizi sociali, come presso la Collina degli Asinelli (Monte Compatri), etc. ed è presente l’abbondanza di boschi di castagno in preminenza. Il taglio del Bosco ceduo è atto legittimo che si basa su Nulla Osta del Parco, autorizzazione comunale, etc. Dal punto di vista archeologico, ci sono delle “evidenze sconosciute” nell’area dei Colli Albani e sono anche “in grande parte da scoprire”. Affermato che probabilmente 50.000 anni fa c’erano le iene e gli elefanti e 20.000 anni fa era presente probabilmente una steppa presso i Colli Albani.

In riferimento alla Certificazione forestale, di parte terza atta alla gestione sostenibile, l’Italia con più di undici milioni di boschi (circa il 40% della superficie) è il primo Paese importatore di legno. La normativa fondante è il Testo Unico Forestale, la Strategia Forestale Nazionale e la Certificazione. Le aziende finanziano i PEFC (Associazione con scopo la certificazione della gestione sostenibile delle foreste per contrastare l’illegalità e per promuovere le filiere forestali) dove Lariano e Rocca di Papa hanno la Certificazione sostenibile che è indicativa della qualità che non si limita al legno ma anche ai funghi, al miele, etc. ossia tutto ciò che fornisce il bosco. Sino al ‘900 il bosco di castagno forniva anche le doghe per le botti e oggi esse potrebbero essere utilizzate per invecchiare il vino dei Castelli. In riferimento alla gestione del bosco, pianificare il taglio implica i calcoli di filiera (es. max. 400 metri cubi a ettaro), il diradamento implica un rapporto con la Co2 e con i servizi ecosistemici, dove il 30% delle foreste mantenute bene hanno un impatto favorevole sull’ambiente (Co2). Uno spazio per far crescere castagni millenari (40 metri di altezza e 4 metri di diametro) in zona del Parco dei Castelli Romani (qualche decina di ettari) contribuisce alla ricostituzione di certa fauna.

Il bosco è la nostra casa, il bosco è di tutti.

Foto: Comune di Lariano.

 

 

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