I Medici, la virtù giovane, la storia, la politica…
La seconda serie dello sceneggiato Rai I Medici che realizza una produzione di respiro mondiale sulla scia di riuscite e famose serie internazionali (I Borgia nelle produzioni sia canadese che franco-tedesca più che il fantasy Il trono di spade ispirata ai romanzi di George R.R. Martin), laddove risultasse ‘faticosa’ da seguire poiché nulla dell’abbastanza accurata ricostruzione aiuta a riconoscere e collocare immediatamente i personaggi, può diventare un modo piacevole per ‘ripassare’ la storia dell’importante dinastia fiorentina.
Nel ripercorrerne le alterne vicende di banchieri, uomini politici, donne influenti e d’una famiglia nella quale si incarna l’idea stessa di Rinascimento italiano, balza agli occhi il dato anagrafico: in appena una manciata d’anni, molti protagonisti di questa storia che si ritroveranno nello sceneggiato, divennero riferimento e simbolo per una qualche loro capacità o virtù, attraversando indenni da cadute di fama, cinquecento anni di storia politica e culturale italiana. Giuliano de’ Medici, ucciso durante una congiura visse appena 25 anni; Simonetta Vespucci, nata Cattaneo, che ispirò i versi di Lorenzo il Magnifico e molti magnifici dipinti di Sandro Botticelli, visse poco più di vent’anni, portata via da malattia. Clarice Orsini, bella e paziente moglie di Lorenzo de’ Medici, al quale diede dieci figli, sette dei quali sopravvissuti alla prima infanzia, visse soli 35 anni morendo di malattia. Lo stesso Lorenzo, divenuto Magnifico per la munificenza e la sua dedizione nei confronti delle arti tutte, visse soli 43 anni.
Morire nel pieno degli anni in battaglia o stroncati da malattie letali era destino di molte persone comuni e così anche delle menti che fecero la storia nei primi secoli dopo l’anno mille. La divertente parodia che fanno della ‘morte per lancia’ Massimo Troisi e Roberto Benigni nel loro film Non ci resta che piangere, è supportata da dati storici: nella pellicola siamo subito dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, quando ormai spadroneggiano a Firenze e dintorni i seguaci di Girolamo Savonarola. Uomini e donne tra il venti e i quarant’anni, appartenenti a nobili e facoltose famiglie, s’intende, lasciarono una loro forte traccia nella storia nel volgere di pochi lustri dall’infanzia.
Uno dei più longevi, in questo tratto di vicenda medicea, ripreso dallo sceneggiato TV, sarà il pittore Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi ovvero Sandro Botticelli che morì alla bella età di 65 anni. Alla incomparabile bellezza della giovane e sfortunata Simonetta Vespucci si ispirò anche dopo la morte di questa, per i tratti fini del volto, la corporatura slanciata e i bei capelli, rintracciabili in molte sue figure femminili. Dipinse, inoltre, il volto di Giuliano de’ Medici, forse da una maschera mortuaria e nella sua pittura restarono le speculazioni filosofiche e religiose, gli studi, lo spirito d’un’epoca e d’un gruppo d’influenza di cui fecero parte Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano… Anche alcuni di questi inscrissero la loro parabola di filosofi, poeti e umanisti entro un arco vitale di soli trenta o quarant’anni. Intanto, un giovane Leonardo di ser Piero da Vinci, assisteva ad impiccagioni e altri fatti, lasciando ai posteri alcuni dei suoi inconfondibili e preziosi disegni. Gli artisti e pensatori alla corte medicea, in ogni caso, non furono mai tenuti ‘sotto chiave’ ma ‘condivisi’ volentieri con molte altre corti europee costruendo per se stessi e per le ‘future genti’, biografie di ampio respiro.
Nella nostra scena politica, ‘svecchiata’ da poco (o ‘rottamata’ come vorrebbero alcuni) non del tutto felicemente, è difficile pensare che alcuni ‘già quarantenni’ faranno in poco tempo meglio di alcuni di questi geniali personaggi storici. A meno che, come molta storia insegna, non si diventi geniali che dopo qualche secolo dalla dipartita. Dimenticate molte ‘sfumature’ negative resta il mecenatismo, certo non da poco, che produsse opere mirabili ancora patrimonio dei nostri giorni; lo sforzo attivo di mantenere la pace e la costruzione di una idea di città (società) che però per molti versi rimase solo un’idea. Anche queste virtù, per quanto ancora considerabili attuali e necessarie non sembrerebbero presenti nel profilo di molti politici attuali. (Serena Grizi) – immagine web Simonetta Vespucci – Nascita di Venere di Sandro Botticelli (particolare)
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