I Literati di E. Allan Poe
I Literati di New York City
Edgar Allan Poe (a cura di Giovanni Puglisi e Gabriele Miccichè) Traduttore/i: Alfonso Geraci
9788845272455 Bompiani € 12,00 e-book disponibile € 3,99
Posto che pare sia difficile trovare qualcosa che ancora possa stupire più del già fatto attorno alla figura del poeta e narratore Edgar Allan Poe, come si legge nella introduzione di Giovanni Puglisi, ci sembra alquanto curiosa questa carrellata di articoli raccolti in antologia che vanno delineando un abbozzo di storia della letteratura americana. Poe racconta i suoi coevi, trattando soprattutto di giornalisti, scrittori, poeti, performer da lui direttamente conosciuti e dei quali s’incarica di descrivere i punti forti, dove ce ne siano, o i difetti peggiori, con scritti a fronte, provvedendo a ‘smontare’ anche quel poco di successo ottenuto dai malcapitati quando ritenga che questo non sia meritato perché non supportato da reale preparazione.
La sua è una critica militante, mai posseduta, neppure per mezzo rigo, da compiacimento per l’appartenenza alla stessa classe dei literati o da compiacenza per qualcuno di essi solo perché pubblicato. Una bella sferzata ai ‘costumi urbani’ mantenuti, solitamente, fra autori ed editori; una notevole capacità di analisi della quale ci si fida pur essendo noi meno addentrati in quell’ambiente di pubblicisti che poteva trovarsi a New York fra il 1839 e il 1845. Autori, autrici, che Poe nomina solo se da lui realmente conosciuti e frequentati negli ambienti intellettuali dell’epoca (fra loro Piero Maroncelli, patriota e musicista, proprietario di una biblioteca andata dispersa alla sua morte, ritenuta fra le più grandi di New York). L’altra caratteristica delle schede biografico professionali è la chiusura con alcune note fisionomiche, e frenologiche, che tratteggiano, concise, le fattezze degli autori, della maggior parte dei quali troviamo un ritratto. Inutile dire che la fronte è ampia e gli occhi hanno uno sguardo benigno per i simpatici e che tutto il resto appare sfuggente per quelli meno simpatici, ma neppure questa è una regola. Per Allan Poe ‘critico’, nella capacità autoriale è implicita anche una discreta componente di successo sociale fondato, sempre secondo l’autore, su reali capacità intellettuali e alte doti umane. L’altra necessità che si conferma nel Poe critico, attraverso questi ritratti quasi grafici, è quella di trasportarsi oltre il proprio tempo introducendo nello scrivere diversi elementi visivi; ciò, in parte, ha fatto di Poe un autore moderno amato dagli illustratori e da molti giovani, per l’elemento gotico, per l’ispirazione visuale che è possibile trarne. L’autore, inoltre, si sofferma con scritti più lunghi e dettagliati su scrittrici e poetesse, presenze meno numerose degli uomini nel libro che va rispecchiando la realtà dell’epoca, ma molto ben descritte ed esaminate. Il libro si conclude con note biografiche su Poe, sui literati e gli artisti di cui appare una bella raccolta di illustrazioni su carta lucida con alcune fra le opere più belle degli oltre 700 illustratori (fra gli altri G. Doré, E. Manet), che in quasi duecento anni hanno prestato la loro arte alle storie di questo grande autore che il successo non tenne lontano da una vita di patimenti e dolore, estremi. «Il Poe, che emerge da queste pagine – scrive Puglisi – è quello di una nitida chiarezza d’idee e di una profonda e sofferta purezza d’animo.» E noi lo ascoltiamo: «La gentilezza, l’altruismo, la nobiltà d’animo, la gioventù e l’amabilità non sono mai state di moda. Alzarsi presto, industriarsi, sopportare le avversità, seguire una semplice dieta, vestirsi in modo naturale e confortevole, non sono mai stati di moda». E. Allan Poe. (Serena Grizi)
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