I lavoratori STS Multiservizi raccontano la loro crisi aziendale
Riceviamo e pubblichiamo dal comitato di rappresentanza dei lavoratori della STS Multiservizi*
*Il comitato non rappresenta la totalità dei lavoratori ma una buona parte di essi condivide quanto scritto poiché, in ogni caso, rappresenta la ‘cronaca’ piuttosto fedele di una ennesima grave crisi che vede coinvolta una azienda nata ai Castelli Romani
«Da oltre un anno si parla delle vicende della STS Azienda Speciale. Si è detto che l’azienda è in profonda crisi economica, che i servizi saranno a breve esternalizzati, che al personale è stato sottratto parte dello stipendio ed è stato ridotto l’orario di lavoro, che i costi dell’intera struttura sono troppo alti per essere sostenuti dal Comune di Frascati e molto altro…oggi però quello che è successo e sta succedendo all’interno dell’azienda municipalizzata del Comune di Frascati lo vogliamo raccontare noi lavoratori, che siamo stati fino ad oggi costretti a subire tutto questo in silenzio. Alcuni lavoratori si sono uniti in un Comitato di rappresentanza e tramite questo organismo intendono finalmente raccontare ciò che accade, cercando di difendere, oltre che il proprio posto di lavoro, oggi seriamente minacciato, anche la propria dignità, calpestata più volte da questa Amministrazione. La STS nasce nel lontano 2004, come Società a capitale misto, divenendo poi Società partecipata al 100% dal Comune di Frascati, fino a quando, nel 2015, venne liquidata come S.r.l. e ricostituita come Azienda Speciale. La nostra azienda è stata da sempre uno strumento indispensabile per il Comune che, oltre ai servizi affidati mediante contratti, ha sempre usufruito della disponibilità e tempestività del personale per risolvere ogni tipo di problematica, dalla distribuzione delle buste durante l’emergenza dell’avvio della raccolta differenziata, alla redazione di materiale informativo per l’utenza, quando si creò il caos della modifica del regolamento dei parcheggi, dall’organizzazione del Carnevale, all’ausilio per il recente Giro d’Italia. La STS ha funzionato per la riscossione di crediti che il Comune non riusciva ad incassare, per la creazione di documenti complessi, per fornire software, per mettere una faccia dietro uno sportello scomodo, per controllare i parcheggi fino a notte fonda, per anticipare spese che il Comune non poteva sborsare in tempi brevi. La STS è stata utilizzata da tutti i soggetti politici che si sono negli anni avvicendati alla guida dell’Amministrazione Comunale, per coprire ogni tipo di carenza e difficoltà dell’Ente. Negli anni la STS si è ingrandita, ha visto crescere il numero dei dipendenti, ha reso molto più complessa la sua struttura e oggi i lavoratori di questa azienda devono prendere atto che questa Amministrazione li sta trattando come si fa con i limoni spremuti. La STS Azienda Speciale, sin dalla sua costituzione nel 2015, fece registrare tre bilanci di esercizio negativi, trovandosi quindi, già alla chiusura del bilancio di esercizio 2017, a rischio di liquidazione, in applicazione del D.Lgs 175/2016, che prevede la liquidazione delle società partecipate che hanno registrato quattro bilanci negativi in un quinquennio.
Nell’Aprile del 2018, il neoeletto C.d.A. dell’Azienda decise di non sottoscrivere con il Comune il contratto di servizi e l’allegato piano di risanamento approvato in Consiglio Comunale a Marzo, retroattivo da Gennaio 2018 e introdotto come essenziale per riportare l’azienda in pareggio. Nel non dare seguito ad una deliberazione del Consiglio Comunale, l’Amministrazione della STS, nel mese di Agosto 2018, dichiarò lo stato di esubero di 27 risorse lavorative e nel mese di Settembre, attraverso un accordo con le sigle sindacali, applicò un contratto di solidarietà ai lavoratori, mediante il ricorso al F.I.S. e decurtò il 25% dello stipendio dei dipendenti e relative ore di servizio da Ottobre a Dicembre 2018 e il 10% da Gennaio a Settembre 2019. Solo a Novembre del 2018 venne di nuovo presentato e approvato in Consiglio Comunale il contratto e il piano di risanamento, praticamente identici nei contenuti a quelli di Marzo, con un ulteriore aggravio del disavanzo di bilancio 2017, anche in virtù di un TFR dei lavoratori che la precedente amministrazione dell’azienda non aveva accantonato, o meglio non aveva trasferito dalla S.T.S. S.r.l. in liquidazione e che la nuova Amministrazione aveva deciso di ricostituire, non ritenendo opportuno richiederlo alla società che doveva restituirlo. Il contratto venne presentato in Consiglio Comunale privo di contenuti economici e, nonostante questo, i Consiglieri di maggioranza l’approvarono. Il contratto venne sottoscritto il 06/12/2018 con effetti retroattivi al 01/07/2018 e quando al personale vennero consegnate, per l’emissione delle fatture, le schede economiche che avrebbero dovute essere allegate al contratto già in Consiglio Comunale, fu subito chiaro che erano le stesse schede del contratto di Marzo 2018, mai sottoscritto. Il risultato di tutta questa operazione fu la ritardata applicazione per un semestre del piano di risanamento e di un contratto remunerativo dei costi dei servizi, in luogo di uno generativo di perdite, per stessa ammissione di chi lo aveva redatto, pagato con la riduzione dello stipendio del personale e l’incredibile caos gestionale dovuto all’applicazione retroattiva delle rispettive partite di dare e avere tra Comune e STS. A Marzo del 2019, a soli tre mesi quindi dalla sottoscrizione del contratto, con Deliberazione n. 59 del 28/03/2019, la Giunta decise, al fine di conseguire gli equilibri di bilancio 2019/2021 del Comune, di ridurre il corrispettivo del contratto di servizio con la STS, nel triennio 2019/2021, di € 1.902.598,16. Nessun provvedimento venne preso dall’Azienda per discutere tale decisione o per trovare nuove economie, a fronte di una riduzione della remunerazione del contratto, che avrebbe dovuto coprire le spese dei servizi. Durante tutta questa fase sono state sottratte ai lavoratori, oltre alla propria remunerazione, anche le risorse indispensabili per svolgere i servizi. Il personale, per ridurre la spesa e, a fronte del ritardo nel pagamento dei fornitori, è stato costretto a lavorare senza materiale per le manutenzioni, senza detersivi per le pulizie dei locali comunali, senza le batterie dei palmari per l’emissione delle multe, senza i dispositivi di sicurezza, con i contratti dei software scaduti. Le farmacie sono state tenute in esercizio prive di farmaci, esponendo l’azienda e i lavoratori del settore al disservizio gravissimo di non poter garantire ai cittadini dei presidi sanitari locali. I servizi hanno subito perdita di qualità, impedendo, addirittura, nei servizi cimiteriali la presenza minima di risorse per compiere le operazioni di tumulazione. Tutti questi disservizi sono stati raccontati finora come ascrivibili alla responsabilità del personale, descritto su ogni articolo, su ogni determinazione di Giunta o dirigenziale, addirittura su un opuscolo passato tra la cittadinanza, come incompetente, impreparato, non formato.
Nel frattempo, sono state spese, sempre a favore delle stesse Aziende, abbondanti risorse economiche per consulenze, per corsi di formazione che il personale ritiene di non avere mai frequentato, addirittura per un progetto di ricerca e sviluppo di cui non si è mai trovata traccia. Contro tutto questo i dipendenti hanno lottato, relazionando alla direzione aziendale sull’andamento negativo dei servizi, opponendosi a decisioni illogiche, inviando note interlocutorie alla Direzione, discutendo di questi temi nelle assemblee dei lavoratori, chiedendo un sostegno alle organizzazioni sindacali, arrivando a far aprire per ben due volte lo stato di agitazione, ma il tutto infruttuosamente, dovendo constatare oggi che nelle Commissioni bilancio di queste ultime settimane si parla sempre più concretamente di esternalizzazione dei servizi della STS che, qualcuno, con le modalità sopra descritte, ha deciso di ridurre al collasso. Il 01/10/2019 è scaduto l’accordo F.I.S. per la riduzione della retribuzione e delle ore lavorative, nonostante i lavoratori non abbiano mai beneficiato dell’assegno di solidarietà da parte dell’INPS, per ragioni che si sta ancora cercando di capire. Il C.d.A. della STS, nel quale da poche settimane si è insediato il nuovo Presidente e un nuovo Consigliere, senza prima cercare un accordo con i Sindacati, ha deliberato di applicare la riduzione del 20% della paga e delle ore di impiego del personale dal 20/10/2019 al 31/12/2019 e del 10% dal 01/01/2020 al 31/07/2020, attraverso la sottoscrizione da parte dei lavoratori di contratti part time in deroga a quelli full time attualmente vigenti. Per tutte le ragioni sopra narrate, per tutte le azioni sin qui compiute, che sembrano mirate intenzionalmente a portare la STS verso la liquidazione e all’esternalizzazione dei servizi, tra cui, in maniera palese, il mancato approvvigionamento delle farmacie, unico servizio che doveva ripagare i propri costi con le proprie entrate e che, quando in funzione, erano capaci di generale utili importanti per l’Azienda e per il Comune, il personale della STS, attraverso le rappresentanze Sindacali e il Comitato dei Lavoratori, hanno aderito allo stato di agitazione e intendono portare avanti tutte le azioni di protesta che si renderanno necessarie per fermare questa Amministrazione dal compimento di ulteriori azioni volte a calpestare i diritti di un centinaio di lavoratori e a danneggiare i servizi resi ai cittadini del Comune di Frascati».
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