I grandi esclusi dal Nobel
La gente (sempre di meno) compra i libri in base a tre elementi generali: pubblicità televisiva, premi importanti, editori prestigiosi. Il passa-parola è esiguo, perché anch’esso, di solito, parte dalla pubblicità battente. Ora, io parlerò alla nuora perché la suocera intenda: farò delle considerazioni sul più famoso premio letterario del mondo, il Nobel. Se chi vince lo Strega o il Campiello è considerato bravo, e quindi vende le copie (aspirazione finale degli editori e degli stessi autori, perché ormai tutto si riduce alla logica di mercato), figuriamoci chi arriva ad essere benedetto dal più ambito dei riconoscimenti culturali. Eppure, grandi poeti e scrittori -sembra un paradosso -, rare eccezion fatte, sono stati bocciati al Nobel, perciò esclusi dal Paradiso dei letterati.
E quindi, se sbaglia la commissione internazionale di Stoccolma, non vi meravigli che alcuni nostri guiderdoni prendano talvolta delle papere dovute alla fretta, alla lotta sordida delle case editrici, all’influenza personale dell’autore, alle simpatie e antipatie, agli intrighi che nulla hanno a che vedere con l’Arte (ma anche alla buona fede di chi vota convinto di scegliere il migliore, mentre porta avanti opere di mezza tacca). Sbagliare è umano; perseverare nell’errore è diabolico (e la perseveranza in ciò a molti sembra sia divenuta quasi una regola). Per non farla lunga, cito subito i nomi degli autori di cui ci nutriamo quotidianamente, ma che il Nobel li ha ignorati, quando molti dei laureati a Stoccolma sono caduti nella dimenticanza.
Il Nobel non è stato dato a: Leone Tolstoj, Anton Cechov, Gabriele d’Annunzio, Giovanni Pascoli, Federico Tozzi, Giovanni Verga, Italo Svevo, Marcel Proust, Franz Kafka, Celine, Luis Borges, Massimo Gorkj, George Orwell, Benedetto Croce (per l’Estetica), Ezra Pound, Eduardo de Filippo (se proprio ci viene in mente in relazione a Dario Fo che, invece, lo ha avuto), Domenico Rea, Primo Levi, Giuseppe Prezzolini, Federico de Roberto, José Eustasio Rivera (autore di La voragine, il più bel romanzo in assoluto di tutta l’America Latina)… e cento altri che non c’è spazio di nominare. Insomma, gli scrittori esclusi dal Nobel sono più numerosi di quelli incoronati in Svezia. Allora, amici che vi dolete per le ingiustizie dei premi grandi e piccini: sappiate che siete in buona compagnia fra gli esclusi. Ma non posso lasciare in silenzio un fatto eclatante, insolito, sovrumano: Sartre, nel 1964, rifiutò il Nobel! La motivazione del filosofo: «Nessun uomo merita di essere consacrato da vivo.» Sembra impossibile: vi sono autori che passerebbero sul cadavere della propria madre non per avere il supremo riconoscimento di Stoccolma, ma per una consacrazione minore.
Chiudo ricordando a chi lo sa (e informando chi non lo sapesse), che nei primi dell’Ottocento, a un premio di prestigio, venne bocciato il sommo Leopardi e al suo posto laureato lo storico Carlo Botta. Nel prossimo articolo parlerò dei libri divenuti celebri col tempo, ma respinti dai grandi editori al primo vaglio.
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