I giubilei del 1700 nella Chiesa tuscolana (seconda parte).
Il 28 dicembre scorso il Vescovo Stefano Russo ha aperto la Porta santa nella basilica cattedrale tuscolana e così è avvenuto il 29 dicembre nella cattedrale di Velletri, iniziando il giubileo 2025 nelle due diocesi; mentre per il 2033 è previsto il giubileo straordinario della Redenzione.
Riprendendo la storia degli Anni Santi a Frascati, iniziamo con una delle ‘testimonianze’ giubilari più ‘visibili’ in diocesi. E’ il 1700 e, a poco più di due anni dall’inizio della costruzione, viene ultimato questo vero capolavoro dell’architetto Gerolamo Fontana: la ‘nuova’ facciata della Cattedrale di San Pietro. Come si legge chiaramente sul frontone: “iniziata durante il pontificato di Innocenzo XII e terminata sotto Clemente XI nell’Anno del giubileo 1700”.
Nei Giubilei successivi non si trovano in archivio diocesano notizie particolari, ma solo qualche raro ‘appunto’. “E’ giusto e ragionevole – si afferma nella riunione dei canonici della Cattedrale il 5 marzo 1725 – che ciascuno e nei diversi tempi si alterni al servizio della Chiesa per potersi recare a Roma per acquistare il grande perdono in questo Avvento dell’Anno Santo Giubileo in visita delle sante basiliche”, per cui si accordano 20 giorni per l’assenza a turno dei canonici. Senza dubbio ad accompagnare ciascun canonico per le visite ci saranno stati numerosi fedeli in pellegrinaggio. (cf Atti Capitolari, 1718-1749 p.61).
Anche per l’Anno santo del 1750, il primo gennaio, nella riunione dei canonici della Cattedrale si annota: “Fu poi discorso della maniera di contenersi nell’assenza che ciascuno farà dalla Chiesa per portarsi a Roma a prendere il S. Giubileo e di comune consenso si assegnarono giorni quindeci di tempo per l’assenza, da detrarsi dalle puntature”. (cf Archivio Storico Diocesano, Cattedrale San Pietro, Atti Capitolari 1750-1771 p.2). Stante le celebrazioni a Roma per l’Anno Santo, il nuovo vescovo tuscolano Giovanni Antonio Guadagni, delegò don Francesco Alessandro Odoardi, poi suo vicario generale, a ‘prendere possesso’ della diocesi per procura. Ma un’altra, ancora oggi visibile ‘testimonianza’, di quel giubileo ‘romano’ la vediamo ogni volta che varchiamo la porta centrale della Cattedrale di San Pietro a Frascati. Si tratta della croce di bronzo che era stata affissa in San Pietro a Roma proprio nel giubileo del 1750. Come era usanza, a conclusione di ogni Anno giubilare il papa (allora Benedetto XIV), apponeva una croce sulla porta santa (‘porta aurea’), che vi restava affissa fino all’inizio del successivo giubileo. La croce (bronzea) del giubileo 1750 infatti vi restò fino al 1775, allorché papa Pio VI (Gianangelo Braschi), iniziato un nuovo Anno Santo, vorrà donarla al vescovo di Frascati (card. Enrico Stuart) che gliela aveva espressamente richiesta. Era il 26 febbraio del 1775. La descrizione di tale evento/donazione è immortalata in una lapide ‘opistografica’ (perché incisa dalle due parti, fronte-retro). L’incisione più antica nella lapide, dalle poche ‘lettere’ leggibili, viene fatta risalire all’epoca di Augusto, mentre nel retro si ricorda la donazione della croce. Per la storia, il giubileo del 1775 era stato indetto dal papa Clemente XIV nell’aprile 1774, ma poiché il papa morì nel settembre successivo, l’Anno Santo fu ‘aperto’ da Pio VI il 26 febbraio 1775. Il card. Stuart, in occasione dei tempi giubilari, promosse e sovvenzionò per tutto l’anno 1775 le Missioni a Frascati e in tutta la diocesi. Ma quell’Anno santo a Frascati fu funestato anche da un disgraziato incidente col cedimento del pavimento dell’Episcopio e il conseguente precipitare dei commensali che, col card. Stuart, stavano festeggiando una ordinazione episcopale. Morì il segretario del cardinale. L’episodio viene descritto dettagliatamente nell’ultima pagina dello ‘Status animarum’ dall’arciprete Nicola Seghetti che non tralascia di informarci come a Frascati fossero residenti 4.492 abitanti (cf ‘Status animarum collectu Anno Jubilaei MDCCLXXV’).
671 Senza titolo-1Ricordiamo poi, che duecento anni dopo, durante l’Anno Santo del 1975, indetto da papa Paolo VI (Giovanni Battista Montini), la cattedrale tuscolana, insignita del titolo di ‘basilica minore’, fu meta di numerosi pellegrinaggi dalla diocesi, ma anche di gruppi di cattolici inglesi i quali, dopo le visite giubilari a Roma, non tralasciavano di venire anche nella cattedrale di Frascati per far memoria del card. Enrico Stuart e dei suoi ‘lasciti’ alla diocesi.
670 Senza titolo-1- Lettera apostolica di Pio VI che fa seguito alla indizione da parte di Clemente XIV
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