I gas: un ruolo fondamentale nell’industria farmaceutica e alimentare
Idrogeno, azoto e aria zero, sono tra i gas più diffusi in settori strategici come l’industria chimica e farmaceutica di base e quella alimentare, sia per quanto concerne il packaging che l’imbottigliamento, la metallurgica e la produzione elettronica, così come nel campo laboratoriale della ricerca e sviluppo. Settori spesso regolati da linee guida specifiche, come accade nel campo farmaceutico, attraverso GMP (good manufacturing practices), GLP (good laboratory practice) e GDP, (Gross Domestic Product) e dove ai produttori è richiesto di adottare misure proattive a garanzia della sicurezza.
Una filiera articolata e complessa il cui valore dei gas, nelle sue diverse fasi di produzione, è determinante perchè consente la preservazione dei principi attivi, prevenendo rischi di ossidazione, regola l’atmosfera, ad esempio nelle ricerche cellulari e serve per esercitare un’azione inertizzante oppure inibitoria in alcuni processi chimico fisici. Parliamo di gas che devono necessariamente rispettare qualità di purezza, efficacia e sicurezza e, per questo motivo, prodotti ed erogati da strumenti omologati e certificati con i più alti standard normativi.
Insomma il ruolo del gas è davvero strategico e fondamentale, tanto che negli ultimi anni il trend si è notevolmente innalzato, soprattutto grazie a nuove tecniche produttive che richiedono una qualità sempre maggiore del prodotto finale in tempi celeri. Ma c’è un ulteriore aspetto da non trascurare, ovvero la possibilità di generare direttamente i gas attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, il cui risultato finale deve concretizzarsi attraverso un elevato grado di purezza.
Per questo motivo disporre di generatori con setacci molecolari ad alta capacità di separazione dei gas, in modo da garantire purezza dell’azoto stabile e alte performances nel tempo, fa una grande differenza. Anzi, è da considerarsi come parte di un processo innovativo che consente di ridurre fino al 20% il consumo di aria compressa, diminuendo sia i costi energetici che la manutenzione dei filtri e dei compressori d’aria.
Inoltre, lo sviluppo di generatori cosiddetti “Plug & Play”, dimensionati per funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, aumentano notevolmente l’affidabilità, sia attraverso l’utilizzo di parti interne di alta qualità che abbinate ad un engineering mirato alla lunga durata. La conseguenza è l’assenza di manutenzione, se non solo dopo lunghi intervalli di tempo e quindi riduzione dei costi relativi alle parti consumabili e di ricambio.
Un processo, indubbiamente molto più sostenibile rispetto al passato che innesca un’economia circolare sempre più richiesta dall’Unione Europea, considerando l’indubbia pericolosità delle bombole e del loro trasporto. Insomma le strade alternative esistono e rappresentano la strada maestra verso un maggiore rispetto e consapevolezza del mondo che ci circonda.
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