I fenomenali risultati della struttura amministrativa del comune di Albano. Ma sara’ vero?
Ogni anno i Comuni devono predisporre un documento chiamato “Relazione sulla Performance”. Oggi si deve sempre usare l’inglese, anche per legge, ma ci potemmo anche accontentare di “Relazione sulle prestazioni”. Le prestazioni di chi? Quelle della macchina amministrativa, dei dipendenti comunali. Il sistema funziona così: all’inizio dell’anno il dirigente di ciascun settore dell’amministrazione fissa gli obiettivi da raggiungere ed al termine rendiconta sul loro conseguimento su una scala che va dallo 0% a 100%, dall’affermazione “non abbiamo conseguito l’obiettivo” al “tutto fatto!”. La Relazione viene sottoposta alla validazione del Nucleo di Valutazione, successivamente viene approvata dalla Giunta Comunale, per essere infine pubblicata sulla pagina “Trasparenza Valutazione e Merito” del sito internet dell’Ente.
Nel caso di Albano, per l’anno 2017, si è di fronte ad un miracolo: dei 150 obiettivi del Piano Esecutivo di Gestione (PEG) ben 148 sono stati conseguiti al 100% e soltanto due al 50%.
Siamo di fronte ad un miracolo: di fatto tutto quello previsto all’inizio dell’anno è stato realizzato, la programmazione è stata perfetta, non vi sono stati intoppi, imprevisti, difficoltà, che abbiano causato una deviazione da una programmazione che fa ritornare alla mente il Gosplan sovietico. Tutti bravissimi. In linea di principio questo è possibile, anche se il parere dei cittadini sui servizi resi dal Comune può essere differente (si pensi che, quando piove, a Palazzo Savelli cade l’acqua dalla copertura a vetri del tetto sulla testa dei cittadini in fila all’Anagrafe). L’ottimismo autoreferenziale dei dirigenti albanensi è smentito dal confronto con altri Comuni. A Prato il livello di conseguimento degli obiettivi va dal 64% all’89%; a Gubbio dal 50% al 100%, a Cervia dal 62% al 100%, a Ferrara dallo 0% (l’obiettivo non è stato raggiunto, ovviamente per motivi del tutto validi) al 100%.
Quello che sorprende è che, di fronte ad una autorappresentazione della macchina amministrativa del tutto irrealistica (“tutto bene madama la marchesa”) il Nucleo di valutazione e la Giunta non abbiano eccepito nulla ed abbiano approvato un documento che ovviamente è carta straccia. Ma qui è tutto il sistema che non funziona. La legge che prevede la programmazione ed il controllo è buona, ma non viene attuata. Ad albano la compilazione di questi documenti da parte di dirigenti e funzionari oberati da un carico di adempimenti spesso insostenibile è di fatto un atto dovuto; la programmazione non ha usbergo al Comune e si perde meno tempo possibile a riempire tabelle. Ovviamente non è così dappertutto, e ciò è dimostrato da diverse realtà comunali dove la lettura dei documenti programmatici pensati e realizzati con competenza e convinzione, consente al cittadino di vedere davvero cosa fa la propria amministrazione.
Dando uno sguardo ai siti istituzionali degli altri Comuni dei Castelli Romani la situazione è possibilmente peggiore di quella di Albano, a partire dal fatto che spesso non è nemmeno possibile trovare i documenti. Nella programmazione, nella trasparenza e nell’efficienza vi è un grave ritardo politico-culturale-gestionale nelle nostre amministrazioni: chi vi porrà rimedio?
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