I Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Molto spesso capita di dire dei propri figli o dei propri alunni che sono svogliati e pigri, quando leggono sembrano non capire o non ricordare, oppure non riescono proprio a leggere, scrivere o fare i calcoli correttamente, non riescono a stare attenti nonostante siano bambini molto intelligenti. Generalmente questo accade prima che sia riconosciuta la difficoltà specifica.
Il DSA è un disturbo in cui vi è una difficoltà primaria negli apprendimenti scolastici di base non attribuibili ad un deficit intellettivo generale; si tratta di bambini intelligenti, ma che vanno incontro a insuccesso scolastico, oppure di bambini con buone prestazioni in ambito matematico, ma non in quello linguistico o comunque con difficoltà settoriali, come per esempio nella soluzione di problemi, nell’apprendimento procedurale e sequenziale, nell’attenzione e nella memoria o nell’abilità di calcolo. Queste difficoltà specifiche possono riguardare la lettura (dislessia), scrittura (disgrafia e disortografia) e calcolo (discalculia), espressione linguistica e comprensione del linguaggio orale, che determina una compromissione dei risultati scolastici. Esistono poi dei disturbi dell’apprendimento aspecifici, difficili da riconoscere sia per gli insegnanti che per le famiglie e che compromettono le abilità visuo-spaziali, perché inizialmente possono presentarsi con difficoltà nella lettura e scrittura, ma in genere dal terzo anno della scuola primaria lasciano il posto a sempre più rilevanti difficoltà aritmetiche.
All’insieme di queste difficoltà scolastiche presentate spesso si associano anche difficoltà relazionali, come la scarsa autostima, la frustrazione, la rabbia e l’ansia prestazionale con conseguente elusione delle prove da sostenere o aggressività.
Proprio perché ritenuti bambini intelligenti le recenti norme in materia hanno previsto tagli significativi nel contesto scolastico, eliminando l’insegnante di sostegno per la sola diagnosi di DSA, rimandando all’insegnante di classe il dovere di effettuare una programmazione individualizzata e l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi, perché comunque questi bambini non riescono a seguire il programma della classe. Se da una parte questo favorisce l’integrazione dell’alunno con DSA all’interno del proprio gruppo-classe e contiene il vissuto di diversità, tale vissuto però non può essere completamento eliminato. Paradossalmente l’essere intelligenti rende questi bambini particolarmente consapevoli delle proprie difficoltà, ma non riescono a comprendere e quindi ad accettare perché non riescono a seguire il programma della classe, perché non riescono a procedere come i loro compagni anche se si impegnano; l’assenza di un intervento determina, quindi, una forte demotivazione e vissuto individuale negativo.
A fronte di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento si auspica la programmazione di un intervento mirato di tipo abilitativo in relazione all’età di sviluppo ed alla tipologia di difficoltà presentata dal bambino, un percorso abilitativo ampio e complesso che richiede una presa in carico globale del bambino sia nel contesto scolastico che in quello extrascolastico.
Un adeguato intervento didattico e riabilitativo per questi bambini deve allora essere basato oltre che sull’abilità da potenziare o “dispensare”, anche e soprattutto sulle risorse e potenzialità, integrando gli aspetti legati all’apprendimento (competenze meta-fonologiche, meta-linguistiche, lessicali, grafiche ed ortografiche, abilità scolastiche e metacognizione) e quelli più specificamente relazionali e motivazionali, al fine di rafforzare l’autostima, controllare la frustrazione e raggiungere un’immagine di sé più positiva ed integrata e un’immagine più articolata della realtà.
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