I COLORI DELL’AMORE
Sono nell’indirizzario mail di Voci Erranti, un’Associazione di formazione e produzione teatrale, punto di riferimento per il Teatro Sociale, co-fondatrice del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, diventata, poi, anche Cooperativa Sociale.
Qualche volta, ho inserito le loro proposte nei post del mio blog (Senzafine: Arte, Cultura e Società di Renata Rusca Zargar).
Così, mi è arrivata anche la locandina relativa a tre chiacchierate per conoscere meglio la Comunità LGBTQ.
Il Covid ha ucciso milioni di persone nel mondo e rovinato la vita economica e sociale di quasi tutti. Una sola cosa buona gli riconosco: di averci indicato che si può, invece di perdere tempo inutilmente, assistere a incontri che non avremmo mai potuto vivere in persona. Il che ci porta a imparare e a crescere come individui.
Voci Erranti (HOME – Voci Erranti Onlus ) ha sede in Savigliano, una bellissima cittadina dove le associazioni di volontariato sono particolarmente attive. Ricordo con piacere che mia figlia Samina aveva partecipato, più volte, molti anni fa, al Premio di Poesia e Narrativa Massimiliano Kolbe e anche al Concorso di Poesia e Critica Letteraria sulla vita e l’opera poetica di David Maria Turoldo bandito dal Cenacolo Clemente Rebora.
Dunque, ieri, in occasione della giornata contro l’omofobia, ho ascoltato la prima chiacchierata che, chi lo desiderasse (e lo consiglio), può ritrovare sulla pagina facebook di Voci Erranti (https://fb.watch/5zcVIG9cXG/).
L’incontro era condotto da attivisti di Voci Erranti e di Amnesty.
C’erano, però, due persone essenziali per aiutarci ad apprendere: Leonardo, un ragazzo vivace ed entusiasta, e Manuela, una psicologa psicoterapeuta.
Leonardo è un trans e ha raccontato brevemente la sua storia. A 11 anni ha cominciato a sentire qualcosa che non andava, ma gli dicevano che era usuale, nell’adolescenza, non sentirsi soddisfatti di sé. A 16 anni, quando egli stesso pensava che i trans fossero solo donne che si prostituivano per vivere, ha scoperto la normalità in un video di un ragazzo trans. Il suo percorso per cambiare e diventare uomo, tra terapie ormonali, burocrazia, discriminazione, difficoltà, non sarà stato facile. Ma Leonardo è un combattente: egli desidera farsi conoscere dagli altri perché sa che noi tutti siamo terrorizzati dal diverso che non capiamo.
Purtroppo, noi, specialmente in Italia, viviamo ancora in un tempo dove, particolarmente chi avrebbe la responsabilità di dare esempio per farci stare meglio (i politici), gioca, invece, strumentalmente, a seminare odio e pregiudizi, rendendoci più cattivi e infelici ma guadagnando, così, voti.
La guerra agli odiatori, invece, si fa proprio così: parlando.
Lo stesso concetto ha ribadito la psicoterapeuta Manuela che aiuta, inoltre, le persone che non si riconoscono nel proprio sesso di nascita durante il loro percorso per cambiarlo e sostiene i loro genitori.
Molto importante, sarebbe l’educazione nelle scuole. Servirebbe non a invitare i giovani a cambiare sesso o a diventare omosessuali, come ci suggeriscono gli odiatori per guadagnare il nostro favore! La sessualità, infatti, non è un virus ma è una questione naturale e dovremmo insegnarne il rispetto come di qualsiasi altra evidenza scientifica.
Spesso la scuola, invece, è razzista, o classista, o maschilista e omofobica. Bisogna operare perché sia più accogliente e insegni che tutti abbiamo un’unica appartenenza: quella alla razza umana.
In passato, e se ne parla davvero poco, gli omosessuali sono stati eliminati nei campi di sterminio nazisti, ma non solo. Sono stati (e ancora lo sono) torturati e uccisi un po’ ovunque.
Io sono una donna e noi stesse donne siamo state considerate meno di niente, abbiamo dovuto lottare per avere un’anima, per votare, per conquistare la nostra dignità e non rimanere un’Eva che porta il maschio sulla cattiva strada. Ancora oggi siamo eliminate (una ogni tre giorni) dai nostri compagni.
Noi possiamo intendere cosa sia essere discriminati, perciò, io credo, le donne tutte dovrebbero sostenere qualsiasi persona incompresa da una società cieca e ostile. Non sempre lo facciamo.
Anni addietro, avevo scritto un romanzo per i giovani, per coinvolgerli contro bullismo, cyberbullismo, omofobia, razzismo. Recentemente, ho ripubblicato quella storia con Amazon (Un buco nero nel cuore). Nel romanzo, i protagonisti sono due giovani: una ragazza adottata da una famiglia etero e un ragazzo adottato da una famiglia omosessuale.
Credo che questo dell’adozione sia un giusto traguardo da porci perché ci sono tanti bambini, sul Pianeta, che hanno bisogno di amore e una famiglia, di qualunque colore, purché composta da persone per bene, può dare amore.
Un grazie a Leonardo che mi ha fatto capire cosa voglia dire essere trans e perché lavora con coraggio per tutti noi.
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