I cittadini omosessuali
Una grande ingiustizia sociale, legalizzare una politica pubblica classista, ostinata a sfruttare i cittadini omosessuali e singoli per chiedere loro tasse, per poi spenderle solo per mantenere la famiglia tradizionale eterosessuale. La politica pubblica italiana ignora ed azzittisce gli omosessuali italiani. Politiche pubbliche come il “bonus bebè”, i tassi agevolati per i mutui per le famiglie etero, tutte leggi che discriminano il cittadino italiano come singolo individuo, privandolo della dignità e della ugualità che garantisce la Costituzione italiana. Chiedo a questo sovrano parlamento di attualizzare la Repubblica italiana al riconoscimento di tutte le forme di famiglia, siano eterosessuali, omosessuali o singoli, spartendo equamente il denaro pubblico fra tutti, al fine di tutelare tutte le realtà affettive. In Europa, solo Italia e Grecia restano ancorate a questa forma di monopolio famigliare eterosessuale egoistico.
L’Italia non recepisce le direttive europee sulle famiglie, sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale, sull’omofobia. La Corte europea condanna in continuazione l’Italia per la sua rigidità e immobilità a recepire le direttive europee.
La nostra Carta costituzionale parla chiaramente:
Art. 2
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Art. 3
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Come mai per anni le politiche pubbliche sulla famiglia hanno erogato denaro pubblico per solo famiglie eterosessuali? Se ci fosse una condanna dalla Corte europea per la mancanza di tutela di tutte le famiglie, chi ci rimborsa dei soldi mai presi? Chi ci ripaga dell’omo-apartheid che c’è in atto in Italia? Tutti noi paghiamo le tasse, certo è un dovere come cittadini, allora perché solo certe forme di aggregazione vengono tutelate, mentre la nostra Carta Costituzionale parla della tutela sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.
Come può l’Italia attirare gli investimenti del capitale straniero, se non tutela i diritti umani e civili minimi, che i paesi europei garantiscono da anni?
Non credo che un paese che si ritiene civile sfrutti dei cittadini deboli e senza tutela, omo-apartheid, per sostenere un sistema sociale iniquo e medievale non consone con l’Europa.
Coloro che sostengono dei principi come:
“Ama il prossimo tuo come te stesso”
“Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”
dovrebbero essere i primi a tutelare tutte le minoranze. Tutte.
I nuovi diritti rafforzano tutto il tessuto sociale. Maggioranza e minoranza. I nuovi diritti non sono obbligatori. Qualora un cittadino si trovasse nella necessità, sa che sarà tutelato dalla Stato italiano.
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