Notizie in Controluce

La notizia è di pochi giorni fa. Alcuni volenterosi, visto lo stato di degrado in cui versa Villa Ferraioli ad Albano Laziale, hanno pensato bene di ripulire dalle foglie le strade ed hanno condiviso questa loro iniziativa su Facebook.

L’iniziativa, forse più una provocazione amichevole, una goliardata, assume un valore civile e politico di grande portata e solleva il tema fondamentale del funzionamento della democrazia su cui è necessario riflettere.

A tal proposito è opportuno tornare ai criteri fondamentali del rapporto tra cittadini e istituzioni pubbliche: quest’ultime sono chiamate a svolgere una serie di servizi in regime di esclusiva (si pensi alla difesa, alla giustizia, alla moneta, ecc.) ed i cittadini hanno il dovere di pagare le imposte e le tasse per consentire alla struttura pubblica di funzionare. Ma cosa avviene quando il cittadino non riceve il servizio a cui ha diritto? Avviene che, per risolvere i propri problemi, si riprende il potere che ha delegato alle autorità pubbliche. Salta dunque il rapporto di delega e le autorità vengono delegittimate. Nei casi estremi avvengono le rivoluzioni.

Nella discussione su Facebook sull’accaduto sono intervenute molte persone, alcune delle quali hanno proposto di non pagare più la TARI e le imposte comunali, mentre le repliche del sindaco sono apparse del tutto inadeguate e insoddisfacenti. Ci si può chiedere se la provocazione-goliardata finirà come è iniziata o se altri cittadini, sfiduciati nei confronti dell’amministrazione comunale, si attivino, come da qualcuno proposto negli interventi su Facebook, per riparare le buche delle strade o per tagliare l’erba che invade moltissimi luoghi pubblici. Si produrrebbe il fenomeno del battito d’ali di una farfalla che provoca un uragano.

Sul tema dell’attivismo dei cittadini quando le strutture comunali non danno le risposte dovute, va ricordato quanto avvenuto qualche tempo fa nel Comune di Barlassina, in provincia di Monza: un cittadino che, di fronte alla reiterata inazione del Comune e di molteplici segnalazioni, aveva provveduto lui stesso a riparare una buca della strada, ha ricevuto una multa di 882 euro.

Ora è da vedere cosa farà il Comune di Albano Laziale, se multerà i volenterosi.

La vicenda mette in luce una situazione di forte disagio per le gravi carenze dell’amministrazione comunale che non è in grado di assolvere appieno i propri doveri, un’amministrazione che, dopo tre anni di gestione, non si è mai presentata davanti ai cittadini per rendicontare sul proprio operato e per illustrare le proprie scelte (le scelte sono sempre un difficile e controverso atto politico e chi amministra dispone per definizione di risorse limitate), non risponde alle lettere degli albanensi (un caso specifico è quello della richiesta di cento cittadini di conferire la cittadinanza onoraria ad un illustre intellettuale che non ha avuto alcun riscontro neanche dopo cinque solleciti), risponde sistematicamente che non ci sono soldi di fronte a legittime richieste dei cittadini, ha clamorosamente mancato la stragrande maggioranza dei ventidue obiettivi che aveva annunciato nel programma di governo.

Ad Albano Laziale vi sono preoccupanti segnali di tenuta del sistema democratico di cui dovrebbero seriamente preoccuparsi i rappresentanti politici prima che un battito d’ala di farfalla (iniziative private come la pulizia delle strade, la riparazione delle buche stradali, lo sfalcio dell’erba, ecc.) sfoci in un uragano e faccia saltare la tenuta del patto sociale. La disaffezione dalla politica, e l’astensione dal voto, è anche figlia dall’incapacità amministrativa.