I Castelli Romani candidati a Capitale italiana del Libro 2023
I Castelli Romani candidati a Capitale italiana del Libro 2023. Grottaferrata capofila
Un intero territorio si muove per un fine comune
A settembre 2022, in risposta al bando emanato dal Ministero della Cultura per il conferimento del titolo di Capitale Italiana del Libro 2023, il Consorzio Sistema Castelli Romani e la Fondazione Cultura Castelli Romani hanno proposto la partecipazione ai 17 Comuni del Sistema: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri. Scattata la disponibilità, Consorzio e Fondazione hanno promosso e coordinato la candidatura dei Castelli Romani a Capitale Italiana del libro 2023 individuando Capofila il Comune che avesse, come previsto dal bando stesso, una storia strettamente connessa al libro, oltre che un monumento storico-culturale e progettualità ad esso legate e interconnesse, in congiunzione ad una prospettiva di carattere territoriale.
La scelta è ricaduta immediatamente, e all’unanimità, su Grottaferrata, quale esponente dell’intero territorio dei Castelli Romani, per le ragioni – molteplici – che la legano storicamente a filo doppio al libro. Solo per citarne alcune – le principali – basterà ricordare che il nucleo stesso della Città nacque nel Medioevo intorno al Monastero di Santa Maria – meglio noto come Abbazia di san Nilo – fondato nel 1004 dai Santi Nilo e Bartolomeo di Rossano calabro, oggi preziosa, se non unica, testimonianza della presenza monastica bizantina greco cattolica in Italia e nel mondo. Tradizione millenaria all’interno della quale, per la naturale propensione dei monaci a trasmettere tesori di spiritualità anche attraverso la produzione e conservazione libraria, fiorì fin dall’origine uno scriptorium e una ricca biblioteca, divenuta poi una Biblioteca statale, riconosciuta Monumento Nazionale nel 1874. Nel 1931 il Ministero dell’Educazione Nazionale istituì e affidò ai monaci dell’Abbazia di Grottaferrata un “Laboratorio di restauro del libro antico” – uno dei primi in Italia ad operare con metodologie e tecniche di carattere scientifico – nel quale vennero restaurati molti degli antichi manoscritti e volumi di pregio. Laboratorio, tuttora attivo, che collabora dal 2010 con l’Università degli Studi di Tor Vergata – Facoltà di Restauro del Libro. La storia del libro come prodotto industriale e culturale ha segnato dunque il dipanarsi nel tempo e l’evolversi del “costume sociale” della città di Grottaferrata, e oltre a questo le tante iniziative legate al libro, il suo utilizzo e la sua funzione, le hanno valso nel 2011 un primo riconoscimento a livello nazionale con il conseguimento della qualifica di “Città del Libro”; la Città inoltre, in quanto impegnata con continuità nella promozione della lettura, è stata riconosciuta ufficialmente dal 2020-21 “Città che Legge” dal Centro per il Libro e a Lettura, d’intesa con ANCI e grazie all’impulso decisivo del Consorzio Sistema Castelli Romani in collaborazione con le scuole del territorio; nella biblioteca comunale “Bruno Martellotta”, gestita in collaborazione con il Consorzio stesso, e negli istituti scolastici di Grottaferrata, da sempre prendono vita, infatti, numerose e fantasiose iniziative legate al libro e alla promozione della lettura per tutte le età, a partire dalla prima infanzia.
«La scelta di Grottaferrata, concordata unanimemente nell’Assemblea dei Sindaci di luglio scorso, è risultata vincente – ha dichiarato Emanuela Colella, Sindaca di Ciampino – sia per il suo valore culturale in sé, sia a dimostrazione della capacità operativa orientata al lavoro di squadra, lavoro svolto da anni dal Consorzio SCR per la costituzione di un sentire comune di tutto un territorio».
«Grottaferrata – lo sappiamo da pochi giorni – è ora l’unico Comune del Lazio, tra i 14 in lizza in tutta Italia, ad essere candidato al titolo nazionale di Capitale del Libro 2023, assieme ad Ariano Irpino (Av), Caltanissetta, Catania, Firenze, Genova, Lugo (RA), Nardò (LE), Nola (NA), Pontremoli (MS), San Quirico d’Orcia (SI), San Salvo (CH), Terni e Trapani – afferma Giuseppe De Righi, Presidente del Consorzio SCR -. Ringrazio per la fiducia e lo spirito di collaborazione tutti e 17 i Sindaci del territorio, e naturalmente i dipendenti e responsabili del Consorzio SCR e della Fondazione FCCR per l’ottimo lavoro svolto, che ha portato a questo primo, ma importante, risultato, e che svolgeranno il ruolo di promotore e, successivamente, di soggetto attuatore del progetto che, per sua natura, riguarderà sia operazioni da svolgere nel Comune capofila, sia interventi di carattere territoriale o presso altri Comuni».
«Il lavoro di squadra premia sempre – aggiunge Stefano Cecchi, Sindaco di Marino – e lo sappiamo bene, a partire dall’ottimo funzionamento, da anni, del Sistema delle biblioteche territoriali, che è uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio, assieme all’offerta turistica, per la quale stiamo lavorando con nuovo slancio soprattutto dal periodo post pandemico, nell’ottica del miglioramento della rete di accoglienza territoriale, in maniera condivisa e partecipata; e non potrebbe che essere così».
«Il sostegno del Consorzio SCR, della Fondazione e dei 17 Comuni del territorio è per noi fondamentale per una candidatura che guarda al patrimonio storico-culturale di Grottaferrata, custodito nell’Abbazia di San Nilo e testimoniato dalla presenza della storica Cartiera Pontificia, e dei Castelli Romani tutti – dichiara Mirko Di Bernardo, Sindaco di Grottaferrata –. Ottenere il titolo ci permetterebbe inoltre di accedere ai fondi necessari per realizzare la Scuola del Libro, un vero e proprio polo universitario di ricerca sul libro antico in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, partner di questo progetto, il cui appoggio è per noi motivo di grande orgoglio. La sinergia tra istituzioni è cruciale per innescare un nuovo paradigma di sviluppo sistemico del territorio. Un processo già avviato – e questa candidatura ne è l’esempio – che ha come obiettivo il riposizionamento di Grottaferrata e dei Castelli Romani sul piano culturale e socio-economico nazionale».
La prima “Capitale italiana del libro” è stata Chiari (BS), nel 2020. Nel 2021 Vibo Valentia, nel 2022 Ivrea. Il nome della Città eletta nel 2023 si saprà nei primi mesi dell’anno. Il sito web ufficiale da monitorare per gli aggiornamenti è <https://librari.beniculturali.it/it/notizie/notizia/Capitale-italiana-del-Libro-2023/>, oltre naturalmente alle pagine istituzionali del Comune di Grottaferrata e del Consorzio SCR.
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