I am not a tourist attraction
“Io non sono un’attrazione turistica”. Il testo, scritto in lingua inglese, è uno dei messaggi dell’attuale campagna contro il turismo sessuale infantile in Brasile, finanziata dal governo degli Stati Uniti d’America e dall’organizzazione non governativa internazionale “Visione Mondiale”. La campagna sarà focalizzata nelle città più visitate dai turisti e l’iniziativa utilizzerà la segnaletica, i cartelloni pubblicitari ed i pannelli installati nelle principali strade ed areoporti nelle città di Rio, Recife, Fortaleza, Belo Horizonte, Sao Paulo, Salvador, Belèm e Manaus. La suddetta prevede inoltre un’azione più diretta e prossima verso il turista, con la collocazione di foglietti identificativi sui passaporti degli stranieri nei principali aereoporti brasiliani. Un altro importante messaggio, vincolato alla campagna è: “Esplora sessualmente un bambino e vai in prigione, qui o nel tuo paese”. L’obbiettivo, conforme all’entità del problema, è combattere soprattutto la sensazione d’impunità delle persone coinvolte nel turismo sessuale. La precedente campagna “Child Sex Tourism Prevention Project”, fu basata sulla stima del fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, l’Unicef, secondo il quale il Brasile insieme alla Tailandia ed alle Filippine attrae il 10% del turismo sessuale di tutto il mondo. In accordo con il direttore dell’organizzazione Visione Mondiale, quest’azione sta portando ottimi risultati, dando la possibilità di una migliore comprensione del problema da parte dei cittadini, ed ottenenendone una partecipazione attiva e concreta nella società, con un rinnovo delle leggi politiche locali a termine soprattutto di un buon rapporto con le agenzie di governo. Gli ultimi dati del Ministero del Turismo riguardante il 2008 fanno riferimento a 1515 località turistiche brasiliane visitate, in cui in 498 di queste, sono stati scoperti schemi di turismo sessuale verso bambini ed adolescenti.
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