“Halloween”… mea culpa mea culpa mea maxima culpa
“Noi dovremmo occupaci solo di compiere azioni consone e giuste senza considerare l’uso buono o cattivo che ne deriva…“. (Saul Arpino)
Conservo ancora i trafiletti di giornale (Il Messaggero, La Repubblica ed altri) in cui si annunciava: “Calcata 31 ottobre, il Circolo Vegetariano organizza una festa denominata Halloween…”. Correva l’anno 1993 ed era la prima edizione in Italia della manifestazione che intendeva riportare l’attenzione su un particolare momento magico dell’anno, quello a cavallo fra la vigilia di Ognissanti ed il giorno dei morti.
L’evento si rifaceva ad una antica tradizione pagana in cui è detto che in questo periodo “si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”.
L’evento era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel Medio evo, ed infatti come spesso è successo con tante feste pagane Ognissanti e la ricorrenza dei defunti cade proprio in questo periodo.
A Calcata c’era la tradizione contadina di festeggiare un sabbat la notte del 31 ottobre (che fu oggetto di una mostra di Luca Nemiz tenuta al Circolo) si dice che le streghe da tutta Europa si dessero appuntamento su Narce è lì compissero i loro riti magici per agevolare la fecondazione e la conservazione dei semi nella terra.
Persino in America, paese un po’ naive, si era conservata questa data che era stata però trasformata in una festa per bambini, in cui si scavano zucche per farne lanterne e ci si veste da streghe e spettri. Questa festicciola venne chiamata Halloween, che è una storpiatura di All Saints Eve (la festa celtica si chiamava Samhain).
Siccome la tradizione in Italia ed a Calcata era scomparsa completamente qui al Circolo pensammo di rinverdirla approfittando di questa allora sconosciuta festa americana e lanciammo l’idea di riprenderla, coinvolgendo i bambini delle elementari di Calcata ed un mago chiamato appositamente per creare l’atmosfera (la cosa fu organizzata con l’ausilio di Luciano Poggialini).
Ricordo ancora, in uno di quei primi rifacimenti “orgiastici”, la coralità della partecipazione popolare, pur in una decenza e poesia… e purtroppo debbo constatare che la festa non è rimasta così poetica.. diventando pian piano, e non solo a Calcata, un inno consumista e ridanciano con musicacce, plastica, birra e quant’altro… Pazienza… occorre rileggersi il pensiero di Saul Arpino in proposito (vedi al capo pagina).
Ed ecco la prova:
Roma, 22 Ott. 1993 (Adnkronos)- Da ”centro fatiscente e da demolire” (secondo un vecchio e spietato decreto dei Lavori Pubblici) a luogo di ‘vancanze liberatorie’ – per curare il malessere metropolitano – ne ha fatta di strada il borgo antico di Calcata!
Non solo ogni estate artisti e ambientalisti si riversano presso le le storiche mura per dedicarsi a libere e creative perfomances (e si fanno anche veglie ecologiche in riva al Treja, si medita davanti alle cascate del vicino Monte Gelato, si pernotta in caverna per meditare sulle cose del mondo) ma le feste, proprio come negli antichi borghi, sono all’ordine del giorno.
Ed ecco per ”Halloween’93” la grande ”Festa delle Streghette”, organizzata dal Circolo Vegetariano, animato da personaggi d’eccezione, a cominciare dal presidente Paolo d’Arpini che finge di essere vissuto sempre a Calcata, ma è romano e ha fatto pratica di meditazione per oltre due anni in India.
Sabato 30 e domenica 31 ottobre sono dedicati in particolare ai bambini che potranno bussare di porta in porta, mascherati, per chiedere ed ottenere dolciumi. Avranno a disposizione le zucche vuote di Halloween secondo una tradizione che accomuna il piccolo borgo ad antiche tradizioni anglo-americane. (Continua: Pal/As/Adnkronos: http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/10/22/Cronaca/CALCATA-HALLOWEEN-INDIGENO-CON-LA-FESTA-DELLE-STREGHETTE_111200.php)
Quest’anno, per fortuna, il Covid-19 mi aiuta a fare ammenda… Halloween, causa distanziamento sociale non si farà!
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