Halloween… e le zucche sprecate
Debbo confidarvi che proprio nelle Marche ed esattamente nella Borgata Santa Felicita di Falerone (Ascoli Piceno), dove mi trovavo in vacanza, festeggiai per la prima volta della mia vita il rito del momento magico dell’incontro fra le forze del mondo di sotto e quello di sopra.
La cosa avvenne circa 70 anni fa quando ancora ragazzino fui iniziato ai misteri della magia popolare. Alcuni contadini, quella sera mi insegnarono a scavare una zucca, ad intagliare occhi naso e bocca, e a sistemarla in un crocicchio di campagna con una candela accesa dentro… “per esorcizzare gli spiriti maligni” dissero…
Sembrava un gioco, una sceneggiata simile alla costruzione di uno spaventapasseri… (altra componente misterica del mio risiedere nel mondo contadino marchigiano) ma le radici di quel gioco erano molto antiche ed il significato ben diverso da quello che io allora riuscivo a percepire…
In fondo anche uno spaventapasseri è un “emblema” ed il suo scopo non è solo quello di tener lontani gli uccelletti… Uno spaventapasseri è l’elemento che sancisce l’uso, il possesso e la protezione di un campo, un feticcio ricoperto degli abiti rattoppati e sporchi del lavoro sui campi, la coscienza di quel lavoro è vera immagine e diviene anche “forma” magica. Non sono solo i passeri ad essere intimoriti da quella presenza scaramantica… ma anche la grandine, i ladri, gli animali selvatici (una delle consuetudini contadine per rendere più credibile lo spaventapasseri è quella di pisciarci sopra… il miglior metodo marcatore di presenza nel territorio).
Ma torniamo alla zucca scolpita ed al mistero del 31 ottobre… Sapete bene che sino a pochi anni fa non esisteva più nessuna consuetudine in Italia per questa celebrazione del 31 ottobre… C’era solo un vago ricordo di un qualcosa che fu… un particolare momento magico dell’anno, quello a cavallo fra la vigilia di Ognissanti ed il giorno dei morti.
L’evento si rifaceva all’antica tradizione pagana in cui è detto che in questo periodo “si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”. Il rito era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo, ed infatti come spesso è successo con tante feste pagane, riconosciute poi nel cristianesimo, Ognissanti e la ricorrenza dei defunti cade proprio in questo periodo.
Purtroppo la festa di Halloween è andata sempre più deteriorando diventando pian piano un inno consumista e ridanciano con musicacce, plastica, birra e quant’altro… Pazienza…
Quest’anno quindi ho deciso di non organizzare alcun incontro a Treia, per la vigilia d’Ognissanti…
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