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Grottaferrata, Sindaco e Amministrazione sempre più in confusione ed allo sbaraglio

Ottobre 25
07:02 2021

Grottaferrata, Sindaco e Amministrazione sempre più in confusione ed allo sbaraglio. Ma le minoranze continuano a latitare…

Lo scorso 19 ottobre, a Grottaferrata, è andata in onda l’ennesima squallida farsa in Consiglio comunale. Una seduta durata oltre 5 ore, di cui la metà per “sospensioni” volte a discutere la riformulazione o la modifica degli atti in discussione. Lo streaming, frutto di un pessimo servizio di riprese audiovideo che, evidentemente, va bene a tutti, registra una mole abnorme di “seduta sospesa”, oltre i soliti cronici problemi di audio e l’errato titolo “seconda parte” sul filmato della prima parte di seduta.

Nonostante le 5 ore e più trascorse, solo 2 dei 4 punti iscritti all’ordine del giorno sono stati trattati (di cui uno solo concluso con votazione). Il primo punto, riguardante una Mozione per il non meglio specificato impegno del Comune verso i profughi afghani, si è trascinato stancamente in un tira e molla tra Sindaco e minoranze, legato alla natura dell’atto (Mozione o Ordine del Giorno?). Nella consueta pochezza del dibattito, sono comunque emerse situazioni che è bene evidenziare. Il Sindaco, dopo la smielata tiritera sull’accoglienza delle popolazioni in fuga da guerre, regimi oppressivi, ecc., e dopo aver sottolineato la (ovvia) contrarietà ad ogni forma di guerra, ad un certo punto si è rivolto, piccato, alla Consigliera PD dicendo (testuale) “allora vuoi la guerra” (o meglio, “guera”, come suole pronunciare tutte le parole con erre doppia…). Non contento di ciò, in un crescendo di grida ha bofonchiato, tra sé e sé, il proposito di mandare a quel paese (dichiarazione edulcorata) la Presidente del Consiglio che lo stava invitando a regolare i toni (per conferma, ascoltare l’audiovideo titolato “C.C. 19.10.2021 Seconda parte” dal minuto 54 e 42 secondi, al minuto 55 e 37 secondi, al link https://video.ibm.com/recorded/131052785).

La Consigliera PD, riguardo l’accoglienza dei profughi afghani, ha proposto, tra l’altro, di mettere a disposizione i 4 appartamenti di proprietà del Comune, all’interno del complesso immobiliare in Via Rossano Calabro. La stessa Consigliera, mesi fa, aveva presentato un’interrogazione al Sindaco per sollecitare la consegna al Comune degli stessi appartamenti, da destinare ad housing sociale “per far fronte alla crescente e preoccupante situazione di disagio abitativo” presente a Grottaferrata. Ed il suo partito, il PD, nel giugno scorso si fece vanto dell’azione condotta dalla Consigliera sul Sindaco, allorquando fu tentato lo sfratto forzoso di una famiglia da un alloggio ATER in località Colle Sant’Antonio. Ciò, a testimonianza della coerenza ma, soprattutto, delle pericolose giravolte del PD grottaferratese, a discapito dei Cittadini interessati dal disagio abitativo che, evidentemente, ora devono accodarsi ai profughi afghani nella priorità di poter avere una casa in cui vivere.

Il secondo punto all’O.d.G. discusso, riguardava una Mozione de La Città al Governo sull’attuazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG). L’atto riepilogava i passaggi amministrativi avvenuti dall’insediamento della Giunta Andreotti ad oggi, a partire dalla Delibera di Consiglio comunale n. 21 del 30/10/2017 con cui era stata approvata un’altra Mozione, sempre presentata dalla Città al Governo, allo scopo di revocare la Delibera n. 41/2015 dell’Amministrazione Fontana (“Indirizzi per la realizzazione di opere infrastrutturali e servizi prioritari nel territorio comunale”). Come noto, la Delibera 41/2015 non è stata revocata ed è tuttora vigente. I contenuti di quella Mozione sono rimasti lettera morta, così come altri atti approvati in Consiglio comunale in tema di pianificazione urbanistica, col risultato che, in oltre 4 anni e mezzo, il PRG del 1972 è rimasto invariato e la cementificazione è continuata indisturbata. Senza tuttavia la realizzazione di alcuna opera infrastrutturale o di alcun servizio prioritario per Grottaferrata tra quelli che aveva individuato la Giunta Fontana con la Delibera 41.

Ora, tornando al Consiglio del 19 ottobre, fa sorridere (per non dire altro) ascoltare la Capogruppo de La Città al Governo scagliarsi con veemenza (a parole, come sempre) contro il Sindaco e la maggioranza finto-civica, nelle consuete vesti di “maestrina” (pardon, “maestra”) che impartisce lezioni (“ti piace vincere facile?”) ma, puntualmente, non va mai sino in fondo. Anche questa volta, i fiumi di parole della Consigliera de La Città al Governo sono rimasti tali. Quando il Sindaco gli ha detto che era disponibile ad accettare solo uno dei 3 punti con cui si concludeva la Mozione, la Consigliera ha tuonato che non una virgola sarebbe stata modificata di quell’atto di indirizzo (quasi da farlo credere anche a chi stava assistendo in streaming alla seduta…). Poi però, inspiegabilmente e dopo quasi un’ora e mezza di sospensione per discutere col Sindaco e la maggioranza “off the record” (che in Inglese vuol dire “in via confidenziale”), al rientro in aula la medesima Consigliera, stavolta decisamente meno determinata e combattiva, dichiarava mestamente la decisione di spostare la discussione sulla Mozione per l’attuazione del nuovo PUCG, al prossimo Consiglio comunale.

Ciò, precisando che il testo individuato durante la lunga pausa dei lavori dell’aula, non era accoglibile e, pertanto, La Città al Governo si riservava di valutare se mantenere il testo originario oppure emendarlo nel rispetto dell’obiettivo prefissato.

Ora, prescindendo dalle solite frasi ad effetto pronunciate dalla Consigliera, resta chiara una cosa, ossia che la decantata fermezza sul testo della Mozione si è sciolta come neve al sole un attimo dopo il rientro in aula. E questo, quale ennesima riprova dell’assoluta inconsistenza dell’azione di opposizione al Sindaco da parte de La Città al Governo, dal giugno 2017 ad oggi. Un gruppo consiliare che, per contro, è stato a lungo vera e propria “stampella” che ha sorretto la Giunta Andreotti, specie nei momenti più “caldi”, salvo riempire il Consiglio di teatrali (quanto inutili) dichiarazioni di intenti. Come avvenuto nell’ultima seduta dove, anziché porre in votazione il testo della Mozione presentata (“…senza cambiare una sola virgola…”) si è scelto di soprassedere.

Il seguito (già scritto…) alla prossima “puntata

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