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Grottaferrata, Mercato Contadino: la sceneggiata finale

Aprile 23
09:31 2021

Alla fine il misfatto è compiuto: l’uomo-solo-al-comando realizza la sua assurda volontà di eliminare il Mercato Contadino della domenica, avviato nell’ottobre 2015 dalla Giunta Fontana. La conferma nella Determina n. 647 del 21/4/2021 con cui è stata approvata la “manifestazione di interesse per l’affidamento della gestione, organizzazione e svolgimento del mercato agro-alimentare riservato alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli”.

Ciò, dopo 1287 giorni (43 mesi, più di tre anni e mezzo) di prolungamento della Convenzione che regolava i rapporti tra il Comune ed il soggetto gestore del Mercato Contadino di Grottaferrata (ricordiamolo, scaduta il 12/10/2017), durante i quali la gestione del mercato si è svolta (illegittimamente) in regime di proroga, contro ogni previsione di legge che disciplina l’istituto della proroga di appalti pubblici. Una proroga che si è protratta quasi il doppio del tempo dell’originario affidamento, avvenuto tramite bando di gara.

Numeri e dati che avrebbero dovuto attirare, da tempo, l’attenzione di quei Consiglieri comunali di minoranza che oggi esprimono sconcerto, oppure della Consigliera PD che racconta alla stampa le sue proposte non accolte “dimenticando” di dire ai Cittadini che il 29/12/2020, sulla Delibera n. 59 che ha spianato la strada alle decisioni di Andreotti, si é inspiegabilmente astenuta. Come si è astenuta la Presidente del Consiglio comunale, che aveva promesso sfracelli a difesa del mercato salvo poi dissolversi nel nulla.

Tutti pronti a schierarsi (a parole) contro una decisione che era nell’aria da sempre, ma assolutamente nulli negli oltre tre anni di proroga, incluso l’ex Assessore al Commercio oggi candidato sindaco in pectore del centrosinistra (almeno cosi racconta lui), defenestrato da Andreotti nel giugno 2018, il quale addirittura mena vanto di aver effettuato la proroga, atto dovuto per legge peraltro formalizzata soltanto 49 giorni dopo che la Convenzione era scaduta (Delibera di Giunta n. 59 dell’1/12/2017) e dopo che, più volte, gli uffici comunali avevano paventato la sospensione del mercato in attesa di deciderne l’eventuale futura organizzazione. L’ex Assessore non è credibile, come non lo sono tutti coloro che si agitano a tempo ampiamente scaduto: anche lui è rimasto silente sulla questione del Mercato Contadino, salvo accusare, solo ora, il suo successore ed uno dei “bravi” di Andreotti che avrebbero lasciato cadere nel nulla la vicenda. Se è vero, come racconta “fuori onda”, che lui aveva predisposto gli atti per svolgere il nuovo bando di gara ma che il Sindaco non ne volle sapere, renda pubblici quei documenti e spieghi come sono andate le cose, fermo restando che, dopo la revoca delle sue deleghe assessorili, non ha speso una parola sulla proroga infinta del Mercato Contadino e sulla mancata effettuazione del nuovo bando di gara.

I fatti di cui si ha conoscenza, affinché i Cittadini siano correttamente informati, confermano che su questa tematica, come su tutto il resto, le pseudo-minoranze hanno latitato, addirittura farfugliando dichiarazioni che hanno palesato (sic) la non conoscenza degli atti di cui cianciavano. Un esempio su tutti, il tema della rotazione del mercato che, secondo i “parlanti a scoppio ritardato”, sarebbe stata prevista nel Regolamento del 2015, ma che – invece – era indicata come eventualità ed attivabile solo previa individuazione di specifici criteri da parte della Giunta comunale.

Venendo ai contenuti della citata Determina n. 647, la gestione del futuro mercato agro-alimentare (questa la nuova definizione coniata dalla maggioranza finto-civica) che si svolgerà il giovedì in Via Vecchia di Marino, dalle 8.30 alle 14.00, non avverrà tramite un bando di gara bensì attraverso lo strumento della MANIFESTAZIONE D’INTERESSE. Il sottoscritto, in questi anni, aveva ripetutamente paventato tale epilogo, come dimostrano numerosi articoli di stampa, videointerviste e, non ultimi, i due Esposti inviati all’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Tecnicamente, la manifestazione d’interesse è uno strumento informativo che dovrebbe essere collegato ad una procedura negoziata per l’affidamento di un contratto il cui importo complessivo rientra nei valori economici sotto la soglia di rilevanza comunitaria di cui all’art. 35 del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice degli Appalti). Nel caso del mercato agricolo, il valore dell’appalto dovrebbe essere di circa 40.000,00 euro.

Concretamente il Comune di Grottaferrata, tramite la pubblicazione dell’Avviso approvato con Determina n. 647, ha formulato specifico invito agli operatori economici a “manifestare interesse” per la concessione della gestione, organizzazione e svolgimento del mercato agro-alimentare.

Le candidature dovrebbero essere selezionate attraverso tre passaggi principali: 1) il soggetto interessato all’oggetto della concessione, consegna al Comune una domanda di ammissione alla procedura negoziata; 2) il Comune, ricevute le domande dei soggetti interessati, procede con una prima valutazione (es.: affidabilità, referenze, organizzazione aziendale, ecc.); 3) la selezione degli operatori economici avviene con POTERI DISCREZIONALI, in quanto non esiste l’obbligo di invitare tutti i soggetti che hanno presentato domanda; inoltre, non vi è l’obbligo di motivare il mancato invito nei confronti di un soggetto.

Ne consegue che la tipologia di procedura individuata consiste nell’AFFIDAMENTO DIRETTO, sostanzialmente tramite un METODO DI AGGIUDICAZIONE DISCREZIONALE, dove la stazione appaltante (il Comune) avrà la possibilità di consultare gli operatori economici che riterrà più qualificati e con i quali negozierà il contratto di appalto.

E la discriminante (qualifica) individuata nella manifestazione d’interesse approvata con la citata Determina n. 647 consiste nel fatto che “possono manifestare interesse alla presente procedura esclusivamente le associazioni di categoria del settore agricolo rappresentate nel CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro)”.

Pertanto, potranno presentare domanda per l’affidamento della “gestione, organizzazione e svolgimento del mercato agro-alimentare riservato alla vendita da parte degli imprenditori agricoli” soltanto la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), la COLDIRETTI (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti), la CONFAGRICOLTURA (Confederazione Generale dell’Agricoltura) e la COPAGRI (Confederazione Produttori Agricoli).

I piccoli produttori agricoli non iscritti alle suddette Organizzazioni, sono esclusi dal Mercato Contadino, nonostante nel Regolamento vigente come modificato dalla Delibera n. 59/2020, tra gli scopi (art. 2) è rimasta l’originaria impostazione del 2015 che intendeva (realmente) “preservare e sostenere le piccole produzioni in ambito locale, promuovendo una maggiore conoscenza e valorizzazione delle produzioni stesse”, oppure “aumentare le opportunità di commercializzazione anche e soprattutto per le piccole produzioni e per i piccoli produttori”.

Con buona pace di tutti gli “strilloni” dell’ultima ora e con somma soddisfazione di quelli che “..il mercato agricolo uccide il Commercio a Grottaferrata…”.

 

23 aprile 2021

 

                                                                                                           

 

 

 

 

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