Grottaferrata, a rischio il futuro svolgimento del mercato agricolo a km zero della domenica
Dopo oltre tre anni di inspiegabile ed ingiustificata inerzia, Andreotti & Co(mpagni) approvano ciò che più volte era stato paventato, ossia la probabile chiusura del mercato a km zero della domenica in Piazza De Gasperi, introdotto nell’ottobre 2015 dalla Giunta Fontana.
Nell’ennesima grottesca seduta di Consiglio comunale, svoltasi il 29 dicembre, un blitz della maggioranza porta a compimento il diktat (con la k) del Supremo, ancora una volta avallato dalla Presidenza del Consiglio (che ha pensato di cavarsela con un’astensione).
Patetici i cavilli ed i formalismi addotti dall’Assessore al Commercio e da taluni Consiglieri di maggioranza, nel tentativo giustificare l’indifendibile, ossia un triennio di mancata applicazione del Codice degli Appalti, su cui l’ANAC, ulteriormente sollecitata dal sottoscritto, ha rinnovato richiesta di chiarimenti all’Amministrazione comunale, stavolta entro 30 giorni dal ricevimento della pec inviata a Palazzo Consoli il 7 dicembre scorso.
La minoranza, “corroborata” dall’(insolita) intransigenza de La Città al Governo e del PD, ha provato ad argomentare l’incoerenza del testo della proposta di Delibera (datata 2 giugno 2020 ma inserita all’ultimo momento nell’ordine del giorno col requisito dell’urgenza, poi persino emendata…). Un testo che, di fatto, anziché migliorare i contenuti del Regolamento approvato nel giugno 2015, ne ha cassato gli indirizzi sostanziali, demandando ogni decisione alla Giunta, quindi esautorando le competenze dell’Aula in spregio all’art. 42, comma a) del D.Lgs. n. 267/2000 (“coerentemente” con le dichiarazioni del Sig. Sindaco all’indomani della Sentenza TAR Lazio sul bando rifiuti, allorquando indicava nel Consiglio comunale il luogo principe dove discutere i problemi più importanti della Città).
Lo squallido balletto dei “pretoriani” del Supremo, financo costretti ad emendare un testo raffazzonato e privo di senso compiuto, ha raggiunto l’apice nei balbettii di chi, in evidente difficoltà di argomentazioni, ha definito “flessibile” ed “aperto alla discussione” il nuovo testo regolamentare che abdica ogni decisione in favore della Giunta. Ancora più risibili le dichiarazioni di chi, persino rivendicando l’introduzione del mercato nel 2015 (benché per oltre 3 anni se ne sia “dimenticato”), ha rimarcato il carattere “politico” della decisione.
È necessario, per chiarezza di informazione e trasparenza verso la Cittadinanza, ribadire le responsabilità di quanto verosimilmente accadrà a breve, ossia la possibile sospensione del mercato nei giorni domenicali. La Convenzione con l’attuale gestore del mercato contadino è scaduta il 13/10/2017. La proroga del Servizio è stata deliberata in Giunta il 01/12/2017, nelle more dell’effettuazione di un nuovo bando di gara per riassegnare il Servizio. Da allora, si sono svolte “ben” 5 riunioni della 3^ Commissione consiliare “Attività Produttive”, delle quali 2 a novembre 2019 con mere dichiarazioni di intenti, altre 2 dichiarate deserte a settembre ed ottobre 2020, e l’ultima il 21 dicembre (come sempre senza pubblicare preventivamente l’avviso di convocazione e senza aver ancora pubblicato il relativo verbale).
È altresì opportuno ricordare che nessun Consigliere, tantomeno di minoranza, ha ritenuto di intervenire con atti di sindacato ispettivo o di indirizzo sulla proroga infinita, eccezion fatta per una Mozione presentata a febbraio 2020 (ma discussa soltanto il 03/08/2020 in Consiglio), con cui si chiedeva al Sindaco di pubblicare subito il nuovo bando. Mozione stoppata dalla maggioranza, che addirittura ne aveva chiesto il ritiro, poi unanimemente approvata stabilendo i tempi per apportare in Commissione le eventuali modifiche al Regolamento, approvarle in Consiglio e quindi concludere il nuovo affidamento del Servizio tramite gara, il tutto entro il 20/10/2020.
È fondamentale, infine, sottolineare che il Regolamento del 2015 prevedeva il “Comitato Gestore del Mercato”, presso la sede comunale, costituito da “persone e da appartenenti ad associazione locali nominate dal Sindaco”, composto dal Sindaco stesso (o suo delegato), dal Dirigente del Servizio Attività Produttive (o suo delegato) e da due Rappresentanti dei produttori agricoli, alle cui riunioni dovevano partecipare Rappresentanti del soggetto gestore del mercato agricolo “per un raccordo e coordinamento con le attività del mercato stesso”.
Un organo con funzioni consultive e di supporto alle scelte del Comune, avente il compito di svolgere, tra l’altro, il “monitoraggio sull’andamento del mercato analizzando la tipologia e la qualità dei prodotti, nonché il rispetto del Regolamento”.
Ciò ribadito, restano i (mis)fatti dell’Amministrazione finto-civica su questa, come su tantissime altre tematiche. E l’emblema di tutto ciò sono le contraddittorie dichiarazioni rese dal Sindaco, il quale, dopo essersi (udite, udite) scusato per gli “appellativi” rivolti ad alcuni Consiglieri di minoranza durante il Consiglio sul bando rifiuti del 18 dicembre, ha repentinamente assunto toni accesi e poco garbati, accompagnati da malcelato nervosismo, specie quando ha “richiamato” all’attenzione una Consigliera de La Città al Governo “rea” di essere disattenta mentre egli parlava (transeat sulla conduzione ed organizzazione dei lavori d’Aula, che continuano a svolgersi parte in presenza e parte da remoto, con difficoltà di ascolto, collegamento e comprensione oramai croniche, tanto per i Cittadini che per gli stessi Consiglieri, benché sia tuttora vigente l’atto n. 13335 del 09/04/2020, a firma del Presidente del Consiglio, che dovrebbe disciplinare le sedute da svolgere in videoconferenza, ma tant’é…).
Un Sindaco che, qualora avesse davvero voluto, disponeva dei necessari strumenti per verificare le presunte (e mai dimostrate) inadempienze in capo al gestore del Servizio o ai proprietari dei banchi di vendita dei prodotti, a partire dal Comitato Gestore mai attivato.
Un Sindaco novello “protezionista”, scarsamente credibile sulla base dei fatti reali, che ha maldestramente invocato la difesa del commercio grottaferratese, a suo dire penalizzato dal mercato contadino come sinora svolto.
A nulla sono valse le repliche della minoranza, specie quando ha ricordato al Sindaco che l’altro mercato agricolo (pardon, evento…), gestito da Coldiretti ed introdotto a ottobre 2020 (con quale procedura ad evidenza pubblica?), continua a svolgersi il giovedì a Piazzale San Nilo, in prossimità del Mercato comunale i cui operatori commerciali, che pagano l’affitto al Comune si erano lamentati della collocazione e della concomitanza dell’”evento”.
Al limite del ridicolo le votazioni finali: gli “emendamenti” della maggioranza stavano per essere messi in votazione senza averli prima letti, oltre che privi di alcune firme dei proponenti. Riprese le condizioni minime di svolgimento dei lavori, l’esito finale ha visto 9 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti (il Presidente del Consiglio ed il Consigliere M5S).
Per la cronaca, uno degli emendamenti indica espressamente l’affidamento diretto del Servizio, in luogo del bando di gara, quindi non più procedura ad evidenza pubblica ma scelta diretta del prossimo gestore del mercato agricolo. Quando si dice il caso…
E sempre per la cronaca, è bene rammentare che – volendo – la minoranza può impugnare la Delibera secondo gli iter giurisdizionali previsti e/o può segnalare ad Organi sovra comunali (come la Prefettura), la palese violazione dell’art. 42, comma a), del TUEL.
Volendo ovviamente…
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