Grottaferrata, a chi giova (e perché) tenere in vita la Giunta Andreotti?
I “riposizionamenti” degli ultimi tempi tra i banchi dell’Aula di “Palazzo Consoli”, hanno determinato, almeno sulla carta, i numeri per porre fine all’Amministrazione finto-civica.
Sotto il profilo politico, la conclusione anticipata dell’attuale consiliatura sarebbe indiscutibilmente un pesante schiaffo al Sindaco ed agli oltre quattro anni di arrogante accentramento di qualsivoglia decisione politico-amministrativa. Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo.
Le minoranze che gli “insostenibili” neo-grilli parlanti dipingono come compatte e determinate, in realtà continuano a muoversi in ordine sparso e a tutto sembrano pensare fuorché mandare a casa il Sindaco. Per questo, scorgere un concreto spiraglio per la conclusione anticipata della Giunta Andreotti, al momento appare assai difficile. Il perché è presto detto.
Il 25 ottobre si è dimessa la Consigliera Covizzi (candidata nella Lista “Con Voi” a sostegno di Andreotti, subentrata dopo la nomina di Marco Bosso ad Assessore e Vice Sindaco). La surroga della Covizzi, a mente del Regolamento di Consiglio comunale (art. 14, comma 4), doveva avvenire entro e non oltre dieci giorni, in apposita seduta pubblica di Consiglio. Ad oggi, benché di giorni ne siano trascorsi quindici, ciò non è ancora avvenuto ed il primo dei non eletti nella Lista “Con Voi”, Sig. Cristiano Verzaro, attende di subentrare.
Al riguardo, sarebbe interessante che la Presidente del Consiglio comunale “di lotta e di governo”, spiegasse ai Cittadini il perché non si è ancora data attuazione alle previsioni regolamentari. Ed i Cittadini gradirebbero altresì sapere se/quali iniziative hanno assunto in merito le “compattissime” minoranze. Probabilmente nulla (come sempre), vista la situazione.
L’ingresso in Consiglio del Sig. Verzaro, ricostituirebbe l’organo nel pieno delle funzioni e consentirebbe, ove ve ne fosse la volontà politica, di presentare una Mozione di sfiducia al Sindaco ai sensi dell’art. 43 dello Statuto comunale. Mozione che, per essere presentata e discussa, andrebbe sottoscritta da almeno i due quinti dei 16 Consiglieri assegnati (escluso il Sindaco). Poiché la matematica non è un’opinione e, sempre sulla carta, le minoranze attualmente annoverano 8 Consiglieri (1 PD, 1 M5S, 2 Gruppo Misto, 2 Fare Rete, 2 Città al Governo), quindi un numero maggiore dei 6,4 Consiglieri necessari (i 2/5), ci si domanda cosa stiano aspettando le “oppofinzioni” (ohps, opposizioni…) per reclamare l’immediata surroga della Covizzi.
Vedremo, allorquando ciò avverrà (con comodo e piacendo alla Presidente Passini), se la Mozione di sfiducia verrà presentata e chi vorrà eventualmente sottoscriverla.
Qualora ciò non avvenga, sarebbe definitivamente certificato l’innocuo approccio sin qui tenuto dalle minoranze e, soprattutto, verrebbero una volta per tutti smascherati coloro che dovessero assumersi la grave responsabilità di tenere in vita questa Amministrazione.
Come più volte evidenziato dal sottoscritto (ma, “stranamente”, non dall’insostenibile associazionismo finto-ambientalista o dai vari “lengheri” & Co.), c’è un argomento di fondamentale importanza per il futuro di Grottaferrata che starebbe per giungere in Consiglio comunale, ossia le perimetrazioni conseguenti alla Delibera di Giunta n. 67 del 21/4/2021 (indirizzi per l’applicazione della L.R. n. 7/2017), propedeutiche all’attuazione della cd. “Rigenerazione urbana”.
Per i non addetti ai lavori, è d’uopo specificare che la rigenerazione urbana, in linea teorica (ma molto teorica…), “consente di intervenire sulle parti di città in modo da ottenere un complessivo innalzamento della qualità della vita degli abitanti tramite un sistema coerente e complesso di interventi urbani tra loro coordinati e volti a produrre una serie di miglioramenti”. Nella pratica (sostanziale), è importante si sappia che gli interventi urbani “rigenerativi”, a mente dell’art. 1, comma 7 della citata L.R. n. 7/2017, sono attuabili anche (e soprattutto) nelle zone di Grottaferrata “individuate come trasformabili dalle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, ivi incluse le aree per gli standard urbanistici ancorché non realizzati”.
Un illustre esponente politico della storia repubblicana, passato a miglior vita, soleva dire che “a pensare male si fa peccato ma quasi sempre si indovina”. Mutatis mutandis…
9 novembre 2021
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