Greenpeace: vietare la coltivazione di Mais Ogm è un atto di responsabilità
Greenpeace esprime forte apprezzamento per la decisione della Commissione Sementi di negare l’iscrizione al registro del mais Ogm MON810.
«La decisione odierna della Commissione Sementi è un atto concreto per proteggere ambiente, agricoltura e consumatori italiani, atto che siamo certi verrà immediatamente ratificato dal Ministro Zaia con apposito decreto.- afferma Federica Ferrario, responsabile della Campagna OGM di Greenpeace. Il passo successivo dovrà essere l’attivazione delle clausole di salvaguardia nazionale per patata e mais Ogm su tutto il territorio nazionale, dato che la Commissione di Barroso non sembra avere a cuore la sicurezza dell’agricoltura e dei consumatori europei».
Non è più ammissibile ignorare i problemi di carattere ambientale e le nuove evidenze di rischi alla salute associati agli Ogm, come il recente studio condotto da scienziati francesi presso le università di Caen e Rouen, che ha confrontato i rischi per la salute associati a tre diversi mais Ogm (fra i quali anche il MON810). Gli scienziati hanno rilevato chiare evidenze di possibili rischi per la salute – in particolare, parametri del sangue associati alle funzioni di fegato e reni mostrano variazioni significative, nei topi alimentati con questi mais geneticamente modificati.
La coltivazione di Ogm fa parte di un modello antiquato di agricoltura intensiva, che utilizza sostanze chimiche dannose per l’ambiente, non incrementa le rese e non fornisce soluzioni per la crisi alimentare e i cambiamenti climatici, continua invece a esporre a rischi imprevedibili l’ambiente oltre che la salute umana e animale.
Nel 2009, la già esigua coltivazione di mais Ogm nell’Unione europea è diminuita dell’11%. Le ragioni che portano ad abbandonare gli Ogm, bandi nazionali a parte, includono gli alti prezzi delle sementi geneticamente modificate, la mancanza di mercati per gli Ogm e la necessità di adottare misure elaborate per mantenere le produzioni transgeniche separate dai vicini campi con coltivazioni biologiche o convenzionali.
La scorsa settimana, anche la Svizzera ha esteso di ulteriori tre anni la moratoria nazionale sulla coltivazione degli Ogm. Il divieto, emanato inizialmente nel 2005, manterrà anche la Svizzera libera dagli Ogm almeno fino al 2013.
Link:
– Nuove evidenze di rischi alla salute associati al mais Ogm: http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/mais-ogm
– Mais Ogm Mon810, confronto 2008-2009 delle aree coltivate in base ai dati ufficiali dei Governi dell’Unione europea
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/mais-ogm-mon810
CONTATTI
Ufficio stampa Greenpeace 06.68136061 int. 203
Federica Ferrario, responsabile campagna OGM, 348 3988616
Vittoria Iacovella, resp. uff. Stampa, 348 3988615
Lionello Ceniccola GL Castelli Romani 3472771032
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