Grazie, don Giovanni
Anno 1953, Istituto Nazario Sauro, prima Commerciale sezione I D. Insegnante di religione don Giovanni, alto e prestante e coi capelli a spazzola. Non alzava mai la voce, ma otteneva attenzione. Apprezzava i compiti ben fatti ma teneva più alla sostanza e che si approfondisse l’argomento. Così mi ritrovo sul quadernino di religione, con la copertina nera e i fogli orlati di rosso, le note di don Giovanni che rileggo con tenerezza: «Mi congratulo per l’ordine e l’esattezza» e «Parecchio fuori tema» quando avrei dovuto spiegare a parole mie e illustrare con disegnini che cosa significa Immacolata Concezione. La faccenda dell’Immacolata Concezione non era chiara a nessuno, e c’era stato un compagnetto, di solito sempre zitto, che alla spiegazione del professore aveva ribattuto: «Non è possibile che una donna possa avere un figlio senza perdere la verginità» , e don Giovanni con voce piana e irremovibile gli rispose che certi argomenti non si possono affrontare con la logica normale e fece l’esempio, indicando la finestra, della luce del sole che vi passava attraverso senza rompere i vetri. Non ricordavo il cognome di don Giovanni, ma quando ho visto su Controluce di gennaio la foto sul pezzo di Valentino Marcon che annuncia la scomparsa di Mons. Giovanni Busco, quel volto e quel sorriso mi hanno fatto fare un salto indietro nel tempo. C’era con me anche un caro amico di Ciampino, molto più giovane di me, che lo ha riconosciuto come suo insegnante a Frascati nel ’73, quando Don Giovanni abbandona l’insegnamento scolastico; mentre io realizzo di averlo avuto come professore al suo primo anno d’insegnamento, quando aveva solo 24 anni.
E come viene descritto da Marcon così io ricordo don Giovanni, per quei tempi un sacerdote aperto e moderno, rigoroso nell’insegnamento di fede, ma incline alla discussione e amante della cultura. Perciò ti dico grazie ma non ti dico addio, professore, che su una nota di merito mi scrivesti: «Lodo l’impegno nel fare lavori non prescritti» e nel leggerla i miei genitori si commossero.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento