Gran finale di stagione con Alessandro Benvenuti fra gli applausi del Teatro Artemisio-Volonté
Si è chiusa nel migliore dei modi, con un’ottima partecipazione di pubblico e uno spettacolo di grandissima qualità, la stagione teatrale dell’Artemisio-Volonté di Velletri, diretto dal Maestro Claudio Maria Micheli. L’ultima data in cartellone, sabato 30 marzo, ha visto salire sul palcoscenico castellano Alessandro Benvenuti, che insieme a Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti ha interpretato brillantemente la commedia “Chi è di scena”, da lui scritta e diretta. Davanti ad una nutrita platea, si è aperto il sipario ed è comparso in penombra un uomo in poltrona (Benvenuti). Suona subito il campanello ed entra un giovane (Cioni), con tutta l’apparecchiatura necessaria per intervistarlo. Sullo sfondo una figura femminile distesa e dormiente, talmente statica da sembrare un manichino (Argenti). La situazione sembra classica, si scopre che il padrone di casa è un attore ritiratosi da cinque anni e che concede una chiacchierata ad un giovane ammiratore. Il dialogo fra i due, però, ha in sé il seme del surreale, del comico e del riflessivo. Benvenuti, infatti, inizia a dare risposte cervellotiche, spiazzanti, ai limiti dell’inverosimile. E il suo intervistatore, sempre più in preda al panico, si trova spesso e mal volentieri nella condizione di dover tacere. Il botta e risposta fra i due è in crescendo, sagace e ad alta tensione, con continui capovolgimenti di situazione. L’ironia si trasforma in terrore, come un’automobile sul cui acceleratore e sul cui freno pigia l’onnipresente Benvenuti, vero deus ex machina delle situazioni psicologiche rovesciate in scena. Litigi, pacificazioni, nuove incomprensioni, poi nel finale tutta la vicenda si scioglie: il vecchio attore e il giovane giornalista sono in realtà attori di una finzione. Nella fattispecie, l’esperto interprete sta recitando il ruolo di pazzo perché istruito dalla amata nipotina, che gli ha confessato di essere infastidita dal ragazzo. Quello che sembra un idilliaco quadretto intimo e familiare si rompe di nuovo quando la giovane, che si è finalmente alzata dal letto e si mostra con il suo acuto sguardo, telefona all’intervistatore, un suo amico, dicendosi soddisfatta della messa in scena nei confronti dello zio. In pratica, entrambi hanno recitato, istruiti dalla stessa mente, e con obiettivi diversi. La nipote ha cercato di far sollevare suo nonno dalla depressione, conseguenza di un incidente stradale costato la sedia a rotelle, assegnandogli un copione non scritto cui il giovane ha recitato da spalla. Infine, fra interrogativi e dubbi, esce fuori un messaggio di teatro come ragione di vita e scoperta della propria interiorità, compito assai nobile e poco meccanico. Tanti applausi per i tre attori, alla fine dello spettacolo. Si chiude, con questo appuntamento, anche una splendida stagione teatrale che ha visto salire sul palco dell’Artemisio-Volonté – grazie al lavoro della Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri – nomi del calibro di Amanda Sandrelli, Ascanio Celestini, Mondi Ovadia, Emilio Solfrizzi, Michele La Ginestra, Massimo Wermuller, Ettore Bassi, Simona Cavallari, e, appunto, Alessandro Benvenuti. Ottima la risposta di pubblico, segno che il teatro è sempre innovativo e aggregante e che, quando c’è qualità, i cittadini possono e devono rispondere riempiendo le poltrone di una delle platee più belle ed eleganti del Lazio.
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