GPL e GNL fonti già disponibili per fronteggiare la crisi energetica
Assogasliquidi-Federchimica: “GPL e GNL fonti già disponibili per fronteggiare la crisi energetica senza rinunciare agli obiettivi di riduzione CO2”
Bologna, 13 ottobre 2022. Sviluppi bio e rinnovabili per il GPL, leadership europea per il GNL. Con questi titoli di apertura, Assogasliquidi-Federchimica partecipa con due convegni organizzati all’interno delle manifestazioni “Fuels Mobility” e “Conferenza GNL”, entrambe in programma a BolognaFiere dal 12 al 14 ottobre.
La mobilità del presente e del futuro passa per lo sviluppo del GPL. L’industria italiana si è posta l’obiettivo al 2030 di mettere a disposizione dei consumatori una miscela composta da almeno il 40% di prodotti bio e rinnovabili (bioGPL e rDME) da miscelare al prodotto tradizionale.
Il piano di sviluppo bio prevede, in 8 anni, investimenti di 1,5 mld di euro per la produzione di 700mila ton, con un risparmio per anno di circa 2,1 mln di ton di CO2.
Allo stesso modo il piano per il rDME prevede 2,4 mld di investimenti per 750mila ton di produzione e 1,6 mln di ton di CO2 risparmiate ogni anno.
La miscela ottenuta permette di ridurre drasticamente l’impronta di carbonio durante l’intero ciclo di vita del prodotto utilizzato nei settori residenziale, commerciale, industriale, agricolo e automobilistico oltre a recuperare rifiuti e incrementare la sicurezza di approvvigionamento tramite produzioni nazionali, senza peraltro richiedere la conversione delle infrastrutture di distribuzione e dei mezzi circolanti.
“Per favorire la decarbonizzazione – spiega Marco Roggerone presidente Gruppo merceologico GPL autotrazione di Assogasliquidi-Federchimica intervenuto all’evento “GPL, il carburante alternativo del presente e del futuro: gli sviluppi bio e rinnovabili” – è indispensabile rivalutare i criteri per la determinazione degli impatti dei prodotti energetici in una scala più ampia Well to Wheel o Life Cycle Assesment, al fine di superare le attuali limitazioni poste al 2035 al motore a combustione interna. Al tempo stesso va rivista la fiscalità, con l’azzeramento dell’aliquota di accisa per i prodotti bio e rinnovabili del GPL, la cui produzione deve diventare oggetto di sostegno pubblico al pari di quanto avviene già per le rinnovabili elettriche e biometano. In quest’ottica va rivalutata la proposta di Regolamento che sostituirà la direttiva DAFI, ribadendo per i prodotti gassosi il ruolo di carburanti alternativi nel settore trasporti, e soluzioni pronte e disponibili per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nei trasporti.
Nel breve e medio termine, vanno incentivate le trasformazioni a gas del parco circolante per ridurre le emissioni e traghettare il settore verso l’era bio e rinnovabile”.
All’incontro “Il Gpl, il carburante alternativo del presente e del futuro: gli sviluppi bio e rinnovabili” sono intervenuti per le imprese anche Stefano Reccagni Professional Product Sustainability – Bio Refining & Supply/ENI, Francesco Franchi Presidente e A.D. Green LG Energy Luca Vailati – Business Development Director, Dimeta Gabriella Favuzza Public Affairs & Electric Vehicles Brand Manager Marketing Department – Renault Group.
Per ricerca e Istituzioni sono intervenuti: Giovanni Perrella Senior Advisor Energy Department (DiE) – Ministero della Transizione Ecologica, Simone Casadei Responsabile Settore Fonti Mobili Laboratorio Emissioni Area Combustibili Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria, Ornella Bonanni Direzione Riconoscimento Incentivi e Titoli – Titoli e Incentivi Biocarburanti – GSE, Michele Mazzaro Vice Direttore Centrale “Prevenzione e sicurezza Tecnica” Corpo nazionale VVF/Ministero dell’Interno.
I numeri del GNL dicono che con 132 punti di distribuzione, 42 utenze offgrid e 68 reti isolate l’Italia è la leader in Europa. Ma ad una crescita dell’infrastruttura di distribuzione pari a 9% nell’ultimo anno, non è corrisposta una crescita dei consumi, che invece sono calati (-21%) a causa dell’andamento delle quotazioni internazionali. E le previsioni sono ancora più negative al 2025 (-40%) e in particolar modo (-44%) sul trasporto pesante stradale.
“Nel trasporto pesante il GNL è l’unica vera alternativa pronta e sostenibile ai carburanti tradizionali – ricorda Giacomo Fabbri presidente Gruppo merceologico GNL di Assogasliquidi-Federchimica – e se si vuole ridurre l’impatto ambientale di tutto il settore, occorre innanzitutto rendere operativa e strutturale la misura introdotta per il 2022 del credito d’imposta a favore delle aziende del trasporto merci a GNL ed equipararlo a quello già riconosciuto al gasolio pari al 28%. Ma non basta.
Per favorire il processo di decarbonizzazione, va confermata l’esenzione dal regime di accisa per i quantitativi di GNL nel trasporto marittimo, riviste fino all’azzeramento le aliquote di accisa per i prodotti bio e rinnovabili ed estesi gli incentivi anche per i volumi di bioGNL destinati alla navigazione internazionale, oltre che nelle acque interne, massimizzando la penetrazione delle rinnovabili nel settore marittimo”.
All’incontro “Leadership nazionale nonostante tutto” sono intervenuti, per le imprese, anche Emanuele Gesù Head Small Scale LNG – SNAM, Massimo Prastaro Head of Retail Innovation and Alternative Fuels D.G. Energy Evolution – ENI, Valerio Vanacore Alternative Propulsions Manager – IVECO, Davide Ferraro A.D. GLS Italia Claudio Evangelisti – A.D. Gas & Heat.
Per le Istituzioni: Liliana Panei e Paola Barzaghi Direzione Generale “Infrastrutture e sicurezza” – MITE, Michele Mazzaro Vice Direttore Centrale “Prevenzione e sicurezza Tecnica” Corpo nazionale VVF/Ministero dell’Interno, Massimiliano Dattoli Direzione Generale per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuale, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne – Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
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