Goodbye Inghilterra
In scena al Teatro San Genesio di Roma, la Compagnia Tal dei Tali si è nuovamente esibita con un divertentissimo spettacolo diretto da Paolo Ricchi. MD Masiero lo ha tratto liberamente dalla commedia farsesca “Funny Money, ovvero: Una valigia piena di soldi” che il commediografo inglese Ray Cooney scrisse nel 1973 e rappresentò per la prima volta nel 1994. E’ lo stesso testo a imporre il ritmo incessante con il quale i personaggi si muovono sullo sfondo di un’atmosfera a tratti poliziesca alla quale contribuiscono frammenti di colonne musicali del genere cinematografico. Eppure, il giusto merito va riconosciuto agli attori, soprattutto agli allievi di Nino Scardina, a cominciare dai protagonisti Carol e Alan Dawson, abilmente interpretati da Angela Zampetti e da un Fabrizio Caiazzo ancor più comico, il cui iter recitativo si è sempre proteso alla scoperta di una personale vis comica. Alla quale fa da contrappunto la sempre amabile recitazione naturale della protagonista femminile, ora nelle vesti della moglie di un impiegato che, sebbene sia afflitto dalle carte del lavoro, ha sempre svolto alla perfezione il suo ruolo di marito, sempre puntuale negli impegni presi con sua moglie e, soprattutto, un uomo onesto. Eppure, proprio nel giorno del suo compleanno Carol non sembra riconoscere il suo uomo di sempre: a pochi minuti dall’arrivo di una coppia di amici che stanno per giungere a cena per festeggiare, Alan arriva a casa con qualche minuto di ritardo, prende il telefono e prenota un volo per Città del Messico con l’intenzione di partire con la moglie in un viaggio senza ritorno. La sua è l’immagine scissa, ma vera, di un uomo che fino a quel momento aveva mostrato solo uno dei suoi aspetti: quello convenevole di uomo serio che puntualmente risponde alle aspettative della moglie. Il volto stravolto di lui appare quello di un ubriaco che vaneggia, ma la verità è ancora altro. Il lato più nascosto, quello sognante, rimasto fino a quel momento assopito, come accantonato in un cassetto, finalmente si scopre nella forma di una pirandelliana “corda pazza”: emerge con forza il desiderio di andar via, lontano dalla solita routine che da tempo lo vedeva spostarsi come un automa dalla casa all’ufficio e dall’ufficio alla casa. Tutto inizia con il ritrovamento casuale di una borsa piena di soldi che il modesto impiegato si trova casualmente nelle mani durante il suo rientro dall’ufficio e che lascia adito a strane fantasie. Alan si trova costretto a negare la propria identità in casa propria di fronte a un poliziotto giunto ad annunciare alla moglie la presunta morte del marito sulla base dei documenti rinvenuti nella borsa di un cadavere. D’altro canto, l’assunzione di una nuova identità sembrava essere un passo obbligato per poter cancellare le tracce di quello scambio di borse, che avrebbe dovuto invece denunciare. La storia del personaggio di Alan, con la sua voglia di cambiare vita, ricorda il ragioniere Belluca del pirandelliano Il treno ha fischiato, mentre la negazione della propria identità richiama alla memoria il Fu Mattia Pascal dello stesso autore, nel quale il protagonista è ufficialmente creduto morto. Il ritmo della recitazione si somma a una forte trepidazione dovuta alla scrittura di una farsa sempre sul punto di divenire tragedia: l’entrata improvvisa e ripetuta dei due poliziotti in scena crea situazioni ossessive che necessitano nei protagonisti e di riflesso negli altri personaggi un forte spirito di inventiva con il quale potersi giustificare di fronte alle loro domande investigative. La scena unica della casa del protagonista diviene teatro di divertenti scambi di persona intorno ai quali si costruisce l’intera peripezia. Ciò che in fondo si racconta è il lato comico e forse più nascosto della vita di ogni uomo, ma solo una volta uscito dalla sala e dopo tante risate è concesso al pubblico il tempo per riflettere, mettersi nei panni dei personaggi e chiedersi come reagirebbe al loro posto. Eppure, ciò che sorprende ancor di più e fa riflettere sull’autenticità e solidità dei sentimenti umani è il facile scambio di coppia che i quattro amici ritengono opportuno prima della partenza: dal momento che Carol non intende partire, l’amica Patty (Silvana Franzosi) non esita a proporsi come compagna di viaggio e di una nuova vita lasciando lei nelle mani del proprio marito Ben (Piero Dimarzia). Non capita spesso di assistere a una commedia così brillante, piena di situazioni che suscitano continuamente la risata fondendo abilmente comicità e umorismo.
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