Gocce di poesia
Subito un curatissimo video strega la platea e la introduce nel vivo della materia poetica: scorrono le poesie di Armando, ognuna sopra una immagine evocativa e pregnante. Da incantamento ad incantamento: prende la parola Aldo Onorati, ed è una vera e propria lezione magistrale. Sulle tracce del suo saggio l’oratore apre un ventaglio di sapienza critica. C’è dentro di tutto, ma è un magma illuminante: musica e poesia, poesia musicata, trovatori e cantautori, Omero che individua la radice della poesia nel sentimento essenziale-vitale (“ricordati di tuo padre”), e Schopenhauer, e Kant, e Leopardi, Ungaretti e la sua poesia asciutta, condensata, e una stoccata (bordata) contro la falsa rivoluzione del Gruppo 63. Parla, Onorati, dei versi brevi (ipometri) di Guidoni, del suo andare a capo quando va a capo la musica interiore, del suo adoperare spesso parole semplici e note che tuttavia si rinnovano in un contesto sostenuto da un pensiero guida – dalla prefazione: «Il distico chiave è: “prigioniero della mia ragione”. Questo è un pensiero-constatazione che condensa un’intera parabola filosofica…» – , della contraddizione tra la filosofia che cerca risposte e la poesia che trasmette emozioni dalla constatazione di circostanze tragiche. Il relatore, dopo aver sottolineato che il critico, prima ancora di esprimere un giudizio, deve fornire una chiave di lettura, traccia un ampio panorama della poetica di Guidoni (“… è l’analogia del sé con il tu, cioè dell’io col noi, col mondo.”) che proveremo a riassumere nel breve percorso di tre liriche rappresentative: Vedo un uomo/ che singhiozza/ sul ponte di una barca/ Sento il suo pianto // È mio il pianto/ è mia la barca – – Non so capire/ ciò ch’è inesprimibile/ ma che è in me e mi sostiene/ Non so attenuare/ il riverbero del mondo/ entrare nella buia caverna … – – Il mondo è illusione della mente/ Anche me/ è prodotto di mente/ Me/ sono illusione? Onorati ha concluso nell’abbraccio caloroso di tutti gli astanti rapiti. Poi c’è stato il tributo, per Armando Guidoni, di Consuelo Zampetti che ha letto liriche dal libro, accompagnata dal sottofondo musicale di Marco e Gianluca. In un eccesso di affetto la lettura si è allargata un po’ ed ha richiamato un applauso ‘finale’! E d’altra parte le poesie di Guidoni sono gocce, ma distillate, e scavano a fondo, – (Goccia su goccia/ il pensiero/ sgrana i dubbi/ essudando poesie/ Resta lo sgomento/ dell’oltre) – perciò devono preferibilmente essere lette a tu per tu, tra le due anime di ognuno di noi. Quindi il poeta ha avuto spazio per un commosso saluto e per un altrettanto commosso dialogo di sguardi e tenerezze con la ‘signora Pina’, la moglie musa ed angelo custode, alla quale il libro è dedicato unitamente alla ‘Musica’. Alla fine aperitivo per tutti, e solo più tardi, per i soci che avevano prenotato, simpatica cenetta per un prezzo leggero. Ristoro di mente e corpo, secondo l’antico adagio, vuole essere la linea di Controluce Point e delle manifestazioni ospitate. Ma la silloge di Armando Guidoni è ad alta valenza nutrizionale.
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