Gli studenti in piazza, svuotare le aule svuotando le menti
Gli studenti in piazza, svuotare le aule svuotando le menti
L’intervista al prof Guido Brunetti
Mentre la preside di una scuola di Caivano (Napoli) va a cercare i ragazzi per strada e portarli in classe, c’è il via libera del ministro dell’Istruzione agli studenti che vogliono partecipare allo sciopero di venerdì 27 settembre, per il clima.
Professor Brunetti, qual è la sua valutazione?
“ E’ una iniziativa stravagante, paradossale. La questione non si affronta in maniera ideologica e patetica. Svuotando le aule non si riempiono ma si svuotano anche le menti dei ragazzi”.
Come andrebbe affrontata la questione?
“ E’ stata una grande occasione mancata. C’è un luogo più idoneo e fecondo della scuola in cui fronteggiare questi problemi?”
Come?
“ Attraverso ricerche individuali e in gruppo, magari con l’intervento di esperti, cioè in modo scientifico e serio. E’ così che si formano le coscienze degli adolescenti e dei giovani. E’ questa la funzione della scuola”.
Che vive una fase negativa…
“La scuola- spiega l’illustre studioso- da anni attraversa un’emergenza drammatica, causata da una serie di fattori che abbiamo esaminato in altre pubblicazioni. Svuotare l’aula significa mortificare sia il ruolo del docente sia la funzione formativa della scuola, contribuendo a quel suo processo di ‘totale snaturamento’. Facendo emergere così ancora di più un’ideologia per cui gli alunni hanno sempre ragione, il sapere non serve a nulla e la qualità dell’insegnamento non interessa a nessuno”.
Insomma anche nella scuola prevale scetticismo e disorientamento.
“Prevale l’anti-culturalismo, specchio di una società liquida e superficiale attraversata da una deriva antiscientifica che elogia l’ignoranza e l’incompetenza e che ‘uno vale uno’, anche in campo scientifico. Sono ideologismi- conclude Brunetti- che oscurano i processi educativi e pedagogici e la stessa conoscenza, esaltando ingenuità utopiche, snaturando la vocazione formativa dell’aula e smarrendo ogni principio etico”.
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