GLI STORICI PLATANI DI PIAZZA CARDUCCI SCOMPARIRANNO
GLI STORICI PLATANI DI PIAZZA CARDUCCI SCOMPARIRANNO. AD ALBANO LAZIALE C’E’ ANCORA LA DEMOCRAZIA?
L’amministrazione comunale di Albano Laziale ha deciso: dopo un fermo del cantiere di alcune settimane, i 6 platani di Piazza Carducci verranno abbattuti.
Nei mesi scorsi l’amministrazione del Comune ha predisposto ben 21 progetti da finanziare con 22 milioni di euro del PNRR senza il benché minimo coinvolgimento dei cittadini. Uno di questi progetti è la riqualificazione di Piazza Carducci per la bella cifra di 600.000 euro che dovrà essere restituita all’Unione europea, che prevede, tra l’altro, il taglio dei 6 platani sulla base della perizia di un agronomo.
Di fronte a tale prospettiva è stata presentata da tredici associazioni una contro-perizia che giunge a conclusioni del tutto diverse (gli alberi non sono pericolosi per la pubblica incolumità e vanno adeguatamente manutenuti) e ben 2.500 cittadini hanno firmato una petizione chiedendo di curare e “salvare” i platani. L’amministrazione è rimasta irragionevolmente sulle sue posizioni e lunedì 4 marzo si procederà al taglio.
Questa vicenda mette in luce un grave problema: ad Albano Laziale il patto elettore-eletto è saltato, gli amministratori pubblici si comportano ignorando i sentimenti, le aspettative, le indicazioni dei cittadini. La decisione di privare la “Piazzetta delle Promesse” (così la piazza è chiamata dai cittadini perché veniva utilizzata dai politici per i loro comizi elettorali) della presenza degli storici platani, quasi numi tutelari della comunità, è scaturita da controverse e per nulla chiare considerazioni tecniche che non hanno in alcun modo considerato che questi fanno parte integrante dell’identità culturale della città e che gli albanensi hanno con questi giganti un attaccamento sentimentale (il sentimento è uno dei fondamenti della Politica, quella con la P maiuscola e, come magistralmente espresso dalla poesia di Franco Cinque in calce, la politica è vita).
La decisione del Comune contraddice le promesse elettorali. Nel programma del candidato sindaco Borelli del 2020 sotto il titolo ‘La democrazia partecipata’, si legge. “Intendiamo avviare un processo di partecipazione che investa tutta la società civile, coinvolgendo nell’azione amministrativa le idee e le esperienze del sistema sociale e produttivo. Gli strumenti amministrativi già sono presenti, come il “Regolamento attuativo degli strumenti di partecipazione popolare” che va aggiornato e attuato. Daremo maggiore slancio all’attività del “Consiglio dei Giovani”, e una buona prassi saranno le riunioni di ascolto della “Giunta comunale itinerante”, in particolare in occasione della discussione sul bilancio di previsione e comunque ogni qual volta si debbano prendere decisioni importanti per la città.”
Niente di quanto promesso è stato realizzato. Siamo di fronte ad un potere che decide il futuro della cittadinanza nelle segrete stanze di Palazzo Savelli, che rifiuta ogni “interferenza” da parte del popolo. Un potere che non rendiconta su quanto fa in nome e per conto dei cittadini, che sistematicamente non risponde alle lettere protocollate, che non pubblica i dati statistici, che produce documenti programmatici illeggibili come il DUP e che non redige il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO), che rende difficoltoso o addirittura nega l’accesso alle informazioni sulla gestione pubblica, un potere che non sanziona le manchevolezze e le incapacità professionali dei pubblici funzionari.
Ad Albano Laziale c’è un grave problema di democrazia.
La vicenda dei platani è una cartina di tornasole che mette in evidenza la profonda spaccatura tra eletti ed elettori: questi sembrano soccombere di fronte ad un sistema in cui il sindaco, in base alla legge dell’elezione diretta, può diventare di fatto un autocrate (vedi il caso di Gualtieri, sindaco di Roma, che di fatto ignora gli altri 120 Comuni della Città metropolitana).
Vedremo cosa avverrà nei prossimi giorni. Alcuni firmatari hanno espresso l’intenzione di incatenarsi agli alberi per non farli tagliare. Speriamo che gli animi rimangano saldi e che non si giunga a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine (dopo Pisa e Firenze anche Albano Laziale?).
Coloro che si stanno tenacemente opponendo all’abbattimento dei sei alberi hanno la possibilità di presentare una denuncia per danno erariale che, nel caso in cui l’esperto nominato dal giudice stabilisca che gli alberi non erano da abbattere, condurrà al risarcimento (materiale e morale) da parte degli amministratori e dei funzionari comunali.
La Politica è Vita
E’ quotidiano che diventa Futuro.
E’ incontrarsi per sentirsi Uno.
E’ costruire per essere tutti nel Bene.
La Politica è Democrazia
E’ essere Uguali e sentirsi tali.
E’ senza gerarchia o censo.
E’ Insieme, non separatezza.
La Politica è Positività
E’ guardarsi negli occhi.
E’ confronto tra Anime e Ragioni.
E’ seguire la stessa Strada,
dopo averne, insieme, deciso il tragitto.
La Politica è Comunità
Se non c’è Comunità non c’è Politica.
E se non c’è Comunità e non c’è Politica
non c’è Democrazia!
Franco Cinque
Manca la democrazia e in compenso c’è estrema arroganza e forse qualcuno di questi campioni dobbiamo tenerceli anche di più….