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Gli ospedali dei Castelli privati di altri 96 posti letto

Gli ospedali dei Castelli privati di altri 96 posti letto
Dicembre 30
10:45 2014

La strada verso la razionalizzazione continua con tagli e spostamenti: le Unità Operative Complesse quali la diagnostica, l’oncologia, la gastroenterologia e altre passano da 105 a 84, mentre un drastico calo di 185 unità registrano le Unità Operative Semplici e quindi tutto ciò che è senologia, prestazioni diagnostiche e terapeutiche, che passano da 294 a 112 unità.
Fatto sta che dopo la prima fumata nera per mancanza di numeri legali, subito dopo la ventata della riorganizzazione di Nicola Zingaretti, anche la RmH trova la quadra tra contestazioni e plausi. Al Regina Apostolorum di Albano i posti letto passano da 210 a 194, con 16 in meno. L’ospedale San Giuseppe di Marino da 120 posti letto passa a 80, perdendone 40. L’ospedale di Ariccia perde tutti e 34 i posti letto che aveva. Velletri da 69 scende a 67, Pomezia da 105 a 101. Gli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno non perdono nulla: restano a 177 posti.
A Frascati i posti letto crescono da 143 a 162, e il sindaco Alessandro Spalletta si ritiene «quasi pienamente soddisfatto»: si è riusciti a conservare chirurgia e ortopedia. Arriva inoltre la terapia intensiva e aumenta la specializzazione della medicina generale, perché il vecchio reparto diventerà una grande area medica con ben 52 posti letto ordinari. Il San Giuseppe di Marino scippa l’oncologia a Frascati, assumendo un ruolo di ‘spoke’, ossia di centro ospedaliero a media intensità di intervento. Di fatto, Marino perde i 98 posti letto ordinari per acuti, ma ne acquista 52 in day hospital acuti, 25 per post-acuzie e 3 in Dh post-acuzie.
L’ex-sindaco di Marino e attuale consigliere regionale Fi, Adriano Palozzi, si dice molto soddisfatto per la rinascita del San Sebastiano quale «comprensorio meridionale di Roma, polo oncologico e ospedale diurno». A Genzano i dirigenti della Asl Fabrizio D’Alba e Narciso Mostarda confermano la necessità di mantenere la vocazione materno-infantile. Si sta infatti lavorando all’attivazione di una collaborazione con il Policlinico Tor Vergata Bambin Gesù di Roma per le pediatrie specialistiche, cercando di creare così un polo pediatrico a gestione mista.
L’ospedale Spolverini di Ariccia, l’unico nosocomio pubblico per la riabilitazione del centro sud e isole, perde ‘recupero e riabilitazione’, che finisce a Marino nonostante siano stati impiegati per la struttura ariccina circa 8 milioni di euro per il reparto fisiatrico. Il destino è rimanere un contenitore con ambulatori vari e uffici amministrativi, ma il sindaco Emilio Cianfanelli non ci sta e promette azioni legali, in quanto questo depauperamento bypassa totalmente l’accordo di programma del 2007 con il Comune, che prevede che queste specialità approdino 15 mesi prima dell’apertura nel Nuovo Ospedale dei Castelli.
Quest’ultimo, infine, con i lavori fermi da due mesi vive un momento critico dopo un avvio in quarta, con l’appalto di 68 milioni di euro in esaurimento ad aprile del 2016. Vanno appaltati gli altri 76 milioni già previsti e per questo il primo cittadino di Ariccia intende convocare il collegio che, qualora la direzione appaltante dovesse palesare inerzia, potrà decidere di sostituirla.

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