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Gli italiani e la tecnologia: tra dipendenza da smartphone e “digital detox”

Giugno 17
07:58 2016

Come si è evoluto lo stile di vita degli italiani negli ultimi anni?
I piccoli e grandi stravolgenti politici e sociali verificatisi a partire dallo scorso decennio hanno inciso profondamente sulla popolazione italiana, naturalmente anche in conseguenza delle tante problematiche esplose con la grande crisi finanziaria che solo recentemente sembrerebbe aver allentato la presa.

Dal punto di vista sociologico però, studiosi ed esperti sono concordi nell’individuare in un ulteriore elemento la vera causa delle più recenti rivoluzioni culturali: il boom della tecnologia mobile, incarnata in smartphone e tablet, che consente di vivere rimanendo sempre connessi al web e quello dei social media, le grandi piattaforme online che hanno sostituito le piazze di un tempo e introdotto nuove modalità di intrattenere rapporti personali, informarsi, fare acquisti e partecipare ai dibattiti pubblici.

Grazie a tutte le novità derivate dal rapido sviluppo tecnologico del settore, internet ha pervaso qualunque aspetto della vita, modificando il modo di relazionarsi, ma anche quello di conoscere il mondo, di lavorare e di divertirsi.
Insieme con nuovi fenomeni sociali, come quello dei “contenuti virali”, ovvero foto, immagini, video e testi diffusi in maniera esponenziale tramite le piattaforme social, si è assistito addirittura alla nascita di nuove figure professionali e attività commerciali: basti considerare il semplice caso di questo portale che consente di diventare rivenditori di telefoni cellulari sfruttando la domanda in costante crescita di questi dispositivi e il desiderio dei consumatori di possedere sempre i modelli più recenti.

Un recente studio congiunto condotto da PHD Italia in collaborazione con Ciaopeople Media Group, ha messo in luce come il rapporto degli italiani con la tecnologia sia caratterizzato da luci e ombre: se da un lato il numero degli appassionati del mondo tech risulta essere in continuo aumento, dall’altro si segnala anche una crescita delle persone spaventate dai problemi relativi alla tutela della privacy e alla dipendenza da smartphone e dispositivi simili. Un segnale di questo fenomeno è dato sicuramente dal successo di tutte quelle iniziative volte a favorire una disintossicazione dai dispositivi mobile e dalla rete, al fine di recuperare un rapporto sano e equilibrato con sé stessi e con ciò che circonda ognuno di noi.

Il rapporto degli italiani con il tech: i dati dello studio

Sono molti i numeri emersi dallo studio, intitolato “Disconnect to Riconnect”, che offrono interessanti spunti di riflessione sull’argomento.
Il 45% del campione considerato, quindi quasi 1 italiano su 2, è vittima della cosiddetta “checking habit”, quel comportamento che porta a controllare quasi in maniera compulsiva lo smartphone e le ultime notifiche ricevute. Una buona fetta degli intervistati ha ammesso che la prima azione compiuta ogni mattina al risveglio è proprio verificare i messaggi e le email ricevute. I numeri crescono se si prendono in considerazione i ragazzi con età compresa tra 18 e 24 anni: a consultare lo smartphone non appena sveglio è addirittura il 75% del campione; inoltre, tra i giovanissimi il controllo delle notifiche è anche l’ultima attività svolta prima di coricarsi.
A farne le spese è soprattutto la possibilità di interazione con gli altri membri della famiglia, sempre più spesso ridotta solamente a poche decine di minuti al giorno.

Il fenomeno della dipendenza da smartphone appare innegabile se si considera che il 29% degli intervistati ha ammesso che sarebbe molto infastidito dall’idea di rimanere disconnesso dal web per qualche ora. Allo stesso modo, il 47% dei soggetti coinvolti nello studio ha dichiarato che la scelta di un hotel in cui soggiornare è sempre influenzata dalla disponibilità della connessione wi-fi gratuita.

In generale, gli italiani dimostrano un atteggiamento abbastanza critico nei confronti delle moderne tecnologie e della loro influenza sul vivere quotidiano: secondo l’86% del campione il progresso digitale rappresenta un vantaggio solo quando il suo fine è quello di semplificare la vita di tutti i giorni. In più, cresce il numero delle persone che guarda con sospetto alle tante possibilità offerte dagli strumenti mobile e dal web: il 70% degli intervistati si dichiara consapevole del pericolo di invasione della propria privacy, mentre il 64% del campione sostiene che l’uso smodato dello smartphone possa finire per rappresentare un’ulteriore fonte di stress.
È interessante sottolineare che il 59% degli italiani è spaventato dall’idea che l’attuale “era digitale” finisca per incrementare la solitudine, rendendo i rapporti umani sempre più freddi e sporadici.

Secondo il 41% degli intervistati, concedersi di tanto in tanto un periodo di disintossicazione da smartphone, social e web rappresenterebbe un vero e proprio toccasana: lontani dalle mille distrazioni dei dispositivi mobile e dall’ansia di verificare continuamente le notifiche ricevute sarebbe possibile distendere i nervi e recuperare un rapporto più sano e diretto con i propri affetti e con il prossimo, con tutti i benefici per il corpo e per la mente che ne possono derivare.
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