Gli Italiani del Sud sono buoni cristiani?
Parecchi anni fa, quando insegnavo e si parlava, a scuola, del razzismo, dell’apartheid, di tutto quello che altri esseri umani avevano subito nelle Americhe, in Sud Africa e in tanti altri paesi, i miei alunni rimanevano sempre molto colpiti. Poi, mi dicevano che in Italia non sarebbe mai potuto succedere qualcosa di tanto vergognoso perché noi non siamo razzisti. Mi faceva assai piacere, a quel tempo, che gli adolescenti riflettessero sul fatto che non esistono le razze e che fossero scandalizzati dalla crudeltà operata su persone che avevano la sola colpa di avere un certo colore di pelle, di occhi, di capelli… Credevo, però, che fosse facile non essere razzisti se, nel proprio paese, non ci sono persone provenienti da altre culture o etnie, perché, per esprimere un giudizio consapevole, bisogna confrontarsi prima con la realtà. A quel tempo, infatti, arrivavano solamente, in estate, alcuni marocchini e tunisini a vendere sulle spiagge. Finita la stagione, se ne tornavano in Africa. In linea di massima, la gente non li considerava fastidiosi ma, anzi, folcloristici con le loro fantasiose storie di mogli e di cammelli.
Comunque, usavo anche aggiungere agli alunni che noi Italiani del Nord il razzismo lo abbiamo esercitato ampiamente con gli Italiani del Sud, considerandoli invasori quando venivano a lavorare per renderci più ricchi. Non volevamo neppure affittare loro le nostre case e offendevamo la loro dignità con brutte parole.
“Ma ormai non è più così!” mi assicuravano gli alunni.
Eppure, i militanti di un nuovo partito – allora-, la Lega Nord, erano riusciti a far breccia nell’elettorato del Nord Italia proprio insistendo sulle cattive qualità dei “terroni”. Così, nel tempo, i meridionali erano stati di nuovo insultati e offesi, accusati, persino, di essere un inutile peso per il paese. Tanto è vero che la Lega, in quell’epoca, era scissionista. Tra le amenità divulgate da vari esponenti leghisti, risulta, ad esempio, che al Sud non sapessero neppure a cosa servisse la carta igienica e che i giovani non facessero nulla tutto il giorno. Addirittura, c’era qualcuno che invocava i vulcani perché facessero pulizia e non si volevano insegnanti meridionali al Nord.
Diversi giornali raccontano che, quando lo stesso Salvini si era sposato (con una donna pugliese), al ricevimento di nozze, con grande fastidio dei parenti della sposa, lui e i suoi compagni di partito avessero intonato cori antimeridionali. Era stato, poi, Salvini in persona a proporre carrozze della metro solo per i milanesi e a lanciare la battuta: “Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani.”
Come spiega Robert J. Sternberg, nel saggio “Psicologia dell’odio”, è necessario lo svilimento dell’altro attraverso il disprezzo per fomentare sentimenti negativi e far ritenere che si possa agire in qualunque modo contro quello che è diventato il nemico. Anzi, attribuendo colpe all’altro, ormai disumanizzato, ci sentiamo noi vittime e non abbiamo più rimorsi per qualsiasi brutalità commettiamo. Questi meccanismi psicologici sono attuati, da secoli, da teorici e governanti sui loro seguaci, per stimolare l’odio e poter, dunque, gestire il potere.
Nel caso del Sud, però, un bel giorno, tutto è cambiato. Complice, forse, la matematica che ha fatto capire che con i soli voti del Nord non si può egemonizzare il potere, la Lega Nord, non più Nord, è partita alla conquista del Sud.
Niente più cori razzisti – ci eravamo sbagliati- e tanta amichevole propaganda elettorale.
Il Vangelo racconta (Mt 5, 38-40): “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Avete inteso che fu detto – Occhio per occhio e dente per dente-. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.”
Al Sud, ormai, tanti votano e seguono con passione l’ex Lega Nord, ora solo Lega, anche se le persone che hanno dileggiato il popolo del Sud sono sempre al comando del partito.
I sudisti, a parte qualche eccezione, hanno perdonato tutto e accolto con entusiasmo quelli che li schifavano. Sono, dunque, buoni cristiani?
Oppure, forse, più probabilmente, hanno saputo del gioco “Vinci Salvini”: fa più punti chi mette più velocemente ‘Mi piace’ ai post delle pagine social di Salvini, rendendo, dunque, più virali i post, i tweet, le foto ecc. del loro eroe. Cosa si vince? La propria foto sulla pagina dell’idolo stesso con possibilità di 6 milioni di visualizzazioni, oltre a una telefonata personale e, infine, persino un caffè con lui!
Evidentemente, ne vale la pena.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento