Gli Habitat del Vivaro corrono un serio pericolo
Anche i Castelli Romani hanno il loro Jovabeach Party, e non è una buona notizia
Oggi si inaugurano i campionati equestri ed escono altre informazioni riguardanti la realizzazione di strade, shopping center, infrastrutture tecniche, scuderie, parcheggi per 2000 auto, tribune, ristoranti, area shopping e merchandising all’interno e intorno alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) del Cerquone e dell’Artemisio.
Tutta l’operazione è definita “riqualificazione” e “rivalutazione” della vallata, ormai è così che i politici definiscono la cementificazione di un’area. Mentre la Regione non ha mai messo un soldo nella conservazione della natura del Parco dei Castelli Romani o per aumentare l’organico dei Guardiaparco o per la difesa dei laghi, ha invece senza indugio stanziato 800mila euro per la “riqualificazione”, con altri 200mila euro per il programma di sostegno all’evento sportivo. Inoltre saranno a disposizione 3,5 milioni di euro per interventi infrastrutturali di manutenzione viaria nel comune di Rocca di Papa e le adiacenze di Rocca Priora e Velletri, realizzati in collaborazione con Astral.
Queste notizie preoccupano molto le associazioni ambientaliste in quanto dopo ulteriori ricerche hanno scoperto che le tre rotatorie sono costate 140.000 euro l’una, già un costo enorme per una rotatoria. Con gli altri 3 milioni cosa è previsto, l’intera cementificazione del Vivaro?
L’area del Vivaro non solo è una zona speciale di conservazione della natura e sito della rete europea Natura 2000, ma è anche il punto più alto della falda idrica dei Castelli Romani dove anche un piccolo inquinamento può provocare un danno enorme. La notizia della realizzazione di un parcheggio per 2000 auto è preoccupante perché può immettere una grande quantità di olii e combustibili nel suolo, inoltre viola palesemente le leggi la LR 29/97 e la LR 29/87 (Norme in materia di aree naturali protette regionali). Il Parco ha considerato solo le deroghe della LR 29/87, trascurando del tutto la LR 29/97, che è più specifica e soprattutto più recente. Nella gerarchia delle fonti giuridiche questo è un elemento fondamentale. Come è possibile che il Parco abbia fornito tutti i nulla osta? Come è possibile che si permetta un evento così impattante in un’area di alto valore naturalistico?
Sono previsti 40.000 spettatori, come se una cittadina (ad esempio Albano laziale) si spostasse al Vivaro. Neanche Jovanotti ha creato un impatto così grande, i numeri sono il doppio rispetto a uno dei concerti incriminati. Ricordiamo inoltre che per consentire le gare equestri hanno spostato numerosi animali selvatici di cui la maggioranza è probabilmente morta nell’operazione, e tagliato alberi e sottobosco con piante protette. La stessa organizzazione del campionato ammette tale scempio comunicando che “sono stati messi a dimora 41 querce e 10 aceri per sostituire altrettanti alberi con problemi di… vecchiaia e usura”. Cioè hanno tagliato alberi centenari mettendo a dimora piccoli alberi di specie anche differenti da quelle autoctone (stessa famiglia ma specie differenti) causando un inquinamento genetico. Ricordiamo che nei siti di importanza comunitaria non è permesso piantare alberi se non strettamente autoctoni e controllati.
Su questi tre questioni aspettiamo da più di 2 mesi risposte dal Parco e dalla Regione Lazio. Come al solito alle reali esigenze del territorio si preferiscono azioni non sostenibili, a uso e consumo di eventi temporanei e spendibili durante le elezioni. Mentre non si stanziano finanziamenti per la difesa degli habitat naturali, per la sostenibilità dell’esistente e per i gravissimi problemi dei laghi, si colpisce con “riqualificazione” a base di cemento e asfalto il cuore del Parco Naturale dei Castelli Romani.
Appello del Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli, Italia Nostra sezione Castelli Romani, EcoIstituto RESEDA, EquIncontro Natura, La Spinosa per l’Ambiente, Vedere Altrimenti A.p.s., AEA Latium Volcano APS, Societas Herpetologica Italica – Sezione Lazio.
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