Gli agricoltori hobbisti dell’Emilia Romagna sono i piu’ fortunati
Hai l’hobby dell’agricoltura? Ti piace trascorrere qualche ora della tua settimana dedicandoti a coltivare piante ornamentali, ortaggi o frutta? Hai un piccolo appezzamento di terreno in cui coltivi l’uva per produrre il tuo vino, il tuo olio o altro? Se fino ad ora sei riuscito a farlo senza tanti problemi, devi sapere che sta per uscire un decreto che cambierà tutto e non ti consentirà più di difendere le tue colture da insetti e malattie perché non troverai più in commercio i prodotti necessari per farlo. Le tue possibilità si ridurranno in maniera significativa perché il decreto, atteso dal 2013, sta per essere emanato. È questione di qualche settimana, forse meno.
L’obiettivo della normativa è quello di salvaguardare la salute degli operatori. Essa consente a chiunque di accedere all’acquisto di prodotti per la difesa delle piante purché sia stato seguito un percorso formativo specifico e regolamentato al termine del quale la Pubblica Amministrazione abbia rilasciato un certificato di idoneità noto come “patentino”. Ma la burocrazia è burocrazia, e l’Italia lo sa bene. In Italia la formazione è di competenza delle Regioni, e in Italia ci sono 20 Regioni che svolgono la propria attività in completa autonomia, senza scambiarsi informazioni o pratiche amministrative in maniera automatica e disconoscendo ciascuna l’operato dell’altra. Ecco allora che vi sono 20 sistemi formativi diversi, non nel contenuto, ma nelle modalità operative. Vi sono 20 sistemi non comunicanti poiché una Regione non riconosce il processo formativo dell’altra, sebbene il patentino rilasciato a fine percorso formativo da ognuna abbia validità nazionale. Cittadini di una stessa Nazione, ma con opportunità formative diverse, ottenute con procedure diverse, con tempistiche talvolta incredibilmente lunghe, altre volte incalcolabili per ritardi, inefficienze o assenze gestionali vere e proprie.
Eppure la Costituzione Italiana, la migliore del mondo e, come tale, realtà che nessuno vuole modificare, stabilisce che tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge. Tutti uguali purché tale principio non vada a scalfire le prerogative della pubblica amministrazione, evidentemente prioritarie rispetto al suddetto diritto di uguaglianza dettato dalla Costituzione.
Ecco allora che dove è permessa l’adozione di tecniche formative che prevedano l’ausilio delle nuove tecnologie, gli utenti possono seguire i percorsi formativi da casa senza attendere che si raggiunga il numero minimo per costituire una classe, senza il problema di chiedere permessi quando il corso coincide con l’orario di lavoro, senza l’obbligo di percorrere decine di chilometri per arrivare alla sede o, peggio, senza rischiare di non poter accedere ai corsi per la totale assenza degli stessi.
“Fortunati i cittadini dell’Emilia Romagna” afferma Fabio Manara, Presidente della Federazione Nazionale delle rivendite agricole Compag, da anni impegnata nella corretta attuazione del decreto legge PAN che regolamenta l’uso degli agrofarmaci. “L’Emilia Romagna è l’unica Regione italiana ad aver attivato i corsi di e-learning. I costi del regionalismo, sia quelli diretti che quelli derivanti dall’eccesso di frammentazione e inefficienza amministrativa, sono a carico di tutti gli italiani. Se vivi in Emilia Romagna, e quindi puoi accedere a specifici corsi di formazione per esercitare legittimamente la tua passione per il gardening o le colture fai da te, hai un diritto in più di altri”. Il potere della democrazia
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