GIULIO II e l’ immacolata di Velletri
Giulio II e la peste del 1486
L’ IMMACOLATA DI ANTONIAZZO ROMANO
Nel 1483 veniva a prendere possesso di quella che all’epoca era la sede di Ostia e Velletri, sottoposta alla giurisdizione privativa del Cardinale Decano del Sacro Collegio, Giuliano Della Rovere che da lì a poco sarebbe diventato Papa Giulio II. Nel 1486 Velletri venne sconvolta da una violenta epidemia di peste, il Cardinale votando la città alla beata Vergine Immacolata ottenne per sua intercessione la grazia della cessazione del contagio.
Come ex voto, volle erigere nella Cattedrale una cappella dedicata alla Vergine, nella quale venne posta la bella tavola della Madonna con il Bambino commissionata ad Antoniazzo Romano. Essa è una delle rare opere firmate dal pittore romano che reca ai piedi il cartiglio con il motivo della sua realizzazione.
San Clemente in quel periodo non era come oggi la vediamo, era di uno stile diverso prevalentemente gotico come si può desumere vedendo la cappella che si è salvata dal rovinoso crollo della chiesa a causa del crollo del campanile avvenuto nel 1656.
L’altare è composto da quattro colonne con capitelli corinzi che sorreggono un timpano spezzato sul quale è impostata un’altra edicola con timpano curvo che racchiude la statua del battesimo di Cristo. Sotto l’architrave si apre una cornice marmorea che contiene la copia del quadro di Antoniazzo Romano oggi nel Museo Diocesano. L’altare venne restaurato nel 1986 da Edmondo Campana al centro del pavimento lo stemma marmoreo del Cardinale Alderano Cybo che in origine era al centro della navata e fu qui trasportato nel 1822.Durante gli interventi promossi in occasione del Giubileo del 2000 sono venute fuori sotto la pittura della volta delle testimonianze seicentesche che hanno fatto scoprire una integrale decorazione ad affresco dell’ambiente.
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