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Giornata Mondiale dell’Alzheimer

Settembre 20
14:17 2024

Giornata Mondiale dell’Alzheimer, da Korian una canzone e i consigli dell’esperta per educare i più giovani alla malattia

 Korian Italia trasmetterà la canzone del giovane cantautore Mirko Saitta in tutte le sue strutture per sensibilizzare sul tema. In partenza workshop e laboratori con le scuole. Ecco i consigli dell’esperta rivolti a famiglie e bambini

 Milano, 19 settembre 2024 – Una canzone per aiutare i più giovani a conoscere, comprendere e affrontare l’Alzheimer. Nasce così la collaborazione tra il giovane cantautore Mirko Saitta e il network della salute Korian, che in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer rilancia il proprio impegno con l’obiettivo di sensibilizzare e educare i più giovani a questa malattia.

In Korian, la cura delle persone affette da Alzheimer e il sostegno ai loro caregiver sono sempre state una priorità. Da anni utilizziamo la Giornata Mondiale per sensibilizzare sempre più persone attraverso l’esperienza e il know-how dei nostri professionisti, con l’obiettivo di offrire un supporto di qualità a chi affronta questa malattia – ha dichiarato Federico Guidoni, Presidente e CEO di Korian Italia -. Con questa iniziativa, intendiamo aumentare l’interesse verso una patologia che spesso viene trascurata e fornire un aiuto concreto ai caregiver, affinché non si sentano isolati. Quest’anno, in particolare, ci rivolgiamo ai giovani, grazie anche alla splendida canzone di Mirko Saitta, per supportarli nei momenti difficili e assisterli nel loro importante ruolo di caregiver, grazie alla musica che diventa strumento di contatto intergenerazionale”.

La musica di Mirko Saitta in tutte le strutture Korian

 

Due passi”, questo il titolo della canzone pubblicata da Mirko Saitta nel 2024 dell’etichetta GreyLight Records, racconta il delicato rapporto tra una coppia di anziani e i loro ricordi, le difficoltà di tutti i giorni legate all’Alzheimer, la voglia di rincontrarsi e di stringersi nel presente. A spiegare come è nata la canzone è proprio il giovane cantautore, classe 2000: “La prima volta che mi sono imbattuto nell’Alzheimer è stato durante il mio percorso di studia in psicologia. Un incontro accademico, che poi però è diventato realtà con la malattia di mia nonna. È in quegli anni che ho capito cosa significa affrontare le difficoltà quotidiane che l’Alzheimer porta con sé e quanto sia importante capire, studiare e affrontare questa malattia per aiutare, davvero, chi ne soffre”.

Molto spesso, infatti, si ritiene che l’Alzheimer sia ‘lontano da noi’.  Secondo l’Osservatorio delle demenze, coordinato dall’ISS, in Italia ci sono circa 1.100.000 persone affette da demenza. Di queste, il 50-60% soffre di Alzheimer, cioè circa 600 mila anziani. Inoltre, sono circa 3 milioni i caregiver coinvolti nell’assistenza ai malati di Alzheimer, sia direttamente che indirettamente, nel nostro Paese.

Dati che hanno fatto riflettere Mirko e lo hanno spinto, in un periodo difficile, a dare voce ai propri sentimenti tramite la musica. “Io, per indole, sono una persona che vive nel passato: perdere i ricordi, che sono ciò che ci definisce come persone, mi spaventa tantissimo. Così ho provato a mettere in musica una sensazione, a raccontare una storia, che è anche personale ma vive di metafore. L’obiettivo è far sì che ognuno possa identificarsi con questi sentimenti e trovare il proprio significato”.

Un progetto che è subito piaciuto al regista Nicholas Baldini, che firma il video musicale, e che ha riscontrato l’interesse di Korian. “Ho voluto scrivere questo pezzo con una delicatezza estrema per non offendere nessuno e per non sbagliare. Io non sono un esperto, posso solo portare la mia testimonianza per far conoscere questa patologia e aiutare chi si approccia al tema. In Korian ho trovato l’altra metà della mela: la competenza tecnica che aiuta migliaia di persone ogni giorno. Grazie a loro oggi mi sento veramente un artista: non solo un creatore di canzoni, ma una persona impegnata concretamente per dare una mano nel sociale”.

 

La collaborazione, che parte ufficialmente il 21 settembre, vedrà la canzone “Due passi” trasmessa in tutte le cliniche e le strutture di Korian in Italia, con l’obiettivo di utilizzare la musica per raggiungere quante più persone possibili, soprattutto i più giovani poiché l’Alzheimer coinvolge tutti i membri di una famiglia.

L’Alzheimer spiegato ai bambini: i consigli dell’esperta

 L’Alzheimer è una malattia dal forte impatto sociale: non colpisce solo il malato, ma coinvolge anche tutte le persone che gli sono vicine, come familiari e caregiver. Quando un anziano sviluppa l’Alzheimer, l’intera famiglia ne risente, compresi i nipoti che spesso passano molto tempo con i nonni e si trovano improvvisamente di fronte a una persona che non riconoscono più, che può apparire confusa, distratta, talvolta aggressiva, e sempre meno capace di svolgere anche le attività più semplici.

Escludere i bambini o i ragazzi dai contatti con i loro nonni o con persone affette da demenza non è consigliabile e può causare disagio. Se non coinvolti, i più giovani potrebbero sentirsi inadeguati, anche se il tentativo di proteggerli è ben intenzionato.

Per questa ragione, Korian sta lanciando alcuni progetti con le scuole di tutta Italia per sensibilizzare i giovanissimi alla malattia. “I bambini e i ragazzi non dovrebbero essere allontanati, è importante affrontare il dolore, ma presentarlo in modo appropriato – spiega Giusy Carrubba, psicologa e psicoterapeuta di Korian Italia -. È fondamentale usare un linguaggio adatto alla loro età e mantenerlo semplice. I risultati dei primi incontri con le scuole sono stati sorprendenti: i bambini comprendono spesso la situazione meglio degli adulti, perché non hanno pregiudizi o blocchi. Gli adulti, al contrario, spesso fanno fatica ad accettare il dolore e a vederlo chiaramente, mentre per i più giovani è più naturale comprenderlo. Le rigidità sono proprie degli adulti».

Ecco, quindi, i tre consigli dell’esperta rivolti alle famiglie:

  1. Non nascondere, ma parlare

Quando si parla di demenza ai bambini, è fondamentale essere sinceri e autentici. È utile spiegare loro che la malattia è ciò che sta causando i cambiamenti nel nonno o nella nonna e che è normale sentirsi spaventati di fronte a queste trasformazioni. La chiave è affrontare il problema con empatia, utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile.

  1. Usare strumenti adatti

Giochi, musica e libri possono essere strumenti utili per spiegare l’Alzheimer e i suoi cambiamenti ai più piccoli.

  1. Ascoltare

Ascoltare le paure e le incertezze. In particolar modo quando si tratta di nonni ricoverati in strutture, è importante chiedere ai bambini e ai ragazzi se desiderano andare a trovare i nonni o meno. I bambini devono avere la libertà di scegliere se e quando farlo, senza sentirsi obbligati.

 

 

 

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