Calcata – Una giornata tra le opere di Arte nella Natura*
Calcata, 15 maggio 2016
Opera Bosco Museo di Arte nella Natura
Una giornata tra le opere di Arte nella Natura*
Appuntamento alle ore 12,00 all’ingresso del Museo
Località Colle – Calcata (Vt)
Programma:
– Visita guidata al percorso delle opere del Museo
– Aperitivo bio, scambio d’idee
– Lunch bio con erbe del Bosco
Ingresso, tessera annuale, visita guidata, performance e aperitivo: € 15,00
Prenotazione richiesta al 0761 588048 – 3282769123 – operabosco@operabosco.eu
(Sono consigliate scarpe da trekking)
Opera Bosco
Museo di Arte nella Natura
Località Colle snc
01030 Calcata (Vt)
Tel. 0761 588048 – 3282769123
operabosco@operabosco.eu
www.operabosco.eu
www.terraterravenezia.org
opera bosco facebook
*L’Arte nella Natura punto di riferimento per un futuro virtuoso
“Paul Césanne, che intuiva che il XX secolo sarebbe stato caratterizzato da una forte espansione della tecnologia creando una nuova e obliqua distanza tra l’uomo e l’ambiente naturale, tra immagini costruite e paesaggio; si interrogava su cosa sarebbe diventata la natura per l’artista.
Argomento che oggi si rivela decisivo non solo per il mondo delle immagini, ma per l’intera cultura contemporanea.
Il rapporto tra il lavoro creativo degli artisti e la natura, conta oggi un’area produttiva di ricerca che non è solo formale. In effetti, esiste una nuova “cultura della natura”, consapevole dei danni provocati dalla crescita tecnologica irrispettosa dell’habitat antropico e cui un manipolo di artisti danno un contributo, non arcadico o contemplativo ma attivo, sviluppando un’attitudine riflessiva propositiva.
Joseph Beuys mette in guardia in quel senso sin dagli anni Sessanta e quando pianta le sue sette mila querce, a Kassel nel 1982, lancia un segnale dirompente sulla necessità di un cambiamento nello spazio dell’arte.
Non si tratta più di mettere a confronto la potenza del “bello” e del “sublime” naturale con strategie produttive e riproduttive ingegnose né di incidere segni grandiosi di dominio nel paesaggio, come negli anni Sessanta ha fatto la Land Art, né di musealizzare emblemi e frammenti di natura, come fanno gli autori dell’arte povera, ma di stabilire i termini di una nuova dialettica, di segnare nuovi scarti semantici, attivi sul piano simbolico e riverberanti nel campo sociale. E alcuni artisti non vincolati da anacronistici proclami o da esasperate strategie di promozione, scelgono di realizzare opere in spazi aperti naturali utilizzando solo materiali dello stesso ambiente.
Queste opere si caratterizzano anche per una diversa disposizione rispetto al tempo, che non è più quello rettilineo e senza decrementi, convenzionale della storia dell’arte, bensì quello, vitalmente deperibile, delle stagioni e delle mutazioni naturali.”
Interpretato liberamente da Vittorio Fagone, “Art in Nature” Ed. Mazzotta 1996.
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La convinzione che l’essere umano è obbligato a un atteggiamento di alleanza con il suo habitat naturale, giacché la sopravivenza dell’uno implica necessariamente la salvaguardia dell’altro, è ormai un dato acquisito universalmente che però trova grandi difficoltà ad attuarsi.
Se governi, imprenditori e potenti di tutto il mondo avessero ascoltato Beuys e si fossero ispirati al modo di relazionarsi con l’ambiente come lo fanno da più di trenta anni gli artisti che si esprimono con opere di Art in Nature non ci troveremo ora in questa situazione di “crisi” che non è altra che ecologica, essenzialmente provocata dall’esaurimento del capitale naturale; che si traduce in penuria di materie prime come per il rame, l’uranio, ecc.. e soprattutto per la sparizione dell’acqua, dell’aria e del cibo “pulito”.
La tendenza artistica di Arte nella Natura nasce a metà degli anni 70 con un gruppo di artisti tra cui Joseph Beuys, Nils Udo e Andy Goldsworthy per citare i più noti.
Se questi artisti sono rimasti fedeli alla loro scelta, l’Arte nella Natura ha invece avuto momenti alterni di seguaci e di popolarità, ovviamente strettamente legati alla promozione che se ne fa, perché come lo dichiara Oliver Stone: “la democrazia è denaro e informazione” concetto terribilmente valido in tutte le sue applicazioni.
Con la convinzione che questa tendenza ha ancora molto da dire, anche perché è l’unica forma d’arte, in questi ultimi trenta anni, che sento come davvero innovativa, ho cominciato a realizzare opere e istallazioni di Arte nella Natura nel 1994, dopo avere visitato il Giardino dei Tarocchi di Nicky de Saint Fall a Capalbio, trasformando due ettari di bosco, sul pendio della Forra della Valle del Treja a Calcata, in un bosco-opera.
Un bosco dove ambiente naturale e opere sono un unicum inscindibile, una realtà dove il particolare estetico è sempre in sintonia con la sua ambizione artistica – ecologica. Un Museo – laboratorio all’aperto permanente dove l’alfabetismo iconico richiama gli archetipi originari con opere che esprimono una realtà che non lascia distanza tra quello che afferma e quello che è.
Anne Demijttenaere
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