GIORNATA DEL RICORDO: Vita umana bene supremo
L’Assessore Tiberi ai ragazzi delle scuole: “Appassionatevi alla storia e sviluppate una coscienza critica. Studiare la storia e tutte le epoche che ci hanno preceduto contribuirà a rendervi cittadini pensanti, consapevoli e indipendenti”.
Il 10 febbraio si celebra la Giornata del Ricordo, giornata istituita dalla legge n.92 del 2004, al fine di conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”, gli eccidi compiuti a danno della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia nel periodo della seconda guerra mondiale e appena successivo ad opera dei partigiani jugoslavi dell’OZNA. L’Ozna ebbe il compito di bonificare politicamente le istituzioni e la cittadinanza, da presunti e reali nemici e preparare così la presa del potere. I metodi usati nei confronti di militari e civili andarono dalle incarcerazioni, all’invio nei campi di concentramento, alle deportazioni, ma anche uccisioni e scomparsa nelle foibe. Nelle foibe, inghiottitoi carsici, finirono coloro che venivano considerati nemici di classe.
Le stragi delle foibe cominciarono in data 8 settembre 1943, con l’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio di Cassabile e terminarono il 10 febbraio 1947, giorno in cui furono firmati i trattati di pace di Parigi. Ecco perché il Giorno del Ricordo si celebra proprio il 10 febbraio, in occasione dell’anniversario della cessazione di questi massacri, quando, tramite i trattati di Parigi, alla Jugoslavia venivano assegnati il Quarnaro, l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia, prima tutti territori appartenuti all’Italia.
“Al di là delle strumentalizzazioni politiche che spesso cadono, dall’una e dall’altra parte, in un qualunquismo di basso livello – afferma il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Paola Tiberi – partendo dal presupposto che la vita umana debba sempre essere considerata come un bene supremo, anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è espresso chiaramente contro ogni negazionismo o riduzionismo, dichiarando che “Oggi la comune casa europea permette a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace. Un orizzonte di speranza nel quale non c’è posto per l’estremismo nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche”. L’augurio che, in qualità di Assessore all’Istruzione, desidero rivolgere ai ragazzi è quello di appassionarsi sempre più allo studio della storia al fine di sviluppare una propria coscienza critica. La storia non è un freddo concatenarsi di eventi lontani da noi, la storia è vibrante e viva. Studiare la storia e tutte le epoche che ci hanno preceduto contribuirà a rendervi cittadini pensanti, consapevoli e indipendenti”.
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