Ginecologi San Camillo: non obiettori? Si ed ex precari
“Sulla vicenda dei ginecologi del San Camillo assegnati al reparto di interruzione di gravidanza, non abbiamo volutamente preso posizione: volevamo capire fino a che punto arriva l’ipocrisia”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Ci risulta che i due specialisti fossero in realtà in servizio, a tempo determinato, da ben 16 anni nel cosiddetto reparto della 194 e che siano stati ‘stabilizzati’ in virtù del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 2013, voluto dal governo Letta per non incorrere nella procedura d’infrazione della Ue. Quindi tutto il clamore, le polemiche, l’approvazione da una parte e la condanna dall’altra ci fanno ritenere che fosse tutto un teatrino montato ad arte, nell’approssimarsi della campagna elettorale per le elezioni regionali. Dov’è la novità dei medici non obiettori con precisa indicazione di destinazione in un reparto, se in quel reparto operavano da anni? Come mai, in una situazione in cui purtroppo, il precariato è la norma, nessuno si è preoccupato di verificare quale fosse il reale status professionale dei sanitari? Lo stesso discorso vale per tutti gli annunci di assunzione gridati ai quattro venti dal presidente Zingaretti: niente di nuovo sotto il sole, soltanto falsità, con un discreto sprezzo dei cittadini, considerati esche da far abboccare all’amo della trita propaganda”, chiosa Maritato.
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