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Giancarlo Fisichella, il profumo dell’asfalto e l’assenza della paura

Febbraio 21
07:28 2019

Giancarlo Fisichella, il profumo dell’asfalto e l’assenza della paura: tantissimi lettori alla Mondadori di Velletri

Un altro tutto esaurito alla Mondadori Bookstore di Velletri, che martedì pomeriggio ha avuto come ospite il grande campione di formula uno Giancarlo Fisichella. In tantissimi hanno gremito la Libreria di via Pia per la presentazione del libro “Il profumo dell’asfalto” (edito da Sperling&Kupfer) che racconta la storia di uno degli sportivi più amati dagli appassionati di motori. Fisichella, sorridente e cortese, ha raccontato la sua storia, le sue imprese e i rapporti con gli altri campioni nel mondo della formula uno. “La passione per le corse” – ha svelato – “è nata da piccolo, ereditata da mio papà che aveva un’officina e guardava in tv la formula uno. Ho iniziato con i go-kart, poi arrivò l’esordio”. Un ingresso nel mondo delle gare abbastanza inedito: “Facevo il collaudatore della Minardi, e dieci giorni prima mi dissero che avrei dovuto prendere il posto del titolare nella corsa. Quasi non ci credevo, era il 10 marzo del 1996”. Alta velocità, rischi e freddezza. Quali sono i segreti di un buon pilota? “Non bisogna avere paura, c’è tanta adrenalina ma dopo la partenza divento un tutt’uno con la macchina. Ci vogliono fortuna e coraggio, io ho iniziato per gioco e poi sono andato avanti. Non ho mai pensato, neanche nei momenti più duri, di smettere”. “La macchina conta più del pilota, purtroppo. Ha un buon 70% di responsabilità sul risultato finale”, ha detto Fisichella in merito alle sue esperienze in sella alle più disparate auto da corsa. “Credo che sia comunque emozionante” – ha puntualizzato il pilota romano – “entrare in una squadra giovane e farla crescere, come accaduto alla Force India dove siamo cresciuti con il lavoro e abbiamo conquistato un incredibile secondo posto”. Tante sono le peripezie che si vivono alla guida, ma c’è un’unica costante nei percorsi: “Quando sei in pista, devi avere sicurezza. C’è un’unica paura, quella di sbagliare e rovinare il risultato. Ma se prevale quella, vuol dire che devi smettere. Personalmente io ho avuto paura” – ha dichiarato Fisichella – “solo una volta, quando a 338 km/h mi sono accorto di avere il freno rotto”. Uno degli aspetti che più emergono dal volume “Il profumo dell’asfalto” riguarda il rapporto fra piloti. Gli idoli di Fisichella sono Senna e Schumacher, fra gli altri. Proprio sul collega tedesco, che cinque anni fa ebbe un terribile incidente su una pista da sci, Fisichella ha espresso la sua ammirazione: “Siamo amici e ci siamo sempre sentiti. Non aveva paura di nulla, era un martello costante, non si agitava mai. Credo di non averlo mai visto timoroso o sudato dopo una gara”. Infine, prima del lungo firma-copie e delle tantissime foto-ricordo scattate dall’Associazione Click! di Paolo Pace, sollecitato da Ezio Tamilia Fisichella si è soffermato brevemente sull’attuale stato della formula uno: “Oggi ci sono tanti bravissimi piloti, Hamilton ad esempio è un predestinato”. Sul suo circuito preferito, invece, pochi dubbi: “Il circuito che mi piace di più è Montecarlo, ha un fascino particolare proprio perché è atipico e non permette cali di concentrazione”. Numerose le domande del pubblico, continuate anche durante la firma degli autografi, e poi delizioso aperitivo offerto da 958 Santero. Una data da ricordare, per affluenza e gradimento, nella programmazione di febbraio della Mondadori Bookstore Velletri, in attesa dei prossimi eventi sempre di qualità.

 

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