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Il TERRITORIO BENE COMUNE e i CENTRI STORICI. INCONTRO PUBBLICO con i CANDIDATI SINDACO

Settembre 24
07:14 2020

Proposte per la tutela del territorio

e la valorizzazione dei centri storici

Siamo un gruppo di persone che si riconoscono nelle seguenti associazioni: EcoMuseo Lazio Virgiliano – A.P.S. e   Italia Nostra – Sezione Castelli Romani, impegnate nella salvaguardia del territorio e del suo patrimonio storico, artistico, archeologico, culturale, paesaggistico e sociale.

Noi consideriamo questa nostra attività una punta avanzata della democrazia perché:

  • un gruppo di cittadini, che non sono candidati e non hanno quindi interessi personali, ma non nuovi alla vita politica, fa una dichiarazione di intenti, volontà, aspettative;
  • questa dichiarazione chiama i candidati sindaco e candidati consiglieri a pronunciarsi in modo tale che, in base alle risposte degli stessi candidati, i cittadini possano esprimere le proprie intenzioni di voto con maggiore consapevolezza;
  • è l’esatto processo contrario dello standard politico elettorale consueto nel quale i cittadini sono messi di fronte solo alla possibilità di scegliere tra proposte definite da altri. Certamente per essere efficace questo metodo di lavoro dovrebbe contare sulla presenza e l’attività di tanti gruppi di cittadini simili a questo;
  • il nostro impegno è finalizzato a contrastare il peggioramento della qualità della vita di noi residenti, dovuto al carico antropico crescente: traffico, inquinamento, pericolo di dissesto idrogeologico in talune aree e disordine urbanistico hanno già da tempo ampiamente compromesso l’equilibrio ambientale, la bellezza del nostro territorio e la sua stessa identità, fino al punto talvolta da minare la stessa consapevolezza di appartenervi da parte di chi vi abita.

 

Per questo abbiamo deciso di avanzare alcune nostre proposte ai candidati alla carica di Sindaco e di Consigliere per le prossime elezioni amministrative.

 

Per quanto ci riguarda alcune di queste proposte costituiscono per noi degli imperativi sui quali non si dovrebbe transigere e tra questi al primo posto come obiettivo fondamentale vi è il:

                                                 CONSUMO DI SUOLO ZERO

L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) definisce il consumo di suolo come una variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato).

Può essere definito come quel processo che prevede la progressiva trasformazione di superfici naturali con la realizzazione di costruzioni ed infrastrutture difficili o praticamente  impossibili da rimuovere.

Qualsiasi copertura artificiale che non permetta il drenaggio delle acque è un danno grave ed irreversibile, soprattutto in aree come la nostra, nella quale la carenza idrica è divenuta una emergenza. Il suolo svolge un’azione di filtro delle acque piovane gratuitamente, riduce il rischio di inondazioni, consentendo al contrario in parte il ripristino delle falde acquifere.

Il consumo di suolo per fini residenziali privati o pubblici ai Castelli Romani, come a Roma, nel Lazio e in Italia, ha da tempo raggiunto e superato il livello di guardia: per questo motivo non dovrebbe essere più consentito il rilascio di permessi per nuove costruzioni, anche perché l’andamento demografico non richiede altre realtà abitative. Per la popolazione dei Castelli non vi è la necessità di nuove costruzioni: l’edilizia deve essere sostenuta dirottando gli intenti costruttivi e le risorse economiche connesse su interventi di consolidamento, manutenzione, ristrutturazione nel rispetto della morfologia storica e identitaria del nostro territorio.

1) Nell’attesa che il passare degli anni favorisca l’avvento di una situazione necessaria nella quale tutti i cittadini abbiano a cuore la salvaguardia del suolo, del verde pubblico, dell’aria, dell’acqua, dell’armonia del paesaggio che sono beni comuni, noi riteniamo che sia dovere delle amministrazioni comunali mettere in atto tutti i provvedimenti che possano condurre al conseguimento del “consumo di suolo zero”.

2)  Questo vuol dire che non riteniamo sufficiente che una amministrazione comunale affronti tale stato di cose ricorrendo a facili slogan contro la cementificazione, quando poi i fatti stanno a contraddire le buone intenzioni, dovendo purtroppo poi constatare che si continua a consumare suolo. Noi riteniamo che sia dovere delle amministrazioni comunali mettere in atto tutti i provvedimenti che possano condurre al conseguimento del “consumo di suolo zero” nel modo più possibile effettivo e chiediamo l’adozione di una moratoria sulle concessioni edilizie, così come prevedere il minimo consumo di suolo possibile per le opere di urbanizzazione, prevedendo solo lo stretto consumo necessario.

3) Primo elenco di provvedimenti necessari da parte delle amministrazioni comunali:

– Revisione del P.R.G. ai fini del contenimento del massimo sviluppo urbanistico possibile al numero di abitanti attuali.

– Contestuale dichiarazione di riconoscimento da parte del Comune che non si necessita di nuove costruzioni a destinazione residenziale, così come dimostrato dall’andamento demografico.

– Censimento e mappatura della attuale consistenza edilizia e, in particolare, degli alloggi e capannoni inutilizzati.

– Blocco del rilascio di nuove autorizzazioni a costruire e ad espandere le volumetrie in corso d’opera;

 

– Rafforzamento della sorveglianza da parte del Corpo di Polizia Municipale sul territorio,  onde scongiurare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, anche con la dotazione di droni da impiegare nello svolgimento di tale incarico.

 

– Nella convinzione che “consumo di suolo zero” non possa e non debba significare blocco totale della attività edilizia in senso “tout court”, l’amministrazione comunale promuove il “recupero edilizio”.

A questo fine:

  • dà vita al censimento dell’edificato, non limitandosi al “centro storico”;
  • promuove una ricognizione dei provvedimenti amministrativi, economici, attuativi che possano favorire il recupero edilizio con particolare riguardo alla possibilità di inserire l’intervento e la partecipazione dei privati, proprietari e non;
  • promuove altresì la ricognizione delle migliori esperienze di recupero attuate o in attuazione in Italia o all’estero;
  • dà vita al censimento dei manufatti edilizi abbandonati e/o non completati con la verifica di ogni possibilità di sostituzione dell’amministrazione comunale nei confronti dei proprietari latitanti o inadempienti;
  • definizione di nuove procedure che contemplino nel processo autorizzativo di costruzioni per attività industriali la clausola precisa e cogente che, in caso di abbandono per un periodo prolungato di tempo, il manufatto edilizio possa essere acquisito a titolo gratuito dall’amministrazione comunale, la quale potrà definire gli eventuali criteri di riuso, ivi compresa anche la demolizione.
  • promuove un ciclo di incontri, o conferenze, sul recupero edilizio per diffondere tra i cittadini la consapevolezza di tale finalità.
  • Al fine di contrastare e sanzionare gli abusi edilizi, l’amministrazione comunale denomina simbolicamente (nome del Comune): “COMUNE CHE IMPONE LO STOP AL CONSUMO DI SUOLO” e promuove una politica di gestione unitaria e coerente del territorio dei Castelli Romani nel contesto di appartenenza dell’area metropolitana di Roma.

 

CENTRO STORICO

(ricorrenza dei 60 anni della Carta di Gubbio sulla tutela dei centri storici)

Nei Comuni dei Castelli Romani vi è la necessità di restituire identità e valore ai centri storici, recuperando il loro patrimonio storico e valorizzando i tesori di cui dispongono. Occorre cioè proteggere l’originale identità storica. La cura del Centro Storico dovrebbe rappresentare, per chi andrà ad amministrare questi Comuni, un atto d’amore verso il  Luogo, inteso come spazio-tempo, fondamentale anche della vostra/nostra stessa crescita umana e sociale.

   Il centro storico può essere identificato con la parte della città che per storia e tradizione era già presente da svariati decenni passati.

 

   Per una nuova gestione del centro storico e degli spazi in esso contenuti proponiamo la istituzione di “isole di bellezza” individuando alcuni luoghi particolarmente attrattivi e suggestivi che facciano amare il “centro storico” anche come luogo di incontro.

   Proponiamo, inoltre, l’istituzione dell’Assessorato e/o dell’Ufficio al “Bello urbano”. L’assessorato o Ufficio dovrebbe definire le “isole di bellezza urbana”. Rientra in questo campo il riordino e la salvaguardia dei prospetti edilizi (facciate), ma che non si dovrebbe ridurre al solo riordino delle facciate (restauro da cartolina) ma ad un restauro dell’intero edificio, per cui si richiamano ad un maggiore impegno gli organi di vigilanza. Eventuali agevolazioni e sussidi pubblici stanziati a questo scopo devono essere gestiti nella più ampia trasparenza. Più in grande, questo Assessorato curerà la realizzazione e la puntuale manutenzione di alcuni poli monumentali, riordinati e salvaguardati, in grado di porsi come segnali e simboli della città.

Tutti gli edifici insistenti nel centro storico andrebbero riqualificati attraverso il “restauro fedele all’originale” delle facciate e altri lavori di restauro basati sul concetto di “RESTAURO FILOLOGICO” anche con possibili eventuali finanziamenti della Comunità Europea gestiti, anche in questo caso, in totale trasparenza.

TOTALE AGIBILITA’ DEL SUOLO URBANO

Le Amministrazioni Comunali ricercano e promuovono la totale agibilità del suolo urbano nel centro storico, nella periferia e nelle frazioni con l’eliminazione delle barriere architettoniche, il ripristino e la salvaguardia dei marciapiedi, la definizione di isole pedonali in numero e collocazione opportuna in grado di essere tra loro collegabili al fine di costituire uno o più percorsi salvaguardati. A tal proposito andrebbero poi ampliate o istituite nuove isole pedonali nel centro storico.

 

 

CONTROLLO DELLA SOSTA DELLE AUTO PRIVATE (Non solo multe).

Il problema dei centri storici è la mancanza di parcheggi,

La non risoluzione di questo problema si presenta come fattore ostativo all’uso pieno e corretto dell’agibilità del suolo urbano.

Questo è un grave limite per la valorizzazione dei centri storici e la fruibilità pedonale.

Le amministrazioni comunali avviano uno studio di fattibilità per la costruzione di parcheggi multipiano individuando le aree più idonee che non ne deturpino il contesto.

Infine, come punto conclusivo ma non certo ultimo, è indispensabile individuare le formule più opportune per coinvolgere i cittadini a formare un pubblico motivato allo scopo di realizzare la riqualificazione positiva della città e della qualità di vita dei suoi abitanti.

 

Ai futuri Sindaci dei Comuni di Albano, Genzano, Ariccia e Rocca di Papa chiediamo pertanto un impegno per la tutela del territorio che andranno ad amministrare, improntato nella stessa direzione di salvaguardia, di consumo di suolo zero, di protezione e valorizzazione dei beni archeologici e naturalistici che dovrebbero rappresentare un obiettivo prioritario.

 

 

 

 

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