Garimpero alla ricerca dell’oro
Fiumi inquinati con il mercurio in patrimoni Nazionali solitari, con violenza e senza pagamento d’alcuna tassa. Questo è il saldo lasciato dai garimperos nei parchi e nelle riserve dell’Amazzonia. Alla fine del mese d’Agosto quindici persone sono state multate per il ritiro d’oro senza autorizzazione, dentro la Floresta Nacional do Amapà. Alla fine del mese di Settembre è stata la volta della Floresta Nacional de Carajàs, nello Stato del Parà, dove cinque garimperos sono stati multati. Questi procedimenti avvengono in media una volta al mese, con gli abitanti delle piccole città vicine che si accampano in prossimità dei fiumi. La Floresta de Carajàs si trova ad Est dello Stato del Parà, al lato della miniera della Serra Pelada, esplorata da milioni di garimpeiros nella decade del 1980 e considerata la più grande a cielo aperto nel mondo. Per il medio ambiente, il principale pregiudizio di questa attività è l’inquinamento dell’acqua, che inizia con la deviazione dei fiumi e dei viottoli. Successivamente, i garimperos buttano un getto d’acqua sulla terra per sciogliere l’oro contenuto nel suolo, causando una particolare melma che insabbia i corsi d’acqua. Per separare, poi, l’oro dagli altri minerali, è utilizzato il mercurio, un metallo tossico che causa diverse malattie e che contamina i fiumi, minacciandone l’abbassamento e la nascita di nuove e differenti specie vegetali. Non sono solo i fiumi che soffrono i “garimpo”. Secondo l’Istituto Chico Mendes, l’organo federale responsabile dei parchi e delle riserve, nelle mini miniere clandestine sono stati riscontrati alti indici d’alcolismo, prostituzione e notizie di morti violente. Anche il maggior parco brasiliano nello stato d’Amapà, è vittima delle miniere clandestine. La montagna di Tumucumaque fu creata nel 2002 per trasformarsi in un sito turistico, ma, ad oggi, la sua principale attrazione è diventato un piccolo villaggio chiamato Ilha Bela, utilizzato come accampamento base per i garimpeiros brasiliani che ricercano l’oro nella Guyana Francese. I tentativi di dismettere il villaggio, composto da circa 200 abitanti, sono stati molti e vani. In un’operazione realizzata quest’estate, un generatore diesel è stato addirittura ritirato con un elicottero. Il proprietario, chiedeva da uno a tre grammi d’oro la settimana per l’energia elettrica fornita ad ogni casa del posto!
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