“Fuori Menu” di Nacho G. Veilla
Lontano miglia e miglia dalla sensualità, dall’erotismo e dall’omosessualità portati sullo schermo da Almodovar. Non capisco il paragone portato avanti da alcuni critici. Divertente e ironico a tratti, battute scontate e anche volgarotte. Pur di dimostrare una apertura a 360 gradi verso l’omosessualità si sta arrivando ad un eccesso di manifestazioni di approvazione. La storia è incentrata su Maxi (Javier Càmara), cuoco e proprietario di un ristorante di Madrid. Ha acquisito consapevolezza e ha accettato da tempo la sua omosessualità e le sue uniche preoccupazioni sono quelle di riuscire conquistare la “stella michelin”. L’arrivo improvviso dei suoi due figli, avuti da un precedente matrimonio, scombussolerà la sua vita. Dovrà rivedere le priorità della sua quotidianità, rifacendo la sua scala di valori. Il film è divertente ma sembra più una parodia, una commedia farsesca sull’omosessualità. Gli attori son tutti essenziali, come gli ingredienti di una ricetta di cucina ma rimane pur sempre una commedia scontata e lontana da pretese di premi cinematografici. Anche se il protagonista Javier Camàra ha vinto il Premio Miglior Attore al Festival de Màlaga.
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