Per Fucci una vittoria il distretto della mondezza, invece va detto no all’impianto Cogea
ROMA, 18 marzo 2017 – “Nell’assemblea pubblica di stamattina sull’impianto Cogea in località Torre Maggiore nel Comune di Pomezia, organizzata dello stato maggiore pentastellato della città, ho chiesto con forza che quelle Istituzioni si facessero carico di ascoltare le giuste preoccupazioni della cittadinanza contraria alla realizzazione dell’impianto adottando ogni atto di contrasto principalmente attraverso apposita ordinanza” E’ quanto dichiara Alessandro Lepidini, Consigliere Pd al Municipio Roma IX.
“Sull’impianto Cogea, un impianto industriale destinato ad accogliere e trattare 60 mila tonnellate anno, permangono forti criticità nonostante i tentavi di rassicurazioni forniti dal Sindaco Fucci e dalla Consigliera regionale Corrado, rassicurazioni che non hanno convinto le persone presenti. In particolare, nei documenti resta aperta la realizzabilità del secondo stralcio funzionale dell’impianto (il Biogas vero e proprio), alcuni codici CER (catalogo europeo dei rifiuti) oggetto di autorizzazione che nulla hanno a che vedere con un impianto pur industriale di compostaggio quali varie tipologie di fanghi. Inoltre, il Comune di Pomezia era nelle condizioni di affossare definitivamente il progetto, allorché come previsto dalla valutazione di impatto ambientale del 2015 avesse resto incompatibile l’impianto con il proprio RIR (Rischio incidente rilevante), determinazione che invece non ha assunto al momento dell’approvazione di questo documento.
Di fronte a questo scenario – aggiunge Lepidini – e che delinea per il nostro quadrante il grave pericolo della costituzione di autentico distretto della mondezza accompagnato dall’assordante silenzio del IX Municipio che assiste inerte a questa vicenda da distratto spettatore, riprenderemo con forza ogni necessaria iniziativa a difesa della salute dei cittadini. Se Roma Capitale e la Città Metropolitana – conclude il Consigliere democratico – credono di aver definito nelle segrete stanze un accordo ai danni del nostro territorio e sula pelle dei nostri cittadini possono star certi che sbagliano di grosso perché queste decisioni sarebbero inaccettabili e come tali sapremo adeguatamente respingerle.
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