FRATTOCCHIE, RISTRUTTURAZIONE SCUOLA ANNA FRANK
FRATTOCCHIE, RISTRUTTURAZIONE SCUOLA ANNA FRANK: SI DIMETTE IL DIRETTORE DEI LAVORI. E’ DAVVERO TUTTO DA RIFARE
Il consigliere comunale Raparelli: “Avevamo ragione noi.Quasi certa la demolizione e la realizzazione da zero di un nuovo plesso”.
Ora urge una soluzione per i ragazzi costretti ancora più a lungo a fare lezione nei container
“Apprendiamo da fonti comunali che il direttore dei lavori di adeguamento sismico e messa in sicurezza della scuola Anna Frank di Frattocchie, ingegner Carlo La Ferlita ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico. In poche parole avevamo ragione noi. Quei lavori sono stati mal progettati, per cui quasi certamente occorrerà un nuovo progetto che potrebbe prevedere – a questo punto quasi necessariamente – la demolizione e la costruzione da zero di un nuovo immobile per riportare la scuola Anna Frank nel sito originario con spazi idonei, sicuri e adeguati a un plesso così importante per le famiglie di Frattocchie e per il territorio tutto”.
A dare la notizia è il consigliere comunale de Il Centro per Marino, Roberto Raparelli all’indomani della nota di denuncia sottoscritta dal rappresentante del gruppo centrista a Palazzo Colonna e dai membri del direttivo: Otello Bocci, Umberto Minotti e Marco Ottaviani.
“A quanto ci risulta – prosegue Raparelli – le dimissioni sarebbero figlie di ulteriori scavi effettuati sul sito della scuola dai quali sarebbero emerse ulteriori criticità tali da rimettere in discussione il progetto”.
“Sempre da fonti vicine all’Amministrazione apprendiamo che un nuovo direttore dei lavori sarebbe stato già nominato e l’indirizzo scelto dall’assessore ai Lavori Pubblici sarebbe proprio quello indicato da noi: demolire e ricostruire ex novo la scuola” conclude Raparelli.
“Siamo lieti di questa svolta – aggiungono Bocci, Minotti e Ottaviani – perché era sinceramente inammissibile rischiare di mettere ulteriormente a repentaglio la sicurezza dei giovanissimi alunni della Anna Frank. Ora, però, a fronte di un chiaro prolungamento dei lavori – conclude la nota de Il Centro per Marino – si proceda anche a individuare sedi provvisorie più consone rispetto ai container che paiono e sono del tutto inadeguati a una permanenza che quasi certamente si protrarrà sensibilmente”.
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