Frascati: si e' costituito il Circolo degli Ecologisti-Democratici. Alle comunali con Di Tommaso.
Gli Ecologisti Democratici si ispirano a un ambientalismo che fonda i propri princìpi, le proprie analisi e le proprie proposte su basi razionali, nella convinzione che una conoscenza sempre più diffusa, una scienza libera e responsabile e il costante riferimento al principio di precauzione siano condizioni indispensabili per affrontare i grandi problemi ambientali oggi in campo.
Per gli Ecologisti Democratici una nuova politica che si voglia autenticamente riformista non può non avere al centro anche l’ambiente. Questa necessità è tanto più forte ed urgente in Italia, dove si pongono problemi ambientali di inusuale asprezza: dall’illegalità ambientale dell’abusivismo edilizio o delle ecomafie, al dissesto idrogeologico, all’inquinamento che attanaglia le nostre città, e dove, d’altra parte, la qualità ambientale è un elemento decisivo di una rete fitta e preziosa di economie dal forte radicamento territoriale e dallo spiccato valore immateriale, nonché della coesione sociale e della stessa identità nazionale.
A Frascati gli Ecologisti Democratici assicureranno il loro sostegno ai cittadini, alle associazioni ed alle istituzioni che vorranno impegnarsi a costruire un futuro centrato sullo sviluppo sostenibile: uno sviluppo che soddisfi i bisogni materiali, culturali, sociali delle persone e delle comunità e garantisca i diritti delle future generazioni, senza compromettere ulteriormente il territorio e le sue risorse ambientali, culturali ed economiche.
Il nostro circolo è aperto all’adesione di tutte le persone e ai gruppi interessati all’affermazione delle idee e dei principi della sostenibilità ambientale come criterio irrinunciabile per un benessere e un progresso autentici.
Oggi, in vista delle prossime elezioni amministrative, il nostro circolo si pone come impegno prioritario, quello di contribuire fattivamente alla elezione a Sindaco del candidato della coalizione di centrosinistra Stefano di Tommaso. Di Tommaso, secondo noi, ha le giuste qualità per garantire alla nostra Città un’amministrazione ancor più incisiva nelle politiche sociali, attiva nel migliorare la qualità della vita, un’amministrazione che continui ad investire nella cultura e non abbia paura di innovare.
Chi vuole contattarci, anche solo per avere informazioni, può telefonare a Giancarlo Giombetti: 333 3590481 per e-mail: g.giombetti@virgilio.it o a Rita Marconi 329 6156336
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Comunicato stampa n. 2
Frascati: Gli Ecologisti-Democratici denunciano lo stato di Villa Arrigoni-Muti: “Chiediamo che Villa Arrigoni-Muti venga cancellata dal circuito delle Ville Tuscolane. L’immobile che oggi si presenta ai nostri occhi ha poco a che fare con la villa rinascimentale che potevamo ammirare ancora qualche anno fa”.
Invecchiata dal tempo e dall’incuria colpevole dei proprietari che si sono succeduti negli ultimi 30 anni la villa, nel suo corpo di fabbrica e nel suo parco, manteneva intatte le prerogative per la quali fu giustamente inserita nel circuito delle Ville tuscolane all’epoca dell’istituzione dell’Irvit.
Negli ultimi anni i nuovi proprietari hanno più volte richiesto di trasformare l’immobile storico ricavandone appartamenti di alto pregio.
Il progetto per due volte ha trovato l’opposizione delle associazioni e dei cittadini di Frascati e Grottaferrata, tanto che, almeno fino ad adesso e per quanto di nostra conoscenza, non ha avuto seguito.
Circa due anni fa ci preoccupò molto l’esito di un restauro della villa che, da un banale riscontro con vecchie immagini, vista la trasformazione della copertura e dei prospetti, faceva intuire, progetto o no, che la ristrutturazione degli interni fosse avvenuta. In sostanza, secondo noi, la villa ha perso il fascino originale che ne faceva una delle nostre residenze storiche più belle.
Scrivemmo allora alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio per invitarla ad una verifica dei lavori in atto, ci fu annunciato per lettera che sarebbe stato effettuato un sopralluogo per verificare quanto riportato dalla nostra segnalazione, ma a distanza di quasi un anno e mezzo, non è pervenuta risposta circa gli esiti del sopralluogo.
Fatto sta che ora l’ex immobile storico, per la tipologia dei materiali usati e le modifiche apportate, ha le sembianze di quei “villoni” per nuovi ricchi di cui è pieno l’hinterland romano!
Ci chiediamo:” Ma la finalità di un restauro di una villa così importante non avrebbe dovuto essere quella del ripristino delle caratteristiche architettoniche del bene, anche recuperando il più possibile i materiali di fabbrica originali ?
E ancora:
. Per quale motivo sono stati aperti tutti quegli abbaini sul tetto?
. La copertura è stata rialzata o no?
. Che fine hanno fatto i coppi della copertura originale?
. E gli infissi? Erano tutti da buttare?
. Per quanto tempo, rimossi gli infissi, gli affreschi del Passignano, del Domenichino, del Berrettini, del Commodi, sono rimasti esposti alle intemperie?
. L’Irvit voleva trasformarla nell’Accademia del restauro dei giardini, ma ci chiediamo: il giardino all’italiana, per il quale era famosa la Villa è stato mantenuto? Il disegno dei viali bordato dai bossi esiste ancora?
. Le sculture di varia epoca e i reperti archeologici presenti nella Villa ci sono ancora? O fanno bella mostra in qualche altra “villa” dei dintorni come si sente dire?
All’epoca del processo alla Soc. FIN 2000, agli atti risultava un catalogo di reperti ed opere presenti nella villa, il riscontro sarebbe facile!
. Infine riteniamo doverosa una risposta da parte della Soprintendenza anche perché parte del “restauro” è stato finanziato con soldi pubblici.
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