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FRASCATI – IL VESCOVO VENERABILE (E PRESTO BEATO?)

FRASCATI – IL VESCOVO VENERABILE (E PRESTO BEATO?)
Aprile 25
17:04 2021

  Con l’autorizzazione del 24 aprile, papa Francesco ha autorizzato il decreto della Congregazione per le Cause dei santi (prefetto, il card. Semeraro) di riconoscimento delle virtù eroiche del cardinal-vescovo Pietro Marcellino Corradini.

   Sono state le Suore Collegine della Sacra Famiglia della diocesi di Latina-Terracina ad iniziare tempo fa l’iter per la causa di beatificazione di questo vescovo fondatore del loro istituto. Anche Frascati può andare fiera di questo decreto che nomina venerabile il presule. Perché, chi era Corradini e che rapporto ebbe anche con la nostra diocesi? Nato a Sezze nel 1658, Pietro Marcellino, fu consacrato arcivescovo dal card Paolucci nel 1707 ottenendo il titolo di arcivescovo di Atene e successivamente quello di Santa Maria in Trastevere, fu quindi consacrato vescovo di Frascati e creato cardinale da Clemente XI. Corradini fu cardinale-vescovo tuscolano dal 1734 e la presa di possesso della diocesi avvenne il 9 ottobre del 1734 tramite l’abate Tommaso Ceccotti.

    Anche se si narra che il primo vescovo tuscolano ad aver abitato la Rocca di Frascati sia stato il card Fabroni, in realtà, sia pur precariamente, la abitò per primo proprio il cardinale Corradini vescovo tuscolano.

Particolarmente attento ai bisogni della popolazione ma anche deciso nei confronti dei privilegi accampati dagli amministratori nelle funzioni in cattedrale, dette nuovi regolamenti al Monte di Pietà e ordinò che in ogni chiesa della diocesi, gli adulti nei giorni di festa seguissero il catechismo insegnato dai preti col testo del Bellarmino. Fu paziente mediatore nelle varie controversie, come in quella che vedeva contrapposti i frati riformisti di Frascati ed i canonici della Cattedrale per la questione delle sepolture nella loro chiesa, ed altri problemi, così come non lesinò critiche e interventi verso il Capitolo tuscolano. Nel 1735-36 indisse e portò a termine una visita pastorale alla diocesi.  Il cardinale fece demolire l’Oratorio della Confraternita del SS. Sacramento per dare ‘maggior lume’ alla Chiesa di S. Maria in Vivario, e quindi volle che la Confraternita della Morte e Orazione – che in quel tempo e proprio per questi lavori dalla chiesa di S. Maria in Vivario era stata trasferita nella chiesa di San Gregorio (‘S. Lucia’) – ritornasse nella chiesa dove era stata eretta e invece alla Confraternita del SS.mo Sacramento si concedesse l’uso perpetuo di S. Gregorio, pagando al Seminario 6 scudi l’anno. Stimato letterato, Corradini fu autore di Vetus Latium profanum et sacrum (una storia poi proseguita da padre Volpi).

     Corradini morì a Roma nel 1743 a 85 anni e fu sepolto a Santa Maria in Trastevere. Nel testamento aveva disposto che fossero venduti i suoi mobili, custoditi nella Rocca, e il ricavato distribuito ai poveri, alle orfane del Conservatorio di S. Maria del Rifugio, e al Monastero di S. Flavia Domitilla. Papa Benedetto XIV concederà quindi la Rocca-episcopio (con chirografo del 20 febbraio 1743), al cardinale Silvio Valenti suo segretario di stato che tuttavia non l’abitò.

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